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A partire dal 1928 l'ATAG sperimenta numerosi autobus ad
allestimento turistico e sperimentale, a uno o due piani e con allestimenti di
carrozzeria che prevedono in alcuni casi di poterne rimuovere la copertura. Tutti questi veicoli
vengono progettati dai costruttori a seguito della riforma delle autolinee del 1927, che ha
introdotto gli autoservizi stagionali e di gran turismo. Destinati ad
autoservizi perlopiù di carattere extraurbano, sia di linea che turistici, sono
normalmente verniciati in bleu, di
solito in due tonalità, scuro al di sopra della fascia di cintura e più
chiaro al di sotto della stessa anche se tale regola non è applicata costantemente
dall'ATAG, che fa inoltre costruire anche vetture da utilizzare in servizio
urbano. Queste ultime sono verniciate nella livrea in due toni di verde
stabilita nel 1927 a livello nazionale.
Per queste vetture ad allestimento speciale sono
utilizzate immatricolazioni che comprendono numeri e lettere.
Autobus urbani ed extraurbani
a due piani
Quattro autobus a benzina su telaio Lancia Omicron a due assi
che entrano in servizio tra il 1930 e il 1931. Sono veicoli a due piani,
numerati 2001, 2003, 2005 e 2201; abbiamo poi un Alfa Romeo a tre assi immesso
in servizio nel 1936 con motore diesel, numerato
2301, che nella documentazione ATAG è però specificatamente classificato per il servizio urbano. Su queste vetture valgono le seguenti considerazioni:
-
vettura D.P.C. 2001: inizialmente costruita
con il piano superiore coperto e numerata D.P.C. 2001 (D.P.C. indica Due Piani Coperto), è successivamente modificata scoprendone
il piano superiore e rinumerandola semplicemente B.2001;
-
vettura B.2003 D.P.S.:: fin dall’origine con il piano superiore scoperto, appare inizialmente numerata B.2003 D.P.S.
(la parte letterale, forse per poter mantenere il prefisso B, è qui
messa come suffisso ed indica Due Piani Scoperto);
-
vettura D.P.C. 2005: essere sempre stata a piano superiore coperto;
-
vettura D.P.C. 2201: di questa non si sa niente di preciso, se non che all’inizio appare come D.P.C.2201 e successivamente B.2201 e sembra alquanto
più bassa delle precedenti, forse per permetterne il passaggio sotto qualche ponte, ed a piano superiore coperto;
-
vettura D.2301: è più recente delle altre e
risulta utilizzata più sulle linee urbane periferiche della via
Tiburtina che sulla Roma-Tivoli.
La vettura 2001, a sinistra e al centro a piano superiore
coperto come D.P.C. 2001,
a destra a piano superiore scoperto, come B 2001.
A sinistra e al centro una vettura senza numero che si ritiene sia la 2201
A destra la D.2301, l'unica espressamente costruita per trasporto urbano
I torpedoni
turistici
Abbiamo poi una serie di autobus di caratteristiche
spiccatamente extraurbane, normalmente destinati agli autoservizi turistici, ai quali l’ATAG assegna singolari ed originali sigle, composte da tre lettere e un
numero secondo le seguenti regole di massima:
-
1.a lettera: è quasi sempre T, che sottintende torpedone, parola coniata negli anni Trenta quale accrescitivo
di
torpedo (automobile aperta di forma affusolata, simile a una torpedine, un po' come i tram SRTO detti torpediniere), per indicare
gli autobus destinati alle autolinee stagionali e di gran turismo introdotte nel 1927.
Appare però anche la lettera V per indicare
veicolo;
-
2.a lettera: può essere C, O, T nei significati di coupè per una vettura che sull'imperiale presenta
una parte coperta o con copertura rigida solo parzialmente rimuovibile; osservatorio per un veicolo interamente decappottabile;
trasformabile per una vettura con copertura rigida ma rimuovibile assieme a parte delle fiancate;
-
3.a lettera: indica il costruttore del rotabile e può essere F (Fiat), L (Lancia), A (Alfa Romeo).
A questa parte letterale, che va scritta mettendo un punto di abbreviazione dopo ogni lettera (cioè ad es. T.T.L. e mai TTL),
segue un usuale numero, sempre naturalmente dispari, che per ogni serie inizia da
1. Le vetture entrate nel parco rotabile ATAG sono elencate a seguire:
-
T.C.F., Torpedone Coupé Fiat: dodici veicoli, numerati da 1 a 23;
-
T.C.L., Torpedone Coupé Lancia: due veicoli, numerati 1 e 3;
-
T.O.L., Torpedone Osservatorio Lancia: due veicoli, numerati 1 e 3;
-
T.T.A., Torpedone Trasformabile Alfa: un solo veicolo
numerato 1 (è l'unico che corrisponde alle specifiche previste per gli
autoservizi di gran turismo, ma risulta verniciato esternamente in due toni
di blu, anziché nel rosso regolamentare previsto per queste vetture);
-
T.T.F., Torpedone Trasformabile Fiat: due veicoli,
numerati 1 e 3 (costruito su gruppi meccanici di produzione SPA: evidentemente
forniti dopo l'assorbimento della SPA nella Fiat);
-
T.T.L., Torpedone Trasformabile Lancia: due veicoli,
numerati 1 e 3 a due assi e due numerati 31 e 33 a tre assi;
-
V.O.L., Veicolo Osservatorio Lancia: un solo
rotabile numerato 1 (è stato chiamato veicolo e non torpedone, forse per
non confonderlo con i T.O.L.).
T.C.F. 15
T.C.L. 3 Nella prima immagine porta il normale stemma dell'ATAC e la scritta Autolinea Roma-Tivoli,
nella seconda ha un fregio diverso, nel quale, oltre i fasci littori e lo stemma di Roma, compare una sigla che sembra ATC.
T.O.L. 1 e 3, a destra T.T.F. 1
T.T.L. 1 a due assi; T.T.L.31 e 33 a tre assi
VOL 1
A quelli indicati si aggiungono poi molti
rotabili noleggiati da altre società per i quali, non figurando gli stessi negli
schemi di numerazione ATAG, è praticamente impossibile seguire le tracce. Di
tutti gli autobus sopra indicati molti sono "sopravvissuti" alla seconda guerra
mondiale e saranno radiati tra gli ultimi anni Quaranta e l'inizio dei
Cinquanta. In servizio regolare dopo il 1945 troviamo il solo Alfa Romeo 2301,
successivamente rinumerato 3311, che sarà utilizzato quasi esclusivamente sulla
linea 209 fino al 1955. Nel 1949 risulterebbero ripristinati due veicoli TTL (non è specificato
il numero) dei quali non si ha però notizia circa un loro utilizzo.
Gli autoalveari
Sono le due vetture B.3401 e B.3403, a due piani con un piccolo coupé superiore nella parte posteriore
della carrozzeria. Gli autobus si presentano con la seguente disposizione
interna::
nell’ambiente compreso tra la cabina di guida e l’ultimo asse posteriore sono
installati i sedili, appunto, secondo la tecnica dell’autoalveare (posti di
seconda classe per non fumatori), mentre nella parte bassa della zona del coupé,
separata dalla corsia della seconda classe da uno scompartimento destinato a
bagagli e cani, si hanno dei normali posti di seconda classe (zona fumatori); nella parte alta del coupé si trovano infine delle
eleganti poltroncine di prima classe (non si sa se per fumatori o meno). I due autoalveari,
inizialmente a benzina, sono convertiti a gasolio con motori Lancia-Junkers 90 nel 1936
la 3401 e l’anno successivo la 3403, cambiando quindi il loro prefisso B in D.
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Il termine
autoalveare si dice essere una creazione dell'ATAG e dovrebbe riferirsi al fatto che i passeggeri starebbero
nell'autobus un po' come le api nelle celle di un alveare. In realtà la
disposizione interna di questi autobus è di importazione
americana, come è mostrato da una serie di vetture di questo tipo utilizzate a Denver alla fine degli anni Venti.
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Schema di autoalveare e disposizione dei viaggiatori ricostruita su modelli.
3401
3403
Schemi degli autoalveari triplex e quadruplex; disposizione dei sedili sugli autoalveari
duplex
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Verso il 1931 molto ingegno fu speso all’ATAG sul progetto
degli autoalveari, indicati come tipo S, come ci mostra tutta una serie di
schizzi sull’argomento. C’è innanzitutto da dire che la sistemazione interna
usata nelle 3401 e 3403, con due ordini sovrapposti di sedili appesi alle pareti
detta duplex, è solo, diciamo così, quella di primo ordine, dato che ben altra
densità di occupazione si prevedeva per i futuri autobus: nel tipo triplex a tre
assi si sarebbero avuti tre ordini di sedili sovrapposti per una vettura alta
4,30 m da terra con 42, 42, 49 posti rispettivamente per i tre piani più 11
strapuntini, per un totale di 144 posti, raggiungibili arrampicandosi
opportunamente su predellini ribaltabili coniugati e predellini a gattello
fisso. Ma la massima capienza dell’autobus si raggiungeva (almeno al momento,
non essendo da escludere ulteriori sviluppi) con il quadruplex, un
autoarticolato a quattro assi alto 4,80 m con quattro ordini di sedili
sovrapposti per fiancata e 33, 40, 48, 53 posti rispettivamente per i quattro
piani più 16 strapuntini, per un totale di 190 posti.
Sulla numerazione assegnata agli autobus fin qui considerati si possono svolgere varie considerazioni. Anzitutto, in base alla
regola ancora applicata dall’ATAG, alle prime tre vetture 2001-2005 è stato
assegnato il centinaio pari 0 essendo le stesse delle Lancia; per la quarta
vettura, la 2201 ancora una Lancia, si è impegnato il successivo centinaio pari
2. Le due vetture autoalveari, stando ad un ordine di servizio ATAG del 13 febbraio 1932, sono inizialmente numerate 3001 e
3003, con il centinaio pari 0 e il migliaio 3 costantemente assegnato ai veicoli
a tre assi, ma in realtà con questi numeri non appariranno mai, essendo
rinumerate 3401 e 3403 certamente a partire dal 1935 (o.s. ATAG del 18 gennaio), lasciando libera la serie 30, che non sarà più
utilizzata per un autobus dell’ATAC fino al 1962; la cosa curiosa è che la serie 3400 è successiva alla serie 3300 assegnata a rotabili entrati in
servizio nel 1941, come se all'ATAG potessero prevedere, nel 1935, quello che sarebbe nei successivi sei anni. La regola del
numero di centinaio pari per gli autobus Lancia e Alfa Romeo è abbandonata nel 1932 dopo
l’arrivo dei primi Alfa a tre assi numerati da 3101 in poi; in un centinaio 3 è stata
immatricolata la 2301, ultima delle vetture bipiano, di costruzione Alfa Romeo, che
però non è compresa nel migliaio 3 pur essendo a tre assi (lo sarà nel 1951,
quando diverrà 3311 per lasciare libero il gruppo 23xx per i Fiat 405).
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Gli autobus con rimorchio
D.1409+102;
Nel 1932 la Macchi di Varese fornisce all'ATAG un rimorchio per autobus a due
assi, ad accesso centrale, che viene accoppiato all'autobus Alfa Romeo 40N 1409.
Questo rimorchio, seguendo la regola aziendale, è numerato 102 (numero
pari), anche se in sovrapposizione all'omonimo rimorchio tramviario della prima
serie del 1911 (e quindi con tanti saluti all'ingegnerismo tanto caro all'ATAG
di allora). L'accoppiamento tra i due rotabili è ottenuto a mezzo di ganci che
li tengono a una distanza ottimale per evitare contatti nelle curve e, come si
vede nelle immagini, lo spazio tra gli stessi è stato protetto con una sorta di
rete che dovrebbe impedire alla gente di scavalcare
gli organi di aggancio, col pericolo che il convoglio si metta allo stesso tempo
in movimento.
Il condizionale è d'obbligo dal momento che questo convoglio non
sembra aver circolato molto ed anzi il rimorchio 102 sparisce dopo poco tempo
senza lasciare traccia alcuna. L'unico utilizzo documentato da immagini è
l'autolinea turistica Anello delle vie Imperiali, sulla quale, peraltro,
appaiono di uso più comune i due piani scoperti e coperti.
1409+102
Gli autotreni M.1-R.2,
M.3-R.4
Due anni dopo, l’Alfa Romeo fornisce all’ATAG due autotreni composti di motrice su meccanica 85-A e
rimorchio carrozzato, come la motrice, dalla Macchi di Varese. In questo caso
troviamo motrice e rimorchio accoppiati stabilmente con lo stesso sistema
adottato per unire ad un elemento costruito ex novo le motrici e i rimorchi
tranviari utilizzati per costruire le
articolate MATER, e quindi due perni che
tengono uniti gli elementi e un intercomunicante a mantice. Nonostante ogni
coppia motrice-rimorchio costituisca una unità inscindibile, i rotabili hanno
numeri separati con i prefissi M, R risp. per motrice e rimorchio; appaiono
inizialmente come M1-R1 ed M3-R3, ma sono quasi subito rinumerati più
correttamente in M1-R2 e M3-R4. Uno dei due convogli è esposto a una mostra di Bruxelles, ma il
loro uso pratico sarà ben poca cosa.
Destinati alla Roma-Tivoli, saranno
inizialmente utilizzati anche sulla linea 210, ma sembra che non siano mai andati oltre
il capolinea di Settecamini (anche se si racconta che uno dei due sia rimasto
incastrato a Tivoli, in piazza Garibaldi, per un inversione di marcia andata
male). Il primo convoglio appare radiato nel 1951 ma non risulta abbia mai
circolato dopo il 1945; del secondo si perde ogni traccia ed è
probabilmente andato distrutto nei bombardamenti del 1943.
Senza numero; M.1+R.2
Autobus ad allestimento turistico e sperimentale
Autobus ad allestimento turistico e sperimentale
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num. eserc. |
q.tà |
anno |
telaio |
assi |
carrozz. |
motore |
alim.* |
pot. CV |
lungh. mm |
tara t. |
nota |
B.2001-2005 |
3 |
1930-31 |
Lancia Omicron L |
2 |
Macchi |
Lancia 77 |
B |
92 |
|
|
1 |
B.2201 |
1 |
1931 |
|
|
|
D.2301 |
1 |
1936 |
Alfa Romeo 110-AC |
3 |
|
D |
|
|
|
2 |
B.3401, 3403 |
2 |
1932 |
Lancia Omicron L |
3 |
Lancia 77 |
B |
92 |
|
|
3 |
TCF 1-23 |
12 |
1933 |
Fiat 635-R |
2 |
|
Fiat 235 |
65 |
7400 |
5,5 |
4 |
TCL 1-3 |
2 |
1929 |
Lancia Omicron L |
|
Lancia 77 |
92 |
|
|
|
TOL 1-3 |
2 |
1929 |
|
|
TTA 1 |
1 |
1934 |
Alfa Romeo 3000 |
|
A.R. RNL |
|
5500 |
2,52 |
|
TTF 1-3 |
2 |
|
SPA 30 |
|
|
|
|
|
5 |
TTL 1-3 |
2 |
1929 |
Lancia Omicron L |
|
|
92 |
|
|
|
TTL 31-33 |
2 |
1934 |
3 |
Lancia 77 |
|
|
6 |
VOL 1 |
1 |
|
2 |
|
|
|
|
Rotabili articolati e rimorchi |
M1-R2, M3-R4 |
2 |
1936 |
A. R. 85-A |
2+2 |
Macchi |
A.R. F6M317 |
D |
110 |
|
|
7 |
102 |
1 |
1934 |
|
2 |
Macchi |
- |
- |
- |
6400 |
|
8 |
Note alla tabella.
* Sistema di alimentazione alle origini.
-
Vetture a due piani per servizio extraurbano con piano superiore scoperto; la 2001,
inizialmente numerata B 2001 DPS (Due Piani Scoperto), risulta
successivamente modificata coprendo il piano superiore ed è
numerata DPC 2001 (Due Piani Coperto), poi semplicemente B 2001;
la 2003, anch’essa a due piani con piano superiore scoperto, è
inizialmente numerata B 2003 DPS, poi semplicemente B 2003. La
2005 sembrerebbe identica alla 2003. Vetture 2001 e 2003
rinumerate risp. 1853 e 1851 nel 1951, all'arrivo del gruppo
1981-2009.
-
Vettura a due piani rimasta in servizio fino al 1955; altezza m 4,50.
Risulta rinumerata 3311 probabilmente nel 1955, a seguito
dell’entrata in servizio dei Fiat 405 del gruppo 2301-2409.
-
Vetture a due piani e mezzo di tipo autoalveare impiegate sulla Roma-Tivoli e saltuariamente su
altre linee, come ad es. sulla linea del lungomare al Lido di
Ostia (1939). Motore Lancia 77 sostituito da motore
Lancia-Junkers 90 negli anni 1936 e 1937.
-
Con servofreno a depressione e meccanico di sicurezza.
Alcune vetture con motore Fiat 236-A da 75 CV. Vettura TCF13 modificata nel
gennaio 1939 con applicazione di un motore Lancia 77 al posto
dell’originario Fiat 235.
-
Vetture commercializzate col marchio Fiat ma costruite dalla SPA prima del suo assorbimento nell'industria torinese. Anno di effettiva
costruzione ed immissione in servizio a Roma non accertato. Presumibilmente acquistate da altra azienda e non in fabbrica.
-
Motore Lancia 77 sostituito da
motore Lancia-Junkers 90 sulla vettura TTL33 nel 1937.
-
Treni articolati costituiti da
motrice e rimorchio entrambi a due assi stabilmente accoppiati.
Inizialmente numerati M1+R1, M3+R3. La parte rimorchio del treno
M1+R1 ha inizialmente numero di targa 1051.
-
Rimorchio a due assi, destinato ad essere trainato dalla motrice 1409.
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