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La storia del trasporto pubblico di Roma raccontata con passione e per passione. Sito fondato da Vittorio Formigari, online dal 1999

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La rete urbana degli autobus

DALLE OLIMPIADI AL 1965

     
 

Anno 1960

Il 23 gennaio, per la radiazione in corso del materiale tranviario a due assi e il fabbisogno di spazio per gli autobus nei relativi depositi, è attuata la conversione in autobus delle linee tranviarie 3 e 4, per esercitare le quali è necessario ricorrere nuovamente al noleggio di veicoli dalla società Freccia del Lazio. Il 28 marzo, a causa di lavori in corso in piazza Lauro De Bosis e lungotevere Maresciallo Diaz è necessario esercitare provvisoriamente con autobus la linea filoviaria 32, ma non sapendo più dove trovare le vetture l'ATAC torna ad esercitare altrettanto provvisoriamente con filobus il 78. I relativi impianti, dove necessario, sono riattivati a tempo di record e il comune è costretto a concedere una deroga alle regole della viabilità in piazza Esquilino, dove i filobus non possono seguire la circolazione rotatoria ivi istituita e tagliano letteralmente la strada ai flussi di traffico.

 Il 17 luglio, eliminati i tram sulle linee 3 e 4, si estende il senso unico di marcia nelle vie Stoppani, Bertoloni, Paisiello, de' Cavalieri, Rossini e Parioli, creando un anello alternativo per un senso di marcia in piazza Ungheria, stravolgendo il percorso delle linee 3, 4, 39, 52, 53, NV, L, ED, ES notturna; il 31 luglio si modifica la viabilità in piazza Augusto Imperatore e nelle vie adiacenti, con modifica delle linee 66, 77, 78 (provvisoriamente filobus), 88, 90, 95, celeri C, D, D barr., M, O, O barr., O nott.; il 6 agosto, per l'istituzione del senso unico in viale Maresciallo Pilsduski, è trasformata in autobus, al momento in via provvisoria, la linea filoviaria 39. Si hanno anche prolungamenti di varie linee: la 45 da via Damiano Chiesa alla zona di via della Balduina (18 gennaio), la 246 dalla Maglianella a Malagrotta (15 maggio), la 89 da piazza Zama a via Macedonia (1° giugno), la celere A da porta Cavalleggeri a via Gregorio VII (3 luglio).

   
Basilica San Paolo (tram 18 e linea celere L) Piazza Venezia (linea L barrata)
A destra i sottopassi previsti per la cosiddetta arteria rapida di scorrimento. Nel 1960 ne sono stati completati soltanto tre (ponte Cavour; ponte Margherita; c,so d'Italia)

Dal 1° agosto, per motivi non spiegati nel relativo ordine di servizio, ma che sono legati all’imminente istituzione dei sensi unici sui lungotevere, è convertita in autobus la linea tranviaria 28, da Monteverde Nuovo a piazza Bainsizza, prolungandola a piazza San Giovanni di Dio da un lato e a piazza Maresciallo Giardino dall’altro; il comunicato dell'ATAC informa che la linea "verrà temporaneamente esercitata con autobus", ciò che però mal si accorda coi due prolungamenti. Dal 25 agosto è in atto una nuova sistemazione del traffico nella zona delle Belle Arti ed è istituito il senso unico nel tratto di via Flaminia oltre il viale delle Belle Arti e in viale Tiziano; come ovvia conseguenza, la linea tranviaria 1, già esercitata con autobus da qualche tempo e sostituita con i tram sulla 1 barrato, è definitivamente trasformata in autolinea, con chiusura degli impianti tramviari sulla Flaminia.

Il caso della trasformazione in autobus della linea 1 è caratteristico per capire con quale mentalità e con quanto coordinamento tra le varie attività il comune gestisse i problemi del traffico a Roma. Fino al luglio del 1960 i tram della linea 1 percorrevano l’anello terminale in piazzale Flaminio in senso orario, ossia, provenendo da via Flaminia, arrivavano direttamente al capolinea, in partenza dal quale raggiungevano di nuovo la Flaminia percorrendo le vie G. B. Vico e F. Carrara; l'adozione di una nuova disciplina del traffico nella parte terminale di via Flaminia aveva imposto all’ATAC l’inversione del senso di marcia sull’anello, facendo percorrere ai tram via C. Beccaria e via G.B. Vico per raggiungere il capolinea. L’ATAC, lavorando alacremente, in un tempo brevissimo era riuscita a sistemare scambi, segnali e raccordi (23 luglio). Fu tutto inutile: i tram circolarono sul nuovo itinerario per una settimana, intervenendo poi il provvedimento sopra citato a decretare la conversione in autobus della linea 1. Era comunque destino che tale linea dovesse divenire autobus, perché tre anni dopo il ponte Milvio sarà chiuso al traffico pesante e certamente nessuno avrebbe pensato ad un nuovo capolinea per il tram al di qua del Tevere, come si sarebbe fatto trent’anni dopo con la linea tranviaria 225.

Il 16 agosto arriva il provvedimento simbolo della devastazione del trasporto pubblico romano, l'istituzione dei sensi unici sui lungotevere decisa dall'assessore Agostino Greggi, che comporta la trasformazione in autobus delle linee tranviarie ES e 23. I sensi unici sono dichiarati provvisori, per il periodo dei giochi olimpici e quindi fino al 12 settembre. Per l'ATAC la temporanea trasformazione in autobus delle linee citate e l'adeguamento di itinerario delle linee 13, 13 barrato, 46, 46 barrato, 62, 64, 98, 98 rosso, 98 barrato, 446 notturna, celeri A, G; non comporta al momento particolari problemi per la riduzione estiva del servizio in vigore, che rende disponibile un adeguato numero di vetture. Il problema nasce quando, a giochi terminati, il comune decide la proroga sine die dei sensi unici senza darne preventiva comunicazione all’azienda, ciò che per l’ATAC è il colpo di grazia. Gli autobus per esercitare le linee ES e 23 vengono recuperati addirittura da quelli fuori uso accantonati presso le officine centrali di via Prenestina, tra i quali alcuni veicoli anteguerra, mentre giace contemporaneamente inutilizzato un buon 40% del parco tramviario.

Provvedimenti adottati il 16 agosto 1960

linee provvedimento
  Linee tramviarie
13, 13 barr. Direzione l.go Preneste: da v.le Trastevere deviazione per v. G. Induno, Porta Portese, p.te Sublicio, l.gotev. Aventino.
23 Conversione in autobus, con le seguenti modifiche: in direzione v. della Giuliana da l.gotev. Aventino per v. S. Maria in Cosmedin, v. Teatro Marcello, v. Foro Olitorio, da p.te Vittorio per v. S. Pio X, v. della Traspontina; in direzione basilica San Paolo da l.gotev. Vaticano per i lungoteveri in Sassia, Gianicolense, Farnesina, Sanzio, Anguillara, Alberteschi, Ripa, p.te Palatino, da v. Marmorata per v. R. Persichetti. E’ istituito un servizio limitato, linea 23 barr., sul percorso basilica San Paolo-Monte Savello. E' applicata la tariffa delle linee autobus radiali doppie: ordinaria L. 35, ridotta L. 25, serale e festiva L. 40 (le precedenti tariffe della linea tranviaria erano, rispettivamente, 20, 25 e 35 lire).
ES Conversione in autobus, con le seguenti modifiche: adeguamento itinerario alle rotatorie esistenti in p. Cinque Giornate e p. Porta Capena, da l.gotev. Vaticano per i lungoteveri in Sassia, Gianicolense, Farnesina, Sanzio, da p. Porta Capena per v. Celio Vibenna, v. S. Gregorio, da v.le Liegi per v.le dei Parioli, v. Stoppani, v. Bertoloni, da v.le Belle Arti per la rotatoria del piazzale omonimo, v. Flaminia, p.te Risorgimento.
  Linee autobus
A Direzione v. Gregorio VII: da l.go Arenula per i lungotevere dei Vallati, Tebaldi, Sangallo, dei Fiorentini, p.te Vittorio, v. S. Pio X, Borgo S. Spirito, v. e p. S. Uffizio.
G Da p. della Rovere per p.te Duca d’Aosta, v. degli Acciaioli, v. Paola, c.so Vittorio, p. P. Paoli (nuovo capolinea provvisorio).
89, 90, 91,
92, 94, 95,
B
Tutte le linee da v. Teatro Marcello per v. Foro Olitorio, l.gotev. dei Pierleoni, l.gotev. Aventino; linee 89 e 90: v. S. Maria in Cosmedin, v. della Greca, v. Circo Massimo.
Linea 94 v. S. Maria in Cosmedin, v. della Greca, Clivo dei Publicii; in direzione p. Venezia da v. S. Sabina deviazione per v. Valle Murcia, p. Romolo e Remo, v. Circo Massimo, v. Ara Massima di Ercole.
446 nott. Provenendo dai capolinea esterni da v. dell’Arco della Fontanella per c.so e p.te Vittorio, l.gotev. In Sassia, p. della Rovere.
98, 98 barr.,
98 rosso
In partenza dal nuovo capolinea provvisorio di l.gotev. dei Fiorentini per lo stesso l.gotev. dei Fiorentini, p.te Vittorio, l.gotev. in Sassia, p. della Rovere.
  Linee filoviarie
46, 46 barr. Provenendo dai capolinea esterni da v. dell’Arco della Fontanella per c.so e p.te Vittorio, l.gotev. In Sassia, p. della Rovere.
62 Direzione staz. S. Pietro: da c.so Vittorio per v. degli Acciaioli, c.so e p.te Vittorio, v. S. Pio X, b.go S. Spirito, v. e p. S. Uffizio, l.go p.ta Cavalleggeri.
64 Direzione staz. Termini: da v. S. Pio X per b.go S. Spirito, v. dei Penitenzieri, p. della Rovere, p.te Duca d’Aosta, v. degli Acciaioli.


Autobus in servizio sull'anello sinistro della Circolare Esterna

Con la conversione in autobus della circolare esterna sinistra si è distrutto un collegamento funzionale e rapido fra zone distanti della città, ma il nuovo esercizio automobilistico della linea vede i tempi di percorrenza notevolmente aumentati, ciò che si traduce in un notevole aggravio dei costi. Se sulla ED bastano 18 articolate Stanga, sulla ES per assicurare la stessa frequenza occorrono ben 41 autobus (all'epoca i pesanti e perennemente sgangherati Alfa Romeo 140).
Il provvedimento è dato al solito come provvisorio e se ne fissa perfino la scadenza al 16 settembre, dopo la quale data sarebbe tornata sui lungotevere la circolazione a doppio senso e, per logica conseguenza, l’esercizio tranviario. Sono in realtà solo chiacchiere, ed apparirà fin troppo chiaro di li a poco quando, con la ripresa autunnale delle normali attività cittadine, il traffico delle ex linee tranviarie torna ai livelli di sempre. Lungo la circolare sinistra gli elevati livelli di carico prima serviti con vetture articolate della capacità di 250 viaggiatori devono ora essere serviti con autobus che hanno una capacità massima di 90 persone ed analogo problema si registra sulle linee 23 e 28 e sulla circolare interna gestita con autobus in entrambi i sensi di marcia già da alcuni mesi.
La formale provvisorietà di quasi tutti i provvedimenti non permette la radiazione del materiale in esubero, che però non può nemmeno essere utilizzato sulle linee tranviarie in esercizio o su nuove linee che non potrebbero comunque essere attivate; nello stesso tempo non si possono radiare autobus che hanno ormai dai 23 ai 29 anni di servizio, necessariamente ricoverati nelle officine centrali per necessità straordinarie di manutenzione e che, insieme ai tram in esubero, occupano gran parte dello spazio che nei piani aziendali era stato destinato a ricostruzione ed ampliamento.
Le scelte sciagurate dell'amministrazione comunale hanno di fatto vanificato il piano di riassetto aziendale che la stessa amministrazione aveva approvato il 19 novembre 1959, i sensi unici rimarranno e le linee 23, 28 ed ES seguiteranno anche dopo le olimpiadi ad essere esercitate con autobus.

D'altronde, che la rete tramviaria romana sia ormai abbandonata a sé stessa è anche dimostrato dal fatto che il binario della ES rimasto inutilizzato in viale Scalo san Lorenzo è utilizzato per accantonare i rotabili tramviari oramai destinati alla demolizione; qui, come anche sul tronco da piazza Bainsizza per viale Carso, per molti mesi stazionarono lunghe file di motrici e rimorchi a due assi, gloria e vanto dell'azienda municipale negli anni Venti.

Collegamenti speciali, 1960

linea percorso note
E1 p. Fiume-Velodromo Dal 25-VII, per manifestazioni al palazzo dello sport
o al velodromo di v.le della Tecnica.
E2 p. Verbano-Velodromo
E3 Montesacro-Velodromo
E4 v. Aurelia-Velodromo
H1 staz. Ostiense-Monte Antenne Dal 25-VII, per i campeggi dei turisti.
H2 v. Gaeta-Villa Adriana
H3 v. Aurelia-Colosseo
R rosso v. pric. Clotilde-Fiera di Roma Dal 28-V al 16-VI, capolinea alla fiera in
v. Accademia Pontaniana
S rosso p. Bologna-Fiera di Roma
U rosso v.le Rossini-Fiera di Roma
S1 c.so Sempione-Stadio Olimpico Dal 19-VII.
S2 staz. Tiburtina-Stadio Olimpico
S3 staz. Termini-Stadio Olimpico
S4 staz. Ferr. Laziali-Stadio Olimpico
S5 p.ta S. Giovanni-Stadio Olimpico
S6 staz. Ostiense-Stadio Olimpico
S7 v.le America-Stadio Olimpico
S8 v. Aurelia-Stadio Olimpico

Il 1960 porta grandi novità anche per la STEFER, che ha unificato la gestione degli esercizi delle tranvie dei Castelli, della Roma-Fiuggi-Alatri e della Roma-Lido nel 1959; i suoi servizi integrativi a carattere urbano consistono in 15 autolinee sulle direttrici Appia, Tuscolana, Casilina e Ostiense, delle quali assume la gestione diretta proprio nel 1960, utilizzando sia materiale rotabile muovo (due serie di Lancia 703 uguali a quelli dell'ATAC) che autobus usati provenienti da ditte private col relativo personale (Società Autolinee Veloci, Autoservizi Fratelli Lazzi, Società Auto Trasporti Rondine).

 
Autobus urbani della STEFER a piazza dei Mirti e in via Casilina alt. via di Torpignattara; autobus Fiat 410 e Lancia 703 della fornitura straordinaria per le olimpiadi

Anno 1961

La rete romana supera le olimpiadi in condizioni disastrose; grandi e piccoli itinerari tranviari sono stati semplicisticamente sostituiti da altrettante linee di autobus, alcune in via definitiva, altre con carattere dichiarato inizialmente provvisorio, ma ben presto rivelatosi definitivo. L’assurdo della circolare esterna, metà autobus e metà tram, seguiterà per i successivi quindici anni a rappresentare lo sfacelo che si è fatto della città. Costretta a procedere secondo una superiore volontà politica che vuole dare supremazia al mezzo individuale l'ATAC deve dar seguito ad una pessimistica previsione del suo direttore d'esercizio, formulata nel 1957...

 

Altre ancora sono le cause che possono consigliare la trasformazione del tipo di esercizio come ad esempio la necessità di rinnovare costosi impianti sui quali possono pesare riserve circa il mantenimento. Determinate trasformazioni, peraltro, debbono collegarsi con altre che potrebbero dirsi complementari, dovute ad esempio alla necessità di concentrare gli incrementi del materiale mobile, che impegnano l’azienda per molto tempo, fino a raggiungere l’ammortamento del materiale, su un settore dell’esercizio piuttosto che su un altro per il quale, nel futuro, le previsioni di impiego appaiono più problematiche.

Il nuovo piano, che deve peraltro attendere l'esito delle elezioni comunali previste per il 1962, dovrà necessariamente rivedere l'intenzione di mantenere sia il tram che il filobus; in attesa di elaborarlo l'azienda procede per i primi due anni con la normale gestione del servizio, rinviando per quanto possibile ulteriori trasformazioni.

Anno 1962

Nonostante il traffico automobilistico abbia già portato al totale intasamento delle strade l'ATAC continua ad istituire linee celeri, che di celere naturalmente hanno soltanto la solita tariffa maggiorata. Durante l'anno ne sono attivate due, una ennesima celere N, da l.go Tassoni a via N. Piccolomini e un servizio limitato della celere L, denominato L barrato, dalla stazione Termini a via Corinto. Nell'attesa di ulteriori forniture di autobus, che iniziano proprio durante l'anno, l'ATAC procede con modifiche ed aggiustamenti alla sola rete automobilistica, mentre per tram e filobus, per i quali ci si prepara all'avvio di una consistente riduzione, tutto resta praticamente immutato: il 1962 vede la sola deviazione della ED da p.te Risorgimento a via D. Azuni e ponte Matteotti.

Durante l'anno sono ritirate le concessioni della SIRA e l'ATAC predispone un piano di riordino della rete nelle zone di Montesacro, Talenti, Tufello e Fidene;

  • istituzione della linea 38: Villaggio Angelini, v. Val Padana, v. delle Valli, c.so Trieste, p. Fiume, p. dei Cinquecento.
  • conversione in autobus della 37 con prolungamento sul tratto esterno della v. Nomentana e nel comprensorio SIRA, con abbandono dell'anello terminale di v.le Gottardo e v. Cimone;
  • prolungamento della linea 60, che rimane al momento filoviaria, a via Cimone in sostituzione del 37:
  • istituzione della linea 136: v. R. Fucini, v. L. Da Breme, v. Luigi Capuana, v. della Bufalotta, c.so Sempione, v. Nomentana;
  • prolungamento della 337 dal capolinea esterno alla borgata Tor Lupara, nel comune di Mentana;
  • prolungamento della 537 da Tor Sapienza alla v. Prenestina;
  • istituzione della linea 401 fra la zona di Ponte Milvio e Montesacro.


La linea 56 in via del Corso e piazza Venezia, il 38 in p. dei Cinquecento, il 92 a Testaccio

Anni 1963-1964

Il 1963 si apre con la trasformazione in autobus della linea filoviaria 58, che viene contestualmente prolungata da piazza Gondar a piazza Conca d'Oro (17 gennaio) e si chiude con l'esercizio automobilistico della linea tranviaria 15, prolungata da piazza Lodi al piazzale Prenestino (14 dicembre); il motivo per entrambi i provvedimenti è l'adozione di nuove discipline di viabilità lungo i relativi itinerari. Sono istituite le nuove linee 45 barrato (p. Cavour-via Papiniano, 1 febbraio), 437 (c.so Sempione-via della Marcigliana, 7 aprile), 8 barrato (stz FS Tiburtina-via M. Bragadin, 7 aprile), celere N (l.go Tassoni-via N. Piccolini, 10 giugno), celere L barrata (Basilica San Paolo-p. della Repubblica, 1 ottobre). Si hanno anche dei prolungamenti: la 93 a v.le dell'Umanesimo (1 febbraio), la 8 a circ.ne Cornlia (7 giugno), 96 crociato a p. Monte Savello (9 giugno), 409 a largo Volumnia (3 luglio) e 56 e celere B a largo Somalia (20 luglio).


 Annuncio della trasformazione della linea 15; il 96 crociato in viale Trastevere con un Fiat 410 OM della fornitura per le olimpiadi; l'85 in via dei Fori Imperiali; linea non visibile
 

Il nuovo piano di riordinamento

Nel 1959 l'ATAC aveva preventivato di radiare a giochi olimpici terminati tutte le vetture autobus con anzianità superiore o uguale a 14 anni, mantenendo di fatto i soli veicoli entrati in servizio a partire dal 1948. Tenuto conto dei 335 autobus entrati in servizio nel 1960 e dei poco più di 200 da approvvigionare entro il 1962, si prevedeva di mantenere in circolazione circa 800 veicoli. Questo sarebbe stato possibile dando seguito al piano del 1959, che prevedeva la semplificazione della rete filotranviaria, senza che nessuno dei due esercizi fosse abbandonato.

La semplicistica conversione delle linee tramviarie decisa dal comune, per contro, non solo non permette la radiazione del materiale più antiquato, ma costringe anche l'ATAC a noleggiare autobus dalle aziende private, spesso vecchi e malrdotti. A tre anni di distanza, con la superiore imposizione di procedere quanto prima ad una massiccia trasformazione in autobus di molte linee tranviarie e filoviarie, l'azienda predispone un programma che prevede la completa eliminazione del filobus entro dieci anni (ne basteranno otto), ridimensionando nel contempo la rete tranviaria alla direttrice Termini-p.ta Maggiore-Prenestina-Centocelle, con diramazione Trastevere-Monteverde sul percorso della circolare esterna, che dovrà essere trasformata in normale linea a doppio binario (la famosa linea ad U, poi esercitata dal 1975 al 1990 con la denominazione 30), su un itinerario in più punti esterno al tracciato originario.

Viene inoltre prevista l’abolizione dei frazionamenti tariffari, con l'introduzione della tariffa unica di 50 lire per poter sostituire gradualmente il fattorino con le macchine emettitrici di biglietti in corso di sperimentazione fin dal 1961 e la costruzione di una nuova e più moderna autorimessa (la futura Tor Sapienza), per la quale il comune ha conferito all’ATAC un vasto appezzamento di terreno lungo la via Prenestina

Tali scelte, che per i tram sono dettate dalla necessità di giungere almeno all'ammortamento del materiale, consentiranno di riconvertire ad autorimessa i depositi Vittoria e S. Paolo, e le filorimesse Trionfale e Montesacro, dando spazio agli oltre 400 autobus ordinati ed in corso di ordinazione, da impiegarsi sulle linee da trasformare e sulle numerose ancora da istituire.

Come è facile immaginare, il piano che il comune approva nel 1964 altro non è che una presa d'atto di ciò che è stato già fatto in precedenza, e che del resto prevede anche il piano regolatore in via di approvazione definitiva. La città deve svilupparsi esclusivamente in funzione dell'automobile, si deve quindi prevedere per tempo una rete essenziale per chi l'automobile non potrà permettersela per ragioni di età o di reddito: dovrà essere una rete versatile, capace di adattarsi ai grandi cambiamenti previsti senza troppi problemi e per gestirla occorre impegnare oltre 13 miliardi di lire per l'acquisto di ben 943 autobus di vario tipo e un consistente approvvigionamento di veicoli di dimensioni ridotte, i così detti microbus, per le linee periferiche a scarso traffico da esercitare col regime dell'agente unico. Queste vetture vanno ad aggiungersi ai 469 veicoli che giungono a Roma tra il 1962 e il 1964, lasciando prevedere un parco autobus che dovrà ampliarsi a circa 1200 vetture operative contro le 800 del 1960. Tutti questi nuovi arrivi consentono di scrivere definitivamente la parola fine per le residue vetture anteguerra, che seppure non più utilizzate si era comunque deciso di tenere di riserva per fronteggiare eventuali nuovi stravolgimenti nella circolazione non annunciati.


Autobus in sosta notturna alla stazione Trastevere; in via dei Fori Imperiali e in piazza dei Cinquecento

Il 65 (ex celere A) a p. Venezia; il 50 in via Cola di Rienzo; il 311 in p.le del Verano

I bipiano FIAT-AERFER

Tra gli autobus disponibili nel 1964 si trovano anche i primi due FIAT-AERFER a due piani, gli autobus che dovrebbero in qualche modo ovviare alla maggiore capacità di trasporto delle vetture tramviarie. Come già nel 1930, la frettolosa eliminazione del servizio tranviario ha provocato gravi problemi nella gestione del servizio, e non solo lungo gli itinerari che devono ora essere serviti da un numero di autobus più che doppio rispetto ai tram. Contrariamente a quanto accadde con la precedente riforma, ora c'è da fare i conti con livelli di traffico in continuo ed inarrestabile aumento: le modifiche alla viabilità e le opere viarie conseguenti non hanno prodotto alcun risultato e già c'è chi avverte che non saranno più utili le grandiose opere stradali in progetto tra cui la sopraelevata di S. Lorenzo, dal momento che ogni nuova strada fino a quel momento aperta si è rivelata ben presto insufficiente a smaltire una mole di automobili sempre maggiore. Come nella prima metà degli anni Trenta, immemori dell'esperienza precedente, si pensa di poter risolvere i problemi commissionando alle fabbriche autobus che in un modo o nell'altro rispondano all'esigenza di assicurare il massimo della domanda e l'emergenza porta a riconsiderare l'idea dell'autobus a due piani.

L'unico bipiano al momento effettivamente utilizzabile è stato sviluppato dalla FIAT nel 1961 su commissione dell'azienda dei trasporti urbani di Buenos Ayres per un ordine poi non perfezionato. I primi due vengono presentati alle autorità e alla stampa il 4 giugno 1964;la vettura 3902 è esposta alla fiera di Roma, la 3901 è impiegata su una linea speciale gratuita che collega la fiera con la stazione della metropolitana B di San Paolo, mentre dal 1° luglio le due vetture appaiono in regolare servizio sulla linea 64. Per l'occasione l'ATAC distribuisce agli utenti delle cartoline con sei quesiti ai quali rispondere semplicemente con sì o no. Nel solo giorno 11 luglio, secondo l'azienda, le cartoline distribuite sono 11.985 e hanno dato le risposte riunite nello schema seguente:

quesito no non so
Trova comoda la salita e la discesa? 1.694 258 49
Preferisce viaggiare al piano superiore? 1.613 279 115
Trova agevole l'accesso al piano superiore? 1.623 285 87
E' favorevole all'uso di questo autobus sulle linee di Roma? 1.766 190 43
La sua impressione generale è favorevole? 1.739 199 55
Vorrebbe questo autobus sulla linea che utilizza? 1.703 210 77
Dati da Vita dell'ATAC.      

Il bipiano è un autobus oltremodo innovativo, che anticipa di sedici anni la disposizione del motore in posizione posteriore e di 33 anni il pianale ribassato. La sua sperimentazione sembra dare buoni risultati  ma nell’esercizio ordinario le cose non vanno altrettanto bene. Gli autobus a due piani sono di ottima costruzione come meccanica e carrozzeria ma è il principio del veicolo che, almeno nel nostro paese, dà i maggiori inconvenienti. I passeggeri occupano mal volentieri il piano superiore, sia per la relativa scomodità, sia per le difficoltà che temono poi di trovare per scendere dalle scomode e strette scalette in prossimità delle fermate, quando già il piano inferiore è affollato; la vettura finisce così per viaggiare al completo al piano inferiore e spesso vuota o quasi  al superiore mentre i conducenti, dal canto loro, lamentano che la cabina di guida è scomoda e soffocante a causa della limitata altezza. Nel triennio 1966-1969 l'ATAC ne acquista altri 31 e li mette in servizio sulle linee 64, 85 e 88 (l'idea di utilizzarli sulla 93 rimane tale per la negata autorizzazione ministeriale).


La 3901 sul servizio gratuito che collega la Fiera di Roma alla stazione della Metropolitana B San Paolo


Vetture in regolare servizio sulle linee 64 e 85


Lo schema di salita/discesa del bipiano

L'isola pedonale a piazza di Spagna

Nel 1964 viene condotto un esperimento che al momento non ha seguito, l'isola pedonale di piazza di Spagna, percorsa dalle linee 77, 78 e 88. La piazza può essere percorsa dai soli mezzi pubblici, che transitano tra la scalinata e la fontana della Barcaccia, ma per la contemporanea istituzione del senso unico di marcia in via Condotti le due linee devono essere istradate verso piazzale Clodio e piazza Risorgimento nella strettissima via delle Carrozze, una strada poco più larga della sagoma dei veicoli. I gas di scarico degli autobus renderebbero l'aria di questa via irrespirabile e si assiste quindi ad una inaspettata riconversione filoviaria del 77, autobus ormai dal lontano 1954 ma, come era facile prevedere, il transito di autobus filobus in via delle Carrozze crea non pochi problemi e il comune è costretto a ripristinare il doppio senso di marcia in via Condotti: le due linee tornano sul precedente itinerario e il 77 torna autobus, con definitivo abbandono del bifilare appositamente installato.


Estratto da Vita dell'ATAC; le linee 66 e 88 in via delle Carrozze e via dei Condotti

La linea OF

Un altro esperimento che non ha seguito è quello di una linea sperimentale, denominata OF,  fra i parcheggi della stazione Ostiense (via di Porta Ardeatina) e del Flaminio (zona stadio), istituita il 27 aprile con l'entrata in vigore della cosiddetta "zona disco" nel centro storico. In oltre cinquanta strade del centro la sosta è limitata a un'ora, da comprovarsi con l'esposizione dietro al parabrezza del disco orario, in altre - considerate strade di scorrimento veloce - è del tutto vietata assieme alle operazioni di carico e scarico. Nello stesso giorno la linea 90 è deviata per via Tracia e viale Metronio, per collegare l'ulteriore parcheggio di quest'ultima via. E' l'esordio di quella politica che oggi viene chiamata dei parcheggi di scambio, ma la breve vita della linea OF, soppressa dal 4 luglio contemporaneamente al ripristino del normale itinerario della 90, dà un'idea del successo dell'iniziativa

Con la linea OF (sigla che sta per Ostiense-Flaminio) si assiste ad un curioso ritorno alle sigle delle vecchie linee diametrali degli anni '30, ritorno che interesserà in seguito alcuni collegamenti speciali. Lo scarso interesse dimostrato dai cittadini per l'iniziativa è anzitutto dovuto alla tariffa unica di cento lire a corsa, uno sproposito se si pensa che sono ancora in vigore i frazionamenti tariffari e con le linee ordinarie si possono spendere 10 o 20 lire a corsa.
Come è facile immaginare, il piano e gli esperimenti del comune altro non sono che una presa d'atto di ciò che è stato fatto in precedenza e che, del resto, prevede anche il piano regolatore in via di approvazione definitiva. La città deve svilupparsi esclusivamente in funzione dell'automobile, si deve quindi prevedere per tempo una rete di pubblici trasporti per chi l'automobile non potrà permettersela per ragioni di età o di reddito: dovrà essere una rete versatile, capace di adattarsi ai grandi cambiamenti previsti senza troppi problemi e per gestirla occorre impegnare oltre 13 miliardi di lire per l'acquisto di ben 943 autobus di vario tipo e un consistente approvvigionamento di veicoli di dimensioni ridotte, i così detti microbus, per le linee periferiche a scarso traffico da esercitare col regime dell'agente unico.
Queste vetture vanno ad aggiungersi ai 469 veicoli che giungono a Roma tra il 1962 e il 1964, lasciando prevedere un parco autobus che dovrà ampliarsi a circa 1200 vetture operative contro le 800 del 1960. Tutti questi nuovi arrivi consentono di scrivere definitivamente la parola fine per le residue vetture anteguerra, che seppure non più utilizzate si era comunque deciso di tenere di riserva per fronteggiare eventuali nuovi stravolgimenti nella circolazione non annunciati.


La linea OF

Altri avvenimenti nel 1964

Procede la sostituzione degli autobus ai filobus su altre linee: il 16 luglio è la volta del 35 da piazza Vescovìo alla stazione Termini, col che scompare ogni traccia del vecchio 105, una delle prime gloriose linee filoviarie del 1938. Ma seguita anche la politica di soppressione delle linee tranviarie, inaugurata in grande stile con le olimpiadi di tre anni prima: dal primo ottobre è trasformata la linea 18 da via Mondovì alla basilica di San Paolo.

È evidente che nel 1964 la politica del comune era quella della soppressione dei tram in tutta la città e ad ogni costo, altrimenti la conversione del 18 in autobus non avrebbe avuto molto senso. Il percorso del 18 non interferiva in alcun punto con correnti di traffico particolarmente intense; nella tratta finale da porta San Paolo alla basilica omonima il doppio binario in sede propria occupava la zona centrale della strada senza recare alcun intralcio al traffico automobilistico (corsia ancora oggi usata dagli autobus) mentre verso il capolinea opposto non era certo il binario tranviario nelle vie Celimontana, della Navicella, Gallia ed Etruria a creare soggezioni; nella sua parte centrale il 18 era sovrapposto alla circolare esterna rimasta tranviaria, percorso che per gran parte doveva essere mantenuto nella nuova linea a U. In definitiva, la sostituzione dell’autobus al tram sul percorso del 18 fu dovuta solo al fatto che il tram doveva essere eliminato ad ogni costo per la già citata necessità di far posto alle automobili e agli autobus.

Dal 16 febbraio il filobus è eliminato da un collegamento centrale di fondamentale importanza, la linea 64 dalla stazione Termini a San Pietro, sulla quale sono immessi gli autobus a due piani; lo stesso giorno è convertita anche la linea 48, che venticinque anni prima aveva visto l’esordio dell’esercizio filoviario romano come linea 138 e che sarà prolungata a via Ottorino Respighi il 16 luglio successivo.


Il capolinea del 64 in piazza della Città Leonina. Capolinea in p.le di Ponte Milvio

Dal 1° marzo, scaduto il contratto di appalto in vigore dal 1943, l'ATAC subentra ad Ostia alla Società Autoservizi Marzano con una rete pianificata quasi del tutto ex novo. Le linee L1 e L7 sostituiscono, rispettivamente, le ex linee P (Ponente), e L (Levante). Come già detto si continua ad utilizzare la lettera L di Lido (ora seguita da un numero) e la colorazione in azzurro delle tabelle.

Linee del Lido di Roma dal 1° marzo 1964

linea percorso
L1 staz. Lido Centro-Idroscalo
L2 staz. Lido Centro-Fiumicino paese
L3 staz. Acilia-villaggio Giuliano
L4 staz. Lido Centro-villaggio Giuliano
L5 v. Mar dei Sargassi-p. M. Agrippa
L6 staz. Lido Centro-Infernetto
L7 staz. Lido Centro-p.le Cagni
SCUOLE staz. Lido Centro-c.so Duca di Genova
R EUR-Castel Porziano
V staz. Vitinia-Vitinia centro

Anno 1965

Il 2 maggio entra in vigore la tariffa detta di corsa semplice, stabilita in 50 lire. Sono abolite le tratte tariffarie per biglietti e abbonamenti, e non vengono più applicate le maggiorazioni serale, festiva e notturna. E' istituita una tariffa ridotta di25 lire da inizio servizio alle ore 8 (le corse popolari destinate ai lavoratori dipendenti che si muovono in tale fascia oraria), che non si appplica sulle linee ordinarie 52, 53, 56, 58, 60, 62, 75, 77, 78. 85, 87. 88, 90, 94, 95, sulle linee celeri e i collegamenti speciali. Le tratte tariffarie rimangono in vigore esclusivamente sulla linea celere D, sull'autolinea Roma-Tivoli e sui vari servizi di tipo extraurbano che l'ATAC esercita in quel periodo (Roma-Vallepietra, Roma-Subiaco, Roma-Tivoli via Prenestina, etc), Si semplifica così il sistema tariffario, seguendo il piano di riassetto aziendale che prevede la graduale sostituzione del fattorino con macchine emettitrici automatiche, ma la novità si rivela un salasso per la maggior parte dei cittadini, che vedono aumentata la propria spesa quotidiana a un minimo di 100 lire quotidiane contro una media di 30-40.


Manifestazioni contro la riforma delle tariffe. La stampa governativa e di destra ne attribuì la responsabilità al PCI ma la circostanza non è mai stata comprovata

 

Nel corso dell'anno l'ATAC decide l'abolizione delle indicazioni di linea con lettere e colori diversi dal nero per l'affermarsi degli indicatori di linea a palette mobili, che sostituiscono gli indicatori Plurimus e che, nonostante vari esperimenti, finiscono col prevedere le sole denominazioni numeriche, per giunta con soli caratteri neri, tutt'al più affiancati da una barra o da una croce di colore rosso. Il cambiamento di denominazione interessa le linee autobus celeri fino al momento contraddistinte da una lettera rossa con eventuale barra azzurra (che rimarranno tali fino al 1973), i due collegamenti speciali per il Ministero degli esteri, la linea 98, la circolare interna in entrambi i sensi di marcia e la circolare esterna nel solo senso sinistro esercitato con autobus. Mantengono le proprie denominazioni la linea tramviaria ED, la linea filoviaria 47 e le linee autobus R e V.

Ben lontani, remoti ormai, appaiono i tempi in cui si prescriveva, negli ordini di servizio, che "la barra in colore rosso va sovrapposta ad entrambe le lettere" oppure che "la nuova linea sarà contraddistinta dalle lettere E nera e P rossa" o ancora che "il numero scritto in caratteri neri dovrà essere tagliato da una barra di colore azzurro". Per quanto si tratti di inutili complicazioni non si può non notare che con questo cambiamento è tutta un'epoca che viene consegnata al passato, ma la nostra azienda, come abbiamo più volte notato, deve comunque complicarsi la vita e per farlo mantiene la consuetudine della denominazione delle linee di Ostia con la lettera L seguita da un numero (con caratteri azzurri), ciò che renderà necessario utilizzare tabelle di legno o metallo con la scritta AZZURRO sugli autobus dotati di indicatore a palette mobili. Vengono inoltre mantenute le denominazioni letterali rosse già utilizzate dalla Marzano per le linee R (EUR-Castel Porziano), e V (circolare di Vitinia), mentre è istituita una R barrato dalla stazione EUR Fermi della metropolitana a via Bertani.

 
Indicatori di linea a plurimus (al centro adattato) e a palette mobili

Modificha delle denominazioni letterali, rosse e azzurre, 1965

prec. succ. data   prec. succ. data
A rosso 65 4-XII N rosso 42 31-XII
B rosso 57 11-XII   O rosso 2  
C rosso 26     O rosso barr. 2 barr.  
D rosso 67 24-XII   T rosso 163  
D rosso barr. 67 barr. 24-XII   CD 20  
E rosso 61 11-XII   CS 21  
G rosso 41 31-XII   AV 186  
H rosso 49 11-XII   NV 168  
I rosso 27     98 rosso 98 croc. 31-XII
L rosso 55 18-XII   ES rosso 30  
L rosso barr. 55 barr. 18-XII   O rosso nott. 2 nott.  
M rosso 81 4-XII   T rosso nott. 163 nott.  
Mantengono le denominazioni le linee tramviaria ED, filoviaria 47, autobus R e V.

Dal 16 luglio riappare sulla rete romana il numero 115, stavolta ovviamente autobus: è un prolungamento periferico della linea 15 dal viale Castrense a Casal Bertone; è anche istituita la linea periferica 160 (piazza Sempione-via De Marchi), quale prolungamento del 60 filoviario. Nello stesso giorno si attiva anche la linea 293, da viale America a via del Serafico. In settembre ancora l’eliminazione di una linea tramviaria, la 16, esercitata da autobus per il momento sullo stesso itinerario da via XX Settembre a piazza Ragusa (18 settembre), mentre il 27 successivo seguono l’istituzione della 31 da piazzale Clodio a piazza San Giovanni di Dio per quella che è diventata la via Olimpica e della 335 che da piazza Conca d’Oro raggiunge la via Salaria, all’incirca all’incrocio con il raccordo anulare. In ottobre si istituisce la linea 50, da piazza Risorgimento al Policlinico Gemelli (5 ottobre); la 23 è prolungata da via della Giuliana a piazzale Clodio (15 novembre), mentre dal 22 successivo si attiva la linea 197 dal piazzale dell’Agricoltura a piazza D. Vannetti.


La linea 293 esercitata ad agente unico con microbus

La linea 293 esercitata ad agente unico con microbus; p. di Spagna, via Prenestina; autobus della Roma Nord a p.le Flaminio

Autobus della STEFER alla stazione Termini e Porta Maggiore

 
 
 
 

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Ultimo aggiornamento: domenica 18 agosto 2024