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La storia del trasporto pubblico di Roma raccontata con passione e per passione. Sito fondato da Vittorio Formigari, online dal 1999

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La rete tranviaria urbana di Roma

DAL 1925 ALLA RIFORMA TRANVIARIA

     
 

 
     
  Anno 1925  
     
 

Il 5 gennaio, è aperto all'esercizio un prolungamento della linea di Monte Mario, dal precedente capolinea al manicomio provinciale di S. Onofrio; è istituita la linea 39 in partenza da p. Venezia che, seguendo il percorso della 7, raggiunge la Barriera Trionfale, e da qui segue l'itinerario della preesistente linea 23, alcuni treni della quale sembra che in un primo momento siano prolungati a Sant'Onofrio, con le tabelle portanti l'indicazione aggiuntiva del prolungamento; l'effettivo prolungamento di tutte le corse della 23 è del successivo giorno 25, mentre la linea 39 è esercitata dalle 7 e 30 alle 22 e 30 e la 23 dalle 8 alle 23.

 
     
 

Dal 1° marzo entra in vigore a Roma la circolazione dei veicoli stradali sulla mano destra ed anche i tram si adeguano alla nuova disciplina.

Potrebbe sembrare che per le vetture tranviarie, all'epoca tutte bidirezionali, il cambiamento della mano di marcia non abbia costituito un serio problema. In realtà è proprio il contrario e basti pensare all'inversione della marcia dei treni sugli innumerevoli capolinea ad anello presenti sulla rete, in special modo a quelli percorsi dalle linee doppie come la 1 nero e 1 rosso, oltre allo spostamento degli scambi del binario di sinistra a quello di destra. L'ATM studia allo scopo tutta una serie di provvedimenti, che riassumiamo nella tabella seguente, con opportune variazioni di bilancio.

 
     
 
linee instradamento
1, 1 r., 1bis, 4, 24 p.te Vitt. Emanuele, Borgo Nuovo, S. Pietro;
S. Pietro, Borgo Vecchio, p.te Vitt. Emanuele
2, 2 r., 26, 27, 30,
32, 33, 37, 38
v. Piemonte, v. S. Basilio, p. Barberini;
p. Barberini, v. S. Nicolò da Tolentino, v. Piemonte
2 r., 31, 32, 35 v. Po, p. Trasimeno, v.le Liegi, vie Rossini,
Mercadante, Paisiello e Allegri, v. Po
4, 7, 14, 23, 32,
 33, 39
vie Leone IV, A. Doria, Santamaura, Candia
fino a v.le G. Cesare
6, 7, 13, 15, 20,
22, 34, 39
p. Venezia (o p. S. Elena), v. dei Cestari, p. e v. della Minerva,
p. della Rotonda, v. Giustiniani; l.go Argentina, v. della Dogana
Vecchia, salita de' Crescenzi, vie della Rotonda e di Torre Argentina
26, 27, 28 v. del Tritone, p. S. Claudio, vie del Pozzetto, del Pozzo e del Tritone
4, 5, 6, 12, 36, 36r. v. Cavour, v. Alessandrina, p. del Foro Traiano, vie S. Eufemia
e C. Battisti; v. del Plebiscito, p. Venezia, Foro Italico, vie di Testa
Spaccata e Cremona

r., rosso

 
     
  Operazioni di notevole complessità furono certamente quelle dello spostamento da un binario all'altro degli scambi a comando elettrico. Già fin dal 21 febbraio, l'ATM, con la sua abituale precisione organizzativa, aveva disposto opportune squadre di lavoro che, per le tredici zone nelle quali era stata suddivisa la rete, provvedevano di notte allo spostamento degli apparecchi di comando; l'alimentazione della rete era stata mantenuta anche durante la notte per permettere lo spostamento dei treni di lavoro.  
     
 

Ma anche il sistema di blocco elettrico presente sulle numerose tratte a binario unico dovette essere sottoposto a complesse modifiche per lo spostamento delle slitte di comando e dei segnali. Infine occorre cambiare le abitudini dei conducenti, ad esempio nell'imboccare il corretto binario sui raddoppi su linee a binario unico e nelle partenze dai capolinea tronchi; a tale scopo l'ATM dispose nei punti interessati della rete appositi cartelli indicatori. Anche l'utenza dovette abituarsi alle tabelle di fermata spostate e ad un diverso uso degli accessi alle vetture. Le vetture, per quanto bidirezionali, ebbero bisogno di varie modifiche, quali lo spostamento a destra degli specchi retrovisori e delle protezioni tra motrice e rimorchio.

 
     
 

 
Dopo il passaggio alla mano destra a l.go Tritone

 
     
 

Il 2 aprile si ha il prolungamento della linea 24, proveniente dalla Madonna del Riposo, da piazza Venezia a piazza Indipendenza; il 27 aprile è istituita una nuova linea tramviaria, la 40 da piazza San Giovanni a Monte Sacro.

 
     
 

Seguono numerose variazioni di itinerario e prolungamenti di linee: il 29 aprile la 7 è portata da piazza Venezia a piazza Flavio Biondo, mentre è istituita la linea di rinforzo 39 rosso tra via Andrea Doria e piazza Venezia, sostituendo quindi parte del percorso della 7; la linea 12 è prolungata da piazza della Chiesa Nuova a San Pietro (8 giugno) e la 30 da piazza Mazzini a piazza Bainsizza (17 giugno); infine, il 1° luglio, il capolinea al quartiere Trionfale è spostato da via Andrea Doria, angolo via di Santa Maura, in via Ruggero di Lauria con un anello in viale Giulio Cesare e via Candia.

 
     
  Anno 1926  
     
 

Nel mese di gennaio il comune di Roma diviene governatorato e la ATM cambia ragione sociale, passando ad Azienda Tramvie del Governatorato (ATG).

 
     
 

Il 15 gennaio la linea 19 è prolungata da piazza Indipendenza al Policlinico. Dal 1° marzo entrano in vigore alcune varianti alle linee che interessano il quartiere Parioli. Le linee 31 e 32 sono rinforzate con l'istituzione delle 31 rosso e 32 rosso; ricordiamo qui che le originarie linee 31 e 32 percorrono l'anello terminale in senso antiorario; le linee rosse percorrono invece l'anello nell'opposto senso orario. Alla stessa data, essendosi completato il raddoppio del binario nelle vie Mercadante e Paisiello e nel viale Rossini, le linee 41 e 42 sono entrambe instradate direttamente da via Allegri per via Mercadante fino a via Aldrovandi.

 
     
 

Il 19 marzo l'ATG, prima fra i gestori di reti tranviarie in Italia e, si dice, anche all'estero, istituisce il servizio tranviario notturno con due linee diametrali, N1 S. Giovanni-quart. Trionfale ed N2 p.le Ostiense-barriera Nomentana. Le due linee, che effettuano un passaggio ogni 45 minuti, effettuano coincidenza all'incrocio tra via Nazionale e via Milano.

 
     
 

Dal 1° febbraio l'ATG sperimenta un nuovo tipo di tabelle di linea per i tram: la tabella frontale, in forma di disco, porta solo il numero della linea, mentre il percorso è indicato in dettaglio su quattro tabelline poste sopra altrettanti finestrini su motrici e rimorchi; oltre a ciò una tabella frontale mobile indica il capolinea di destinazione; ciò almeno in teoria, visto che dovendo essere manovrata dal conducente ad ogni capolinea, l'indicazione è spesso il contrario di quello che dovrebbe essere, in barba ai frequenti e severissimi richiami. Il sistema è dapprima utilizzato per la linea 29 e successivamente esteso alle 45 e 46 attive dal 21 aprile, ma sarà eliminato, tornando alle vecchie tabelle, il successivo 1° settembre.

 
     
 

Il sistema sembra aver dato luogo a reclami per l'indicazione mobile anteriore, che se non aggiornata al capolinea giusto, portava l'utente a prendere il tram nella direzione sbagliata, ma anche perché dall'indicazione numerica anteriore una persona non pratica della rete non poteva dedurre niente, mentre nel tempo richiesto per leggere i dettagli dell'itinerario sulle piccole tabelle laterali il tram spesso partiva lasciando il potenziale viaggiatore a piedi.

 
     
 


piazza Barberini, largo Argentina, via Oslavia

 
     
 

Dal 15 marzo sono soppresse le linee 36 e 36 rosso ed in loro vece è istituita la nuova linea 36 da Portonaccio a San Pietro.

 
     
 

Una novità è ora costituita da un servizio tranviario per l'ippodromo di Capannelle che l'ATG esercita a partire dal 21 aprile nei giorni di corse. I treni tranviari partono da p. Venezia e, per le v. Cavour, G. Lanza, Merulana e D. Fontana, giungono a p. S. Giovanni dove si immettono sulla linea STFER della v. Appia Nuova, che è costantemente seguita fino a Capannelle. Come è facile immaginare, il servizio in comune con la STFER porta con sè innumerevoli complicazioni, più che altro di carattere burocratico, oltre al fatto che le motrici adibite al servizio dovranno essere munite di due tipi di presa di corrente, archetto ATG e trolley a rotella STFER.

 
     
 

Nonostante che le linee municipali e dei Castelli siano perfettamente compatibili (tanto che nei primi anni '30 si penserà all'estensione dei servizi sociali sulla rete municipale) il servizio in comune tra ATG e STFER è caratterizzato da innumerevoli complicazioni di carattere prettamente burocratico, che vale la pena di esaminare.

  la tratta San Giovanni-Alberone della STFER è alimentata dall'ATG; un controllore di quest'ultima, comandato a Porta San Giovani, deve tenere il conto di tutti i convogli STFER che vi transitano per quantificare il consumo di corrente e quantificare il pagamento dovuto dalla STFER;
le vetture dell'ATG, giunte a Porta San Giovanni, devono raggiungere il deposito della STFER senza effettuare fermate. Da questo punto a Capannelle possono proseguire solo con l'assistenza di un agente pilota della società
[norma comprensibile, dal momento che i conducenti dell'ATG non conoscono la rete e i regolamenti sociali];
l'orario dei treni municipali è studiato in modo che ogni treno ATG è classificato come treno bis di un precedente convoglio STFER. Un controllore municipale, comandato all'incrocio tra viale Manzoni e via Emanuele Filiberto, deve segnalare ai treni speciali ATG provenienti da via Domenico Fontana se sta per sopraggiungere un treno urbano sociale, per lasciare a quest'ultimo la precedenza [questo sistema, che impone al treno municipale l'eventuale attesa del treno che deve precederlo presuppone che l'anello di via Fontana non sia utilizzato da altre linee, ma non è cosi];
dal momento che a Capannelle il capolinea è al momento tronco una motrice municipale isolata ci si deve portare fuori servizio: all'arrivo del primo treno in servizio si porta in coda a quest'ultimo, ne aggancia il rimorchio e riparte come treno ordinario, mentre la motrice appena giunta farà la stessa cosa col treno successivo [non si capisce perché non si possa effettuare l'inversione della motrice rispetto al rimorchio, come fa la STFER];
le vetture municipali devono essere dotate del trolley a rotella, al momento in uso sulla rete sociale: un operaio comandato a Porta San Giovanni deve curare l'abbassamento dell'archetto municipale e curare la taratura delle molle del trolley;
nel corso del servizio, oltre a quelli già citati, sono comandati numerosi agenti:
due squadre di cinque operai con un camion attrezzato per la rimessa in binario e la riparazione delle vetture. Una è comandata al deposito STFER, l'altra al capolinea di Capannelle dove, tra l'altro, si occupa dello sgancio e riaggancio delle motrici;
un caposquadra municipale a disposizione della STFER, su un mezzo di sccorso di quest'ultima comandato alla fermata Appia Pignatelli;
un carro scala municipale con tre operai a disposizione dell'ispettore municipale al deposito STFER;
un ispettore al movimento e due controllori a Capannelle;
una squadra per la "repressione dei grappoli umani" sulle vetture delle due aziende
[viene da chiedersi se tale repressione fosse effettuata a manganellate]
Sommando il numero di operai, caposquadra, ispettori, controllori ed altro si arriva a 24 agenti, ai quali si deve sommare il numero di conducenti  e fattorini dei treni municipali, e viene spontaneo chiedersi quale altra rete italiana o europea arrivasse ad impegnare un tale numero di dipendenti, oltre ai mezzi e al carburante loro necessario, per un servizio limitato a poche ore al giorno per un numero limitato di giorni. Se si tiene conto che gli impianti delle due aziende sono identici per scartamento, profilo dei bordini, tensione di linea, etc, appare chiaro che la complessità delle procedure è dovuta unicamente al fatto che l'ATG è un'azienda speciale e la STFER una società a capitale ancora privato (ma sarà lo stesso anche quando il controllo della società passerà al Governatorato).
 
     
 


Un treno motrice e rimorchio municipale
alle Capannelle. L'immagine è del 21 giugo 1931. Si nota che la motrice municipale ha la doppia presa di corrente

 
     
  Il 21 aprile vede l'istituzione di tre nuove linee tramviarie. La linea 44 da piazza Verbano a piazza della Chiesa Nuova; la 45 da piazza Verbano a via Andrea Doria; la 46 da piazza Indipendenza a via Andrea Doria.

A piazza Verbano il capolinea della 44 è costituito da un anello che percorre il perimetro della piazza, dal quale si stacca anche un binario che dopo un primo tratto si sdoppia in due tronchi posti sulla via Volsinio; questo impianto è costruito in occasione dell'edificazione nel quartiere delle prime case INCIS, per la quale l'ATG effettua il trasporto di materiali da costruzione, probabilmente tufo prelevato dalle cave di Monte Mario. A costruzioni ultimate, i due tronchi resteranno in loco fino al 1938, anno di sostituzione delle linee tranviarie transitanti per piazza Verbano con linee filoviarie, quali binari di sosta per vetture in servizio limitato.

 
     
 


L'anello di piazza Verbano; treno merci tranviario in via Volsinio per la costruzione delle case INCIS

 
     
     
 

Ancora dal 21 aprile, oltre ad una piccola deviazione delle linee che invece di transitare su ponte Garibaldi passano sui lungotevere Pierleoni, Cenci e Aventino, si ha una nuova rivoluzione delle linee del quartiere Pinciano, con la soppressione della linea 2 rosso e l'istituzione di una ennesima coppia di linee con terminale ad anello, le 18 nero e rosso. Le due linee hanno capolinea comune a porta San Paolo e per piazza Venezia raggiungono il quartiere Pinciano.

 
     
 

Segue una variazione al percorso delle linee 41 e 42, con il che le stesse assumono un assetto che l'ATG, forse temendo proteste degli utenti, si affretta a dichiarare "definitivo". In luogo di percorrere le vie Paisiello, Allegri, Piemonte, Po, delle Finanze, Cernaia e delle Terme, le linee transitano ora per via Aldega, largo Ponchielli e attraverso le vie Salaria, Piave, Cernaia, Goito e Volturno raggiungono la piazza dei Cinquecento (21 aprile).

 
     
 

L'eliminazione del tram da alcune zone centrali.

 
     
 

Ma già si comincia a pensare che il tram, almeno in qualche situazione, sia di intralcio alla circolazione degli altri veicoli e dei pedoni; in particolare sembra siano oramai divenuti troppo complessi ed ingombranti alcuni capolinea posti nel centro storico. Dal 17 maggio 1926 è soppresso il capolinea tronco a largo Chigi, di fronte alla Rinascente, quello che nel 1911 vide le due prime motrici ATM inaugurare il servizio municipale; le vetture della linea 29 terminano sull'anello di p. S. Claudio, insieme alle linee 26, 27, 28 e 28 rossa.

 
     
 

Ben più complessa è la soppressione del capolinea di p. Venezia, annunciata il 18 maggio per il 6 giugno, che comporta una serie di notevoli variazioni di instradamento per le linee 15, 39, 17, 25.

 
     
 

La linea 15 in arrivo da via di Torre Argentina passa in via dei Cestari e riprende l'usuale itinerario per il Pantheon, le vie della Scrofa e di Ripetta, piazza del Popolo e piazzale Flaminio; la 39 in arrivo da Sant'Onofrio termina a largo Argentina e riprende poi l'itinerario per la via dei Cestari, il Pantheon, le vie della Scrofa e di Ripetta fino a piazza Cavour; la 17 in arrivo da via Nazionale e via Cesare Battisti, in luogo di terminare sull'anello del Foro Italico, prosegue per via del Plebiscito e corso Vittorio Emanuele fino a piazza della Chiesa Nuova; la 25 in arrivo da Monteverde, in luogo di percorrere via del Plebiscito e terminare sull'anello del Foro Italico, prosegue per via Cesare Battisti, via Nazionale, il Traforo, via dei Serviti e via del Tritone terminando a piazza Barberini.

 
     
  L'effettiva soppressione del capolinea di p. Venezia, prima di essere attuata, darà luogo ad una serie di variazioni che rivelano forse una certa incertezza sulla reale efficacia del provvedimento. Già il 22 maggio un ordine di servizio dell'ATG annuncia che l'operazione è temporaneamente sospesa; il 28 successivo si annuncia di nuovo la soppressione del capolinea, ma con le seguenti variazioni di percorso delle linee 39, che solo provvisoriamente terminerà a largo Argentina, dovendo poi essere prolungata all'anello del Foro Traiano, e 17 che sarà portata a p. Cavour invece che alla Chiesa Nuova.  
     
 

Durante alcuni lavori di manutenzione al binario in piazza Venezia, i treni provenienti da via del Plebiscito sono instradati, insieme a quelli in senso opposto, per via di S. Eufemia e raggiungono via Cremona attraverso il raccordo presente in piazza del Foro Traiano.

 
     
 

 
Il capolinea di p. Venezia nel 1909 e nel 1916

 
     
 

Dal 1° giugno sono abbandonati i binari in piazza e via San Claudio, nelle vie del Pozzo e del Pozzetto e in via del Tritone fino al largo Tritone con variazioni di percorso per le linee 26, 27, 28, 28 rosso, 29, La linea 26 è deviata, in piazza dell'Esedra, per via Nazionale, il Traforo, via dei Serviti, via del Tritone, piazza Barberini seguendo poi il precedente itinerario per via San Nicolò da Tolentino; la 27 è deviata per via del Tritone, il Traforo, via Nazionale, piazza Esedra seguendo poi il precedente itinerario per via delle Terme; le 28 e 28 rosso, dopo il Traforo, sono deviate per via dei Serviti, proseguendo poi per via del Tritone, piazza Barberini e via Quattro Fontane; la 29 è deviata per via dei Serviti, il Traforo, via Nazionale e via Depretis.

 
     
  Oltre a ciò, le vetture del servizio turistico che hanno capolinea in piazza San Claudio partiranno da piazza San Silvestro e saranno instradate per via della Mercede.  
     
 

La tendenza all'eliminazione dei tram dal centro è confermata in un ordine di servizio della ATG che stabilisce la soppressione del capolinea di p. S. Claudio, dopo quello di largo Chigi, con la frase "in conformità alle decisioni superiori concernenti la graduale abolizione degli impianti tramviari nel centro della città". Dopo la trasformazione di metà percorso della linea delle Basiliche in linea ordinaria 37 (29 dicembre 1925), anche l'altra metà diviene una nuova linea ordinaria, la 38, da piazza San Giovanni alla basilica di San Paolo; anche le linee 18 e 18 rosso sono prolungate a San Paolo (6 giugno).

 
     
 


Vetture ex SRTO e municipali a piazza Esedra

 
     
 

L'espansione della rete tramviaria in periferia

 
     
 

La rete tramviaria si estende però in periferia; il 6 giugno 1926 sono inaugurati i nuovi impianti nel quartiere di Città Giardino a Monte Sacro, con l'istituzione di una linea circolare locale, servita da quattro vetture, con servizio ad agente unico in alcune ore del giorno.

 
     
 

  
Monte Sacro: c.so Sempione e v.le Gottardo.

 
     
 

Si ha anche l'apertura all'esercizio di numerose varianti e ampliamenti della rete. Il 6 giugno sono aperti all'esercizio i nuovi impianti nelle vie Sallustiana e Piemonte. Il 15 successivo è completata la sistemazione di piazza Indipendenza, con la creazione di un percorso diretto che attraversa la piazza, da utilizzarsi per le linee in transito, e di un anello per la sosta delle vetture delle linee che fanno capolinea nella piazza; opportuni raddoppi di precedenza sono previsti sull'anello.

 
     
  Il 1° agosto sono soppresse le linee 26 e 27 e sono conseguentemente modificati gli itinerari delle linee 2 e 3. La linea 2 è prolungata da piazza della Regina a piazza dei Cinquecento e la 3 seguirà il medesimo itinerario percorrendolo in senso inverso.  
     
  Lo stesso giorno la linea 15 è portata a porta San Paolo e con una lunghezza di esercizio di quasi 8 km è tra le più lunghe linee della rete, mentre la 17 è sdoppiata nella 17 nero, che seguita a percorrere l'itinerario della precedente 17, e nella 17 barrato che, da largo Argentina, è instradata per il viale del Re e via Marmorata fino a porta San Paolo. Successivamente (15 agosto) anche la 44 è sdoppiata secondo lo stesso sistema, istituendo le 44 nero e 44 rosso.  
     
 

In agosto varie linee sono prolungate a porta San Paolo o sono sdoppiate con servizi per detta località per fronteggiare l'intenso traffico generato dalla ferrovia Roma-Ostia; la SEFI istituisce un treno che arriva a Roma San Paolo a mezzanotte e mezza e l'ATG prolunga fino a tale ora il servizio delle linee interessanti la stazione, aggiungendo anche che le ultime corse tramviarie debbano attendere l'arrivo del treno anche in caso di ritardo dello stesso (11 agosto). Oltre a ciò, dal 1° settembre è istituita una linea circolare D nero e D rosso in partenza da piazza Venezia, che dopo aver sostato di fronte alla stazione della ferrovia Roma-Ostia, torna a piazza Venezia.

 
     
 

Ma il 1° agosto vede anche una importante novità per Roma: è inaugurato il servizio di ascensore per collegare il v.le del Muro Torto al Pincio. L'impianto è gestito dalla ATG con personale di manovra che provvede anche alla distribuzione dei biglietti; sul v.le del Muro Torto è istituita una apposita fermata per le linee tramviarie che vi transitano.

 
     
 

Il 28 ottobre si ha il prolungamento della linea 8 da San Giovanni a porta Latina; tra piazza Pompei e via Gabi la linea è a doppio binario interallacciato protetto da un sistema di blocco elettrico.

 
     
 

Entro la fine del 1926 si hanno nella rete vari prolungamenti e variazioni di itinerario. Dal 1° dicembre la linea 46 è prolungata ad entrambi gli estremi, da piazza Indipendenza al Policlinico e dal capolinea al quartiere Trionfale a piazza Bainsizza, mentre la 25 è prolungata da piazza Barberini a via Piemonte (1° dicembre). La 10 è sdoppiata nella 10 nero, che mantiene l'attuale itinerario, e nella 10 rosso che limiterà il percorso tra l'Acqua Bullicante, dove è stato installato un apposito triangolo di inversione, ed il Ministero delle Finanze, per le vie XX Settembre, Pastrengo, Cernaia e Volturno. Dal 15 dicembre la linea 17 rosso diviene 21, mentre è istituita la linea 17 barrato limitata da Monte Sacro alla stazione Termini; è annunciata la rinumerazione della linea 44 rosso in 47, provvedimento che diverrà attivo dal 1° gennaio successivo. E' completato il raddoppio della parte esterna della linea 24, che si trova ora esercitata quasi tutta a doppio binario, ad eccezione della tratta tra la p. del S. Uffizio e la v. Aurelia (1° dicembre); dall'8 febbraio successivo sugli stessi binari sarà anche instradata la linea 12, che risulterà così prolungata da San Pietro alla Madonna del Riposo.

 
     
 

 
     
 

   
Vetture municipali a via Milano, corso Vittorio Emanuele e piazza venezia

 
  Anno 1927  
     
 

Dal 15 febbraio è istituita una linea 10 barrato tra piazza San Silvestro e piazza Vittorio Emanuele, mentre la 10 rosso è rinumerata 49 e instradata da via Volturno per piazza Verbano.

 
     
 

A partire dal 2 maggio cominciano a circolare le prime vetture tramviarie riverniciate nei colori ministeriali in due tonalità di verde, già utilizzate sulle vetture in servizio turistico, con l'aggiunta della banda giallorossa di delimitazione tra le due tinte. La nuova coloritura delle vetture è stata decisa in sede governativa ed in breve tempo sarà adottata da tutte le aziende di trasporto italiane. Sembra però che all'inizio la gradazione dei due colori fosse diversa da quella poi adottata, più tendente all'azzurro.

 
     
 

Il 1° marzo è istituita la linea 15 barrato, un sussidio della linea 15 limitato al largo Argentina. La linea è esercitata solo nelle ore di maggior traffico e nel tempo restante i convogli sono parcheggiati sui binari inutilizzati esistenti in via Carrara, rimasti visibili fino al 1990. Sempre il 1° marzo è avviata la linea 48 dal piazzale di ponte Milvio alla via Prenestina, all'altezza del deposito della ATG. Dal 10 aprile è attiva la linea 4 barrato, un servizio ridotto della 4 da porta Latina al Foro Traiano, che fino a San Giovanni percorre l'itinerario della linea 8 per le vie Gabi e Soana.

 
     
 

Il 1° giugno è introdotto sulla rete romana il biglietto orario, che dà diritto di viaggiare su qualsiasi linea della rete entro un'ora dall'emissione, ad eccezione di alcune linee tra le quali quelle per Monte Mario per le tratte al di fuori della cinta daziaria. Simultaneamente l'ATG provvede al montaggio di un orologio su tutte le vetture motrici tramviarie, per evitare contestazioni nello stabilire la validità dei biglietti presentati dai viaggiatori. Alla stessa data è regolamentato l'accesso alle vetture tranviarie e autobus: si sale dalla porta posteriore e si scende da quella anteriore.

 
     
 

In giugno sono completati due prolungamenti sulla rete tramviaria. La linea per la Madonna del Riposo è prolungata fino al Forte Braschi attraverso la pineta Sacchetti e dal 29 giugno su tale prolungamento è istituita la linea FB (sigla che sta per Forte Braschi) in partenza dal capolinea esterno delle linee 12 e 24. Al lato nord di Roma, in posizione quasi ortogonale, è costruita una linea a semplice binario che, iniziando dall'anello nel p.le di ponte Milvio, si inoltra per la v. Flaminia fino a fare capolinea in località Tor di Quinto (Scuola di cavalleria); su questa tratta è istituita, dal 25 luglio, la linea TQ (Tor di Quinto).

 
     
  Il 20 settembre è istituita una linea di rinforzo per Monteverde, la 50 da piazza della Chiesa Nuova a Monteverde; scarsamente utilizzata, viene soppressa il 15 luglio successivo.  
     
 

Dallo stesso giorno l'esercizio della rete di autobus di Roma, in concessione alla ditta Ugolini dal maggio 1924, passa in gestione diretta al governatorato di Roma e viene affidato all'azienda municipale, che in tale occasione cambia nuovamente ragione sociale passando ad Azienda Tramvie e Autobus del Governatorato o ATAG, una sigla che, con la sua discendente ATAC, rimarrà un punto di riferimento nella storia del trasporto romano.

 
     
 

Le denominazioni letterali delle linee periferiche rientrano nelle nuove regole di denominazione delle linee introdotte dall'ATAG a seguito dell'assorbimento della rete autobus, gestita in regime di appalto dalla Società anonima Trasporti Ugolini. I collegamenti tranviari periferici sono contraddistinti da una sigla letterale, formata dalle iniziali del nome della località esterna. I nuovi criteri assegnano i numeri da 1 a 99 ai tram, da 100 a 199 alle linee autobus centrali e da 200 in poi a quelle periferiche.

 
     
  Nel corso dell'anno si completa il raddoppio del binario sulla linea di Monteverde. Data la difficoltà di installare un doppio binario nello stretto e tortuoso viale XXX Aprile, si costruisce una variante che, diramandosi dalla esistente linea in viale Glorioso, passa per le vie N. Fabrizi e Calandrelli, e attraverso un doppio fornice appositamente praticato nelle mura si innesta in via Mura Gianicolensi sul precedente tracciato. Il 20 settembre la linea 25 è deviata sul nuovo percorso ma il precedente itinerario, al momento percorso dalla linea 50, è mantenuto in esercizio. Il capolinea di via A. Poerio resta tronco, ciò che impedisce l'impiego di rimorchiate sulle due linee.  
   
  Il 24 settembre l'ATAG preannuncia per l'8 ottobre l'istituzione di una nuova linea tramviaria, la 51 da piazza delle Carrette a piazza Grande sull'Aventino, percorrendo la diramazione che da via Marmorata segue il percorso delle vie Asinio Pollione e di Santa Melania. Per motivi non noti il 5 ottobre l'istituzione della linea viene revocata; gli impianti appositamente costruiti rimarranno a lungo inutilizzati e saranno in seguito impiegati una sola volta nel periodo della guerra.  
     
 

Il 30 settembre il servizio urbano a trazione elettrica via Marsala-p.le del Verano della tranvia Roma-Tivoli (TFE) passa all'ATAG ed assume il numero 53.

 
     
 

Il numero 52, saltato a mai utilizzato prima della riforma tranviaria, doveva essere assegnato al servizio urbano esercitato dalla STFER sul percorso Termini-Cessati Spiriti. Del mai avvenuto passaggio della linea all'ATAG si parla nella relazione annuale dell'azienda municipale per l'esercizio 1925.

 
     
 

Dall'8 ottobre il tram sparisce dal sempre contestato itinerario delle vie Condotti e Tomacell, a suo tempo costruito per la linea V. La tabella seguente riassume le modifiche alle linee interessate.

 
     
 
linea itinerario modificato
32, quart. Pinciano-quart. Trionfale La linea è soppressa; sarà ripristinata il 12-XI.
23, p. Barberini-Monte Mario
39, p. delle Carrette-Monte Mario
Unificate nella linea SO.
9, Monte Sacro-p.le Flaminio Da p. di Spagna per v. del Babuino fino a p.le Flaminio.
30, Santa Croce-p. Bainsizza Da p. Esquilino a ponte Cavour, poi itinerario precedente.
33, p. della Regina-quart. Trionfale Da p. Esedraa p. Cavour, poi itinerario precedente.
45, p. Verbano-quart. Trionfale Da p.te Margherita a v.le G. Cesare, poi itinerario precedente.
46, Policlinico-p. Bainsizza Da p. dei Cinquecento a p.te Margherita; poi itinerario precedente.
 
     
 

 
     
  Anno 1928  
     
 

Il 16 gennaio la linea 11 è prolungata da piazza Indipendenza al piazzale di porta Pia, mentre il 31 dello stesso mese è inaugurato un tratto di binario in via Bonifacio VIII per la linea 1bis, prolungamento alla stazione di San Pietro di alcune corse della linea 1 in partenza da piazza Indipendenza, che abbandona la via delle Fornaci. La linea 1bis cesserà l'esercizio il successivo 21 aprile, sostituita da un prolungamento della 36.

 
     
 

Dal 2 aprile le linee 13 e 19 sono prolungate dal viale del Policlinico al viale dell'Università. Il 31 marzo apre il nuovo deposito del Littorio (poi deposito San Paolo), che è collegato alla rete, sul piazzale San Paolo, da un tratto a binario unico per la via di Grotta Prfetta; nel nuovo deposito vengono inizialmente ricoverate le vetture delle linee 5, 11, 37 e 38.

 
     
 

Dal 23 aprile è avviato il servizio tranviario diretto per Monte Sacro: dalle 8 alle 9 e 30, dalle 12 alle 16 e dalle 18 e 30 alle 20 tutte le vetture delle linee 9, 17, 21 non effettuano fermate tra porta Pia e Sant'Agnese; le vetture della linea 40, provenendo da viale della Regina, hanno una sola fermata dopo essersi immesse in via Nomentana. Uno speciale servizio di autobus percorre, negli intervalli sopra indicati, la via Nomentana effettuando le usuali fermate. Il provvedimento deve apparire però un po' troppo drastico se appena cinque giorni dopo, il 28 aprile, viene corretto prevedendo la fermata all'incrocio di viale della Regina con via Nomentana per tutte le linee.

 
     
 

Il 28 maggio si ha un breve prolungamento della linea 25 in Monteverde, il capolinea della quale è portato, sempre in via Poerio, all'incrocio con via Guido Cavalcanti. Un altro prolungamento interessa dal 1° giugno la linea 12, che dal Verano è portata a Portonaccio con la soppressione della 12 barrato, mentre le linee 28 nero e 28 rosso sono unificate nell'unica linea 28 da Portonaccio al largo Tritone. Lo stesso giorno la linea 53, ex servizio urbano della TFE, è prolungata a Portonaccio ed è istituita la 53 barrato sul precedente percorso della 53.

 
     
 

Dal 2 luglio la linea TQ sulla via Flaminia oltre ponte Milvio è prolungata dalla Scuola di cavalleria alla località Due Ponti. In questo periodo, in data non precisabile, è aperto all'esercizio un notevole traffico merci su un binario di raccordo che, dal capolinea dei Due Ponti, prosegue per la via Flaminia fino alla località Grottarossa, per due cave di pozzolana chiamate Cava Bianca e Cava Rossa.

 
     
 

   
largo Torre Argentina, via dei Condotti , piazza Venezia

 
     
  Anno 1929  
     
 

Ultimi sviluppi prima della riforma tramviaria

 
     
 

L'estensione della rete tramviaria in periferia seguita nel 1929 con la costruzione degli impianti nel quartiere Appio: dal 15 giugno la linea 29 è prolungata dalla piazza Santa Croce per le vie Monza e Aosta fino a piazza Re di Roma e poi per le vie Albalonga ed Etruria fino ad un capolinea tronco in quella che è al momento via Mondovì. Particolari norme regolano l'incrocio con la linea STFER nella piazza Re di Roma, dove appositi segnali sono manovrati da un cantoniere.

 
     
 


Convoglio municipale in piazza Re di Roma. Binari al capolinea di v. Mondovì: imbocco di v. Solunto e uscita da v. Mondovì

 
     
 

Dal 1° luglio le linee circolari 41 e 42 sono sostituite dalla sola linea 41, limitata alla tratta da largo Argentina a piazza dei Cinquecento transitando per il ponte Margherita e il giardino zoologico; non sarà quindi più percorso il tratto da piazza dei Cinquecento a largo Argentina per via Cavour e piazza Venezia. Ancora dal 1° luglio sono aperti all'esercizio i nuovi impianti a doppio binario da piazza Girolamo Fabrizio per le vie Morgagni, Bari e Catania fino alla via Lucca dove sarà presente un triangolo di inversione, località quest'ultima indicata come capolinea Quartiere Italia. La linea 46 lascia il tratto di binario in via Lancisi ed è istradata sui nuovi binari fino al capolinea di via Lucca.

 
     
 

A partire dal 16 agosto la linea 44, da piazza Verbano a piazza della Chiesa Nuova, è prolungata a porta San Paolo; in pari data la 47, ex 44 rosso, è limitata al Foro Traiano. Sempre il 16 agosto, la linea periferica FB per Forte Braschi è prolungata dal capolinea della Madonna del Riposo a San Pietro, assumendo il numero 42; simultaneamente la linea 12 non arriverà più alla Madonna del Riposo, ma terminerà al Foro Traiano.

 
     
 

Dal 1° settembre le linee circolari 34 e 35 sono sostituite da due omonime linee, che non copriranno però più un percorso circolare. La linea 34 raggiungerà il largo Argentina da piazza della Regina, mentre la linea 35 avrà invece capolinea al Parco delle Rimembranze.

 
     
 

Il 4 novembre sono aperti all'esercizio i nuovi impianti tramviari nella zona est del quartiere Parioli; l'anello terminale delle linee 18, 32 e 33 è pertanto allargato inserendovi il percorso viale Romania, piazza Bligny, vie Salvini e Morelli, vicolo Emiliani; come di consueto l'anello sarà percorso in un senso dalle linee nere e nell'altro senso dalle linee rosse. Il capolinea virtuale delle tre linee è fissato in via di Villa San Filippo, onde le tabelle delle linee portano le indicazioni:

 
     
 

"In seguito al riscatto, da parte dell'On. Governatorato della linea 16 della S.R.T.O. e delle relative dotazioni, la nostra Azienda, a partire dal 21 corrente assumerà l'esercizio della linea": dal 21 aprile 1929 scompare la Società Romana Tramways Omnibus, fondata nel lontano 1885, discendente dalle antiche concessioni di linee a cavalli. Scompaiono i tram bianchi e rossi che, un po' sgangherati, hanno caratterizzato le strade della città per quasi cinquanta anni. Il percorso della linea 16, in gestione ATAG, resta lo stesso che nella precedente gestione SRTO: da p. S. Giovanni a p. S. Pietro. L'ATAG precisa subito che la linea sarà esercitata con un determinato tipo di motrici (ad otto finestrini) e che le tabelle saranno del tipo normale dell'azienda. I rotabili per l'esercizio della 16 saranno parcheggiati nell'antico deposito della SRTO in v. Flaminia, che per l'occasione è rinominato deposito Flaminio.

 
     
 

 
La linea 16 in servizio SRTO e municipale in via Milano

 
     
 

Dal 27 novembre si hanno alcune variazioni nei percorsi delle linee che traversano il ponte Vittorio Emanuele. La linea 7 è instradata per i Borghi, piazza San Pietro, via di Porta Angelica, piazza Risorgimento, via Ottaviano e viale Giulio Cesare, mentre, con la costruzione di nuovi tratti di binario, la 6, provenendo da ponte Vittorio Emanuele, è instradata per piazza Pia, via Fosse di Castello e via Terenzio fino a via Fabio Massimo.

 
     
 

A Monteverde, sul binario dal viale Glorioso a via Poerio per viale XXX Aprile, via Masina e porta San Pancrazio, rimasto inutilizzato dopo la soppressione della linea 50, viene istituita una intensificazione della linea 25, denominata 25 rosso, linea che per il restante itinerario segue quello della 25 nero. E' l'ultimo provvedimento sulla rete prima dell'avvio della riforma tranviaria.

 
     
 

 
piazza Pia, via del Plebiscito, piazza dei Cinquecento

 
 

 
 
 
 

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Ultimo aggiornamento: giovedì 08 agosto 2024