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La storia del trasporto pubblico di Roma raccontata con passione e per passione. Sito fondato da Vittorio Formigari, online dal 1999 |
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La rete urbana degli autobus |
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DAL 1935 ALLA SECONDA MONDIALE |
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Anno 1935 Soppressione e ripristino della rete tranviaria di Montesacro Il 1935 si apre con un primo duro colpo alla rete tranviaria di Roma: è soppresso tutto il servizio su rotaia che da porta Pia si spinge fino a corso Sempione e nella parte interna del quartiere Monte Sacro. Il 1° febbraio è soppressa la linea tranviaria 7, da porta Pia a Montesacro; in sua sostituzione è attivata la nuova linea autobus 107, con un percorso, di ben 8,190 km da piazza Sonnino a corso Sempione, rinforzata da una 107 barrata in partenza da porta Pia, che il 18 febbraio seguente sarà portata alla stazione Termini. Simultaneamente anche la linea autobus NB, proveniente da San Pietro, è prolungata da porta Pia per via Nomentana fino a corso Sempione, sullo stesso percorso della 107. Sono anche soppresse le due linee tranviarie del quartiere Montesacro, 7A e 7B, sostituendole con una variante nel percorso dell'autobus 207. Dal 20 marzo, tuttavia, la linea 207 riprende il precedente itinerario, mentre sono istituite le linee 208 da corso Sempione per i viali Adriatico e Jonio, seguendo il percorso della linea 7B, e 209 con lo stesso percorso circolare della linea 7A per via Maiella e via Monte Bianco.
Si noti come l’istituzione del collegamento da Montesacro a p. Sonnino rifletta il cambiamento delle norme che hanno presieduto, cinque anni prima, alla riforma tramviaria: la linea radiale 107, in base alle regole del 1930, dovrebbe attestarsi a porta Pia, primo nodo di collegamento con la circolare interna e non penetrare all’interno della stessa e percorrerne tutto il diametro, esattamente come la linea diametrale NB dovrebbe attestarsi allo stesso capolinea per l’effettuazione della relativa corrispondenza. In secondo luogo, anche l'assegnazione dei numeri 208 e 209 viola una regola della riforma, quella che voleva le linee periferiche denominate in ragione del numero assegnato al quartiere in cui operano. Successivi provvedimenti correggeranno solo in parte queste anomalie, ma è un ulteriore ed evidente segnale della volontà di abbandonare tanti dei criteri che erano stati introdotti con una riforma che l’azienda ha subìto in virtù di un commissariamento, imposta dall’alto, che manifesta sempre più evidenti le conseguenze di scelte scriteriate. La soppressione dell’esercizio tramviario per Monte Sacro è stato un madornale errore, del quale scontiamo ancor oggi le conseguenze e all’ATAG si doveva essere ben consapevoli di questo errore, come rivela il tono nebuloso dei comunicati del 27 e 28 giugno. Se poi si considera che negli ultimi anni la linea 7 era esclusivamente esercitata con le comode, spaziose e veloci vetture MRS, e che sulla stessa linea era anche esercitato un servizio autobus rapido con la sola fermata intermedia di Sant’Agnese, sarà ben comprensibile la protesta dei cittadini,, costretti da un giorno all’altro a cacciarsi negli stretti, caldi e maleodoranti Lancia Omicron, ansimanti in salita dal ponte Tazio verso Sant’Agnese. Questi ultimi, poi, avevano lo scappamento che usciva da sotto la cassa, lateralmente a sinistra: tenendo aperto qualche finestrino, i gas di scarico entravano nella vettura e mescolandosi con l’odore di cuoio dei sedili, che in quegli autobus erano imbottiti, faceva veramente stare male. Con l’approssimarsi della stagione estiva alle proteste del pubblico si aggiungono quindi (seppure in forma meno plateale) quelle del personale di guida e dei fattorini, che su quelle vetturette erano comandati per turni superiori, allora, alle sette ore continuative. Ai problemi di natura tecnica, poi, si sommano quelli della reale convenienza di abolire il servizio tranviario. La tabella seguente, ricavata da un documento originale dell’ATAG, ne è la riprova. I tempi di percorrenza verso il nodo di piazza Venezia si riferiscono alla situazione di fine marzo, quando la linea di via Nomentana è stata soppressa ed i collegamenti con il quartiere di Monte Sacro sono esclusivamente affidati alle nuove linee di autobus; i ventisei minuti necessari per raggiungere piazza Colonna, paragonati ad esempio ai diciassette minuti richiesti da porta San Pancrazio, o ai venti da via Bertoloni, pur con tutto il trasbordo da tram ad autobus, sono effettivamente troppi e non solo per i 50.000 e più abitanti di un quartiere isolato ai margini della città di allora.
Succede così che a distanza pochi mesi dalla chiusura del servizio tranviario di via Nomentana un comunicato del 27 giugno informa che
La nuova radiale 7 parte dal Ministero delle finanze e per piazza Indipendenza, via Morgagni, piazza Bologna e viale XXI Aprile, passa in via Nomentana all’altezza di Sant’Agnese, donde prosegue sui binari già precedentemente utilizzati fino a Monte Sacro; sarà rinforzata da un 7 barrato in partenza da porta Pia istituito lo stesso giorno. Fin qui potrebbe sembrare, tutto sommato, una aggiunta tranviaria ai collegamenti per Monte Sacro, ma non è così, dato che in un altro comunicato dello stesso giorno si precisa che la linea autobus NB, ancora dal 1° luglio, limiterà l’esercizio a Sant’Agnese. Restando in giugno, troviamo l’annuncio dell’istituzione di una serie di collegamenti autobus e tranviari per facilitare il raggiungimento della stazione della ferrovia Roma-Ostia utilizzata dai romani per raggiungere, appunto, il Lido di Roma. Dal 1° luglio sono istituite due linee autobus per porta San Paolo, la LB (Lido-Borgo) in partenza da piazza della Chiesa Nuova e la LM (Lido-Macao) da piazza Esedra, mentre la 124 è prolungata da piazza G.L. Bernini a porta San Paolo; le due linee, considerate stagionali, sono poi soppresse il 16 settembre, col ripristino del normale itinerario della 124. Circa i collegamenti interni all’abitato di Ostia Lido, dal 21 luglio si ha un breve prolungamento della linea LP entro la pineta di Castel Fusano ed è istituita laP barrata sul precedente itinerario. Anno 1936 Il 1° gennaio viene annunciato da Il Giornale d'Italia l’imminente inizio dei lavori di costruzione delle prime linee filoviarie di Roma. La decisione è stata presa da Mussolini. Dopo l'evidente fallimento del motore a gassogeno il Duce deve accettare l'idea del filobus per non essere costretto a rivedere la decisione di eliminare il tram dal centro. Nel corso dell'anno viene completata la radiazione del materiale automobilistico più antiquato (autoelettriche, vetture SPA e Lancia Eptajota) e il parco è composto unicamente di vetture costruite a partire dal 1928. Il totale complessivo degli autobua è di 418 veicoli atti al servizio, ai quali si devono aggiungere i torpedoni e le vetture a due piani entrati in servizio tra il 1929 e il 1932, quasi tutte impiegate sui servizi a noleggio. Gli autobus con alimentazione a gassogeno sono intanto diventati 27, ma durante l'anno entrano in servizio 37 Lancia Omicron trasformati in proprio dall'ATAG e 23 Fiat 656 RN-G dotati in fabbrica di sistema di alimentazione brevetto Nostrum. Per quanto riguarda la rete, nel 1936 entra in funzione l'autorimessa Lido nell’attuale corso Duca di Genova, a Ostia; è ripristinata qualche linea sospesa l’anno precedente per le esigenze di economia di combustibile; seguita l’estensione della trazione a gasogeno con nuovi tipi di bruciatori, che non danno risultati migliori dei precedenti. Al 31 marzo il servizio si compone di 46 linee diurne, due notturne, il servizio extraurbano per Tivoli e vari collegamenti speciali. Il 21 aprile viene riordinato il servizio autobus notturno con tre linee che sono denominate FA, SO, NP. Il 20 gennaio viene soppressa la linea 208 per il ripristino della circolazione tranviaria a Montesacro.
TARIFFE DEI SERVIZI A NOLEGGIO CON TORPEDONI E AUTOBUS ORDINARI
Anno 1937 Nel 1937 sono attivati i primi impianti filoviari sui due lungotevere di destra e sinistra, linee 137 (p. Risorgimento-Ponte Milvio), e 138 (v. Maria Luisa di Savoia-v.le Pinturicchio) ed è soppressa la linea autobus 237. Il filobus dà subito prova degli indubbi vantaggi che presenta sui pesanti, rumorosi e puzzolenti autobus di allora: è silenzioso, veloce, maneggevole per l’autista e confortevole per i viaggiatori e alla buona prova data dalle prime linee al varo di un piano di generalizzata estensione del nuovo mezzo il passo è breve. Da febbraio a giugno sono esercitati con autobus quattro collegamenti speciali per l'ippodromo delle Capannelle. Sui collegamenti speciali l'ATAG predispone una disciplina tariffaria a volte oltremodo complicata. Nell'ordine di servizio relativo all'istituzione dei collegamenti speciali per le Capannelle leggiamo:
Dal 20 marzo è istituita la linea 107 rosso, da Sant’Agnese fino a Montesacro, in sostituzione dello stesso tratto delle linea tramviaria 7 per l’esecuzione di alcuni lavori stradali; dal successivo giorno 30 l’autobus 207 rosso sostituisce la linea tranviaria 7P all’interno del quartiere di Monte Sacro. Ci si avvia di nuovo alla completa soppressione dei collegamenti su rotaia verso Monte Sacro: dal 9 maggio è infatti soppressa la linea tramviaria 7 barrato e l’autobus 107 rosso fa servizio tra piazza dei Cinquecento e corso Sempione. Le disposizioni date non sono comunque troppo chiare ed in effetti l’ATAG deve precisare in un successivo ordine di servizio che la linea tramviaria 7 resta comunque in esercizio. Nel frattempo i lavori che sconvolgono la zona di San Pietro (demolizione della Spina di Borgo) obbligano l’ATAG a spostare il capolinea delle linee MB e NB nell’area della ormai scomparsa piazza Scossacavalli, mentre continua ad estendersi la rete filoviaria; la successiva linea autobus ad essere convertita è la 106 barrato, che diviene 106 rosso, mentre rimane al momento autobus la 106.
Linee autobus trasformate in filobus (1937-1942)
Il giorno 6 giugno, in occasione della festa dell'Infiorata di Genzano, l'ATAG attiva due collegamenti autobus speciali, uno esercitato con vetture ordinarie (capolinea a via Gaeta), e uno di gran turismo (capolinea p. Esedra), coi veicoli appositamente attrezzati allo scopo. La rete autobus si estende in periferia: dal 25 giugno la linea 214 raggiunge la borgata Gordiani.
L’istituzione della linea filoviaria 136 da piazzale Flaminio a piazzale Clodio, per il ponte del Littorio, porta alla limitazione della linea autobus EF a piazzale Flaminio, dove fa capolinea accanto alla FR; dallo stesso giorno la EP è prolungata da ponte Cavour fino a piazza Risorgimento; dal 16 settembre è soppressa la linea 229, prolungando la 231 da porta San Pancrazio a via del Casaletto. L’ATAG riprende l’esperimento dell’agente unico sulle linee del Lido LI, LP, LF, oltre che sulle linee periferiche 201, 217 e 234 (21 ottobre): le vetture utilizzate sono dei Lancia Omicron ai quali è stata chiusa la porta posteriore: l’accesso e l’uscita dei passeggeri avverranno entrambe dalla porta anteriore, ma non sono previste macchine emettitrici e a far tutto (guida e vendita dei biglietti) è l’autista. Sulle vetture autobus compare inoltre una tabella laterale, sistemata sul finestrino alle spalle del posto fisso del fattorino, che reca l'indicazione del capolinea di destinazione: l'aggiornamento ad ogni capolinea di detta tabella (che entra in vigore dal 1° aprile), è compito del fattorino. Dal 16 dicembre, causa la piena del Tevere nella zona nord di Roma, è interrotta la circolazione tranviaria sulla via Flaminia, da piazzale Flaminio a ponte Milvio; è istituita una linea autobus provvisoria che segue un itinerario alternativo che da via Flaminia segue viale delle Belle Arti, ponte Risorgimento, via Prestinari, via Achille Papa, piazza Bainsizza, viale Carso, viale Angelico. Anno 1938 Dal 1° gennaio si ha un prolungamento in periferia: la linea 213 prosegue oltre via del Pigneto, lungo via dell’Acqua Bullicante fino all’incrocio con la Tuscolana. Dal 1° marzo, con il prolungamento del filobus106 rosso a San Silvestro, la linea autobus 106 è soppressa. Il 21 aprile la linea autobus 103 è prolungata da piazza Santiago del Cile al viale Parioli, in corrispondenza di villa Glori ed è simultaneamente convertita in filobus; la 103 rosso seguirà la stessa sorte il 1° ottobre successivo.
Dal 26 aprile gli autobus sostituiscono i tram sulle linee 34 e 34 barrato, a causa dei lavori di preparazione della linea filoviaria 134, che dovrà sostituire quella tramviaria; dal successivo 30 aprile l’esercizio su rotaia è ripristinato sulla tratta interna, da ponte Vittorio a via Aurelia angolo via Porta Pertusa e tale esercizio misto dura fino al 7 luglio, quando viene attivata la nuova linea filoviaria. Il filobus deve sostituire in via definitiva il tram anche lungo la via Nomentana. Per consentire ai viaggiatori di apprezzare per tempo le buone prestazioni dei nuovi veicoli l’ATAG attiva la trazione filoviaria anzitutto sul 107 rosso, a suo tempo istituito in sostituzione del tram 7 barrato, cosi da non avere problemi quando, pochi mesi dopo, anche il 107 diverrà filobus. Il 1° luglio, a causa di lavori di sistemazione stradale dell'antica via Militare di Portonaccio (l'odierna via di Portonaccio), la linea 213 è provvisoriamente limitata di circa 600 metri, al cavalcavia ferroviario della stazione Prenestina: per la prosecuzione del servizio sull'intero itinerario fino a Casal Bertone le due vetture comandate sulla linea sono assegnate all'uno e l'altro tronco dell'itinerario interrotto, con attestamento ai due lati del cantiere del sottovia: mediante corrispondenza di orario i passeggeri effettuano il trasbordo dall'una all'altra vettura, che per esigenze di contabilità si scambiano anche i fattorini. Con l’entrata in servizio delle vetture filoviarie diesel-elettriche, i così detti autofilobus, l’ATAG sperimenta, a partire dal 24 settembre, un esercizio misto sulla linea M1P. In tale esercizio le vetture diesel-elettriche in partenza da piazza Risorgimento devono marciare in trazione elettrica nella tratta di via Cola di Rienzo fino alla fermata all’altezza di via Orazio per poi passare alla trazione diesel sul rimanente itinerario. L’esperimento, che vede impiegate quattro vetture diesel-elettriche, non dà buon esito perché la pazienza del pubblico, sia pure in epoca fascista, ha pur sempre un limite. Succede infatti che data la posizione del bifilare gli autofilobus sono costretti a saltare la prima fermata dopo piazza Risorgimento passando a gran velocità (si fa per dire, data la lentezza proverbiale di quei rotabili) davanti al capannello dei passeggeri in attesa. Per attenuare il disagio l’ATAG raccomanda di immettere gli autofilobus in orari opportunamente distanziati. Oltre ciò, data la presenza di un unico bifilare anche per la linea 137 in transito, i fattorini degli autofilobus in sosta al capolinea sono costretti ad abbassare le aste ad ogni suo passaggio. Anno 1939 Dal 10 gennaio 1939 la linea EP è prolungata da piazza Risorgimento per via Leone IV fino al largo Trionfale; dal successivo 16, con l’istituzione della linea filoviaria 107 rosso da piazza San Bernardo a Monte Sacro, cessa l’esercizio l’autobus 107. Il 1° febbraio è attivata la nuova linea periferica 230 da porta San Pancrazio alla località Casermone; la 231 barrata è quindi soppressa. Ma è il momento in cui si pongono le basi di quella che deve essere la grande esposizione universale da inaugurare nel 1942, chiamata E.42; l’ATAG inaugura il 10 marzo una linea autobus per collegare il costruendo quartiere al centro della città ed assegna molto opportunamente proprio la sigla E42 alla nuova linea che, partendo da piazza Venezia, termina all’ingresso della futura esposizione in via delle Tre Fontane.
Per lavori nella zona di Termini, connessi all’edificazione della nuova stazione, viene demolita la stazione delle Ferrovie Vicinali (linea Roma-Fiuggi) e arretrato l’attestamento della ferrovia in via Re Boris di Bulgaria; dal 28 giugno la linea autobus TL, sigla che sta per Termini-Laziali, copre il breve percorso che intercorre tra vecchio e nuovo capolinea della ferrovia con un itinerario circolare di 1,250 km. La linea viene tuttavia sospesa dal 1° settembre, a causa di alcuni provvedimenti di sospensione e limitazione di linee per una ulteriore campagna di risparmio dei carburanti, ora legata all'approssimarsi dello stato di guerra, e non sarà mai più riattivata. E' di quest’epoca un primo tentativo dell’ATAG di istituire dei collegamenti rapidi a mezzo di linee autobus esercitate con veicoli ad allestimento turistico, caratterizzate da un numero limitato di fermate intermedie. legate forse all'ordinamento della nuova rete prevista per il 1942 non incontrano il favore del pubblico per la tariffa esosa di due lire e sono soppresse entro la fine dell'anno.
Il 1939 si chiude con l’istituzione della linea 111 da largo Chigi alla Città Universitaria, linea che sembra voler ripristinare parte dell'itinerario della M2P ma che avrà in realtà breve vita. Sospesa dal 16 giugno 1940 non sarà mai più riattivata. |
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Ultimo aggiornamento: venerdì 19 aprile 2024 |