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La storia del trasporto pubblico di Roma raccontata con passione e per passione. Sito fondato da Vittorio Formigari, online dal 1999 |
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La rete romana degli autobus: argomenti correlati |
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LE LINEE CELERI DEL 1939 |
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Qualcuno ancora ricorda le linee celeri introdotte dall'ATAC nel 1948 anche perché, pur perdendo ben presto ogni caratteristica di celerità (a parte il prezzo del biglietto), restarono formalmente attive fino al 1973; ma forse sono pochi quelli che hanno un ricordo sia pur vago delle analoghe linee che l'ATAG attivò nel 1939 su tre percorsi diametrali (1, quart. Italia-Prati; 2, S. Lorenzo-S. Pietro; 3, Parioli-Trastevere). La celerità di queste linee, come per quelle che seguiranno nel 1948, avrebbe dovuto derivare essenzialmente dal numero ridotto di fermate, essendo la velocità commerciale dei mezzi fortemente limitata dal traffico stradale.
Le tre linee iniziano l'esercizio il 28 ottobre con autobus di tipo turistico (anzi, di gran turismo, si diceva...) noleggiati dalla SITA, Società Italiana Trasporti Automobilistici, che fornisce anche il personale di guida. Il 7 novembre la linea 3 viene prolungata da p. Ungheria a p. Pitagora e sono leggermente modificate le indicazioni sulle tabelle di linea; il 23 novembre la linea 2 viene soppressa e la 3 limitata al Ministero di giustizia mentre il prezzo del biglietto (unico) viene portato a due lire; l'8 dicembre le linee 1 e 2 sono nominalmente sospese, ma in realtà soppresse. Con la chiusura dell'esperimento la linea 2 totalizza 27 giorni di esercizio, mentre la 1 e la 3 durano di più, 42 giorni. La tabella più sotto riportata indica in dettaglio il percorso delle tre linee e le successive modifiche.. Se il risultato dell'operazione fu disastroso, come d'altronde in molti avevano previsto, il motivo del fallimento, visto da oggi, è semplice: nel 1939 Roma disponeva di una efficiente rete di trasporto urbano, la rete tramviaria, dopo la decurtazione del 1930, era stata notevolmente ampliata in periferia e il sistema delle due circolari tramviarie, che tante critiche aveva destato all'inizio, si era invece rivelato un'ottima scelta, mentre il filobus stava sostituendo l'autobus su buona parte della rete centrale; non si sentiva alcun bisogno di linee particolarmente celeri e anche abbastanza costose. Il taglio massimo dei biglietti allora in uso sulle linee urbane era di una lira e quindi sugli autobus celeri il fattorino distribuiva due biglietti alla volta ai passeggeri, "in attesa della stampa dei biglietti da due lire", stampa che ovviamente non avrebbe mai avuto luogo data la breve vita delle linee. Il biglietto unico a due lire in un momento in cui il costo dei biglietti si valutava in decine di centesimi è un ulteriore motivo del disinteresse mostrato dal pubblico per il nuovo servizio.
Orari. Linea 2: 7:35-0:05, intervallo 10 min., dalle 14:35 alle 15:55 20 min. Linea 3: 7:34-0:04, intervallo 10 min., dalle 14:34 alle 15:54, intervallo 20 min.
Da ordini di servizio ATAG 944 del 28 ottobre, 982 del 8 novembre, 1021 del 22 novembre, 1068 del 5 dicembre 1939. Ferree regole, come è abitudine dell'ATAG, regolano il servizio. Ogni vettura di ciascuna linea porterà anteriormente sulla testata una tabella con la semplice dicitura in rosso su fondo bianco: linea celere, ed il numero della linea stessa; inoltre lateralmente recherà una tabella con la seguente dicitura (...). Seguono le tabelle di linea. (...) Gli orari delle linee contempleranno oltre che le fermate dai capolinea anche le ore di passaggio ai vari punti di fermata.
Sembrerebbe quindi che gli autobus avessero almeno una porta sulla fiancata sinistra, anche se ciò non appare in nessuna immagine, nè si nota alcun cartello ammonitorio. Ad ogni fermata il fattorino dovrà discendere per il primo, aprendo la porta anteriore e dopo aver fatto discendere i viaggiatori in arrivo e salire i viaggiatori in partenza limitatamente al numero dei posti disponibili in vettura, dovrà risalire e richiedere la porta anteriore. Dopo aver munito di biglietti i viaggiatori, riprenderà il suo posto sull'apposito sedile accanto all'autista. Se ne deduce, quindi, che su questi autobus era consentito viaggiare solo a sedere e non era valida la ben nota regola romana "davanti nun se salisce e de dietro nun se discenne", si saliva e si scendeva davanti. Ma non era nemmeno tanto facile pagare il biglietto, visto che: Il pubblico è stato invitato a mezzo della stampa cittadina a pagare il prezzo del biglietto con denaro contante; pertanto i fattorini non dovranno cambiare moneta o dare resti a monete di tagli superiore a L. 5.-. Si conclude con le abituali raccomandazioni: I fattorini oltre ad essere verso il pubblico educati e cortesi come al solito, dovranno essere, specie nei primi giorni dell'esercizio, prodighi d'informazioni e di consigli onde agevolare i viaggiatori e rendere il servizio spedito e ordinato. Essi all'atto di raggiungere ciascuna fermata dovranno annunciare a voce alta il nome della località (...).
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Ultimo aggiornamento: domenica 21 gennaio 2024 |