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La rete tranviaria urbana di Roma

DALLA CREAZIONE DELL'AZIENDA MUNICIPALE AL 1918

     
 

Nel 1909 è istituita l'Azienda Autonoma Tramviaria Municipale (AATM), ragione sociale poco dopo modificata in Azienda Tramvie Municipali (ATM). La delibera è approvata dal consiglio comunale il 22 giugno 1908 su iniziativa dell'assessore Giovanni Montemartini e del sindaco Ernesto Nathan. Nei programmi dell'azienda municipale sono previste l'immediata apertura di proprie linee e l'acquisizione in prima battuta della rete centrale della SRTO.

 
     
 

 
G. Montemartini, E. Nathan.

 
     
 

Anno 1911

 
     
 

     

 
     
 

Nel dicembre 1910 arriva a Roma la prima motrice per il futuro servizio municipale, che è subito utilizzata per l'istruzione dei conducenti sul percorso Santa-Croce-via Conte Verde-Piazza Vittorio Emanuele e viceversa; si prevede l'apertura dell'esercizio della prima linea entro quindici o venti giorni, previsione che si rivelerà errata perchè solo il 21 marzo dell'anno seguente l'AATM sarà in grado di inaugurare la linea III da piazza Colonna a piazza Santa Croce in Gerusalemme; la cerimonia vede la presenza di numerosi invitati, che ammirano a piazza Santa Croce in Gerusalemme i rotabili della nuova società ritenuti, come afferma la stampa quotidiana, elegantissimi e moderni nei colori di Roma, giallo e rosso.

 
     
  A questa prima linea ne seguono subito altre due, la II (26 aprile), da piazza Colonna alla stazione Termini (piazza dei Cinquecento) e la I da piazza Colonna a piazza della Regina (24 giugno).  
     
  Per motivi non accertati il previsto deposito "Porta Salaria", sull'area dell'attuale piazza Caprera, non viene edificato e all'ultimo momento si ripiega per una soluzione provvisoria con un impianto costruito a ridosso delle mura aureliane in viale Carlo Felice. Denominato "Santa Croce" può essere completato soltanto nella primavera del 1912, costringendo l'azienda municipale a tenere le proprie vetture esposte alle intemperie.  
     
   
 

   
Largo Chigi, 21 marzo 1911: inaugurazione dela linea municipale III. Vetture municipali a p. S. Croce e vista sull'omonimo deposito.


Una motrice Westinghouse tra gli edifici attorno al Foro Traiano. Il capolinea municipale di largo Chigi. Motrice torpediniera in via Enrico De Nicola

 
     
 

Il 1911 è l'anno del cinquantenario del Regno d'Italia, Roma è quindi sede di due importanti eventi: l'esposizione artistica a Valle Giulia e l'esposizione etnografica in piazza d'Armi. La SRTO e l'ATM, di concerto col comune di Roma, istituiscono linee speciali a beneficio dei visitatori. Nel frattempo la SRTO ha posto in atto delle varianti alla propria rete: il comune impone la soppressione della linea 11, da piazza San Silvestro a piazza Vittorio Emanuele (6 marzo 1911), in gran parte concorrente alla linea municipale III. Il 15 aprile è istituita la linea 20 da piazza Venezia a porta Pia. A dicembre è istituita la linea 6 dalla stazione Termini a piazza Cavour, mentre la 2 è limitata alla tratta da piazza San Silvestro alla stazione Termini; al completamento della nuova stazione di Trastevere la SRTO prolunga la linea 3 a piazza Flavio Biondo (1° ottobre 1911).

 
     
 

 
Motrici ATM ed SRTO di fronte all'esposizione etnografica di Piazza d'Armi.

 
  Anno 1912  
     
  Le nuove linee municipali - complici le vetture più moderne e la tariffa unica di 10 centesimi - fanno presto ad assorbire gran parte della domanda di trasporto dalle linee 8, 9, 10 e 12 della SRTO. La riduzione degli introiti fa parte del piano elaborato dal comune, che vuole costringere la società a cedere gran parte della propria rete entro il 1914. Allo scopo di accelerare tale processo il consiglio comunale ha deliberato la costruzione di una nuova linea municipale da piazza Indipendenza alla barriera Trionfale che, oltre a venire incontro alle richieste della cittadinanza, andrebbe a colpire le linee 14 e 18 (la cui concessione provvisoria sarebbe ritirata), 4, 7 e 16.  
     
  Il Comune non crede di dover «ricorrere alla procedura della municipalizzazione ed al referendum degli elettori, essendosi ritenuto che la detta linea non rappresentasse altro che un incremento dell’esistente servizio tramviario municipalizzato», ma la superiore autorità non è dello stesso parere. Motivo della riserva è una «galleria sotterranea della lunghezza complessiva di 300 metri, il cui imbocco s’inizia con una trincea sotto l’isolato di case che divide piazza S. Claudio da piazza San Silvestro, e poi sotto piazza S. Silvestro la galleria già raggiunge la sua quota altimetrica normale, per proseguire quindi sotto la via delle Convertite, sotto la via del Parlamento, e piazza dei Prefetti, fino a sboccare in piazza Borghese». In via temporanea, per accelerare i tempi, il Comune ha infatti pensato di costruire un doppio binario da p. di Spagna per v. dei Condotti e v. Tomacelli, con attraversamento a raso del c.so Umberto I.  
     
  La decisione scatena un putiferio di proteste, e finisce che sia il Genio Civile, sia la Commissione Reale, fanno proprie le obiezioni della SRTO relative alla spesa del percorso provvisorio e della galleria (968.000 lire su un totale di 1.637.000), le controdeduzioni presentate da cittadini compiacenti relativamente all’aggravamento del traffico tranviario in v. Due Macelli e la pericolosità del doppio binario in via dei Condotti sostenuta da una petizione dei commercianti della strada. La prescrizione di deviare la nuova linea sul percorso di via del Babuino, piazza del Popolo, ponte Margherita e via Cola di Rienzo, inoltre, porta la Società Romana a presentare un esposto legale nei confronti del comune per il mancato rispetto della clausola contrattuale che vieta 'istituzine di itinerari concorrenti.  
  L'ATM inaugura intanto il deposito di Santa Croce capace di 130 vetture, e la nuova sede sociale in via Volturno 59.  
     
 
E' interessante notare come in quest'anno sia presente, sul viale della Regina, un raccordo merci della TFE (tramvia Roma-Tivoli), utilizzato per l'edificazione del quartiere detto villa Caetani,; il binario della linea 9, sulla via Nomentana, interseca a raso il binario delle TFE e l'attraversamento è regolato da un cantoniere.
 
     
 

 
 

   
La proposta della SRTO per le linee 7 e 14; le firme dei commercianti di via dei Condotti; la diffida ufficiale al comune di Roma

 
 

   
Linee SRTO: la 7 su p.te Umberto, la 14 a via Milano, la 3 a l.go Magnanapoli, la 1 a v. IV Novembre

 
     
  Anno 1913  
     
  Nonostante l'abbia avuta vinta sul prolungamento delle linee 7 e 14 la SRTO si preoccupa per la concorrenza dell'azienda municipale. Quando è nominato direttore generale l'ing. Giorgio Calzolari viene presentato un progetto per la sistemazione della rete tramviaria romana; la società sarebbe disposta ad assumere il solo esercizio della rete, mentre impianti e rotabili passerebbero subito in proprietà del municipio, proposta che non ha però alcun seguito.  
     
 
Giorgio Calzolari, ingegnere, dal 1898 al 1900 assistente di meccanica razionale all'università di Bologna, dal 1900 al 1905 ispettore generale delle Strade Ferrate Romane al circolo di Roma e, alla costituzione delle Ferrovie dello Stato (1905), capo del laboratorio elettrotecnico all'istituto sperimentale delle FS a Roma; nel 1906 diviene ispettore principale e nel 1907 è inviato dalle FS in Inghilterra per uno studio sui futuri impianti di trazione elettrica in Italia. Nel 1913 giunge come direttore generale alla SRTO, mentre nel 1924 passa all'azienda tramviaria municipale. Redattore di un progetto di elettrificazione della tramvia Roma-Tivoli, 1930.
 
     
 


Una tabella "strisciata" dell'ATM.

 
 

 

 
  Anno 1914  
     
 

L'11 maggio la SRTO attiva la linea 21 da piazza Venezia a Valle Giulia; l'esercizio è inizialmente limitato alla piazza d'Armi. Il giorno 14 le linee 2 e 10 sono fuse nella linea 2-10 da piazza San Silvestro a porta Maggiore. Nonostante le numerose difficoltà incontrate l'ATM riesce ad istituire la linea V da piazza Indipendenza alla barriera Trionfale (18 maggio). Il 21 marzo istituisce la linea III, sussidiaria della preesistente linea III, che in luogo di transitare per via delle IV Fontane, passa per il Traforo e via Nazionale. Secondo la stampa dell'epoca questa linea, identificata da tabelle recanti l'indicazione III tagliata da bande rosse ("strisciata" nella terminologia ATM) sembra sia stata istituita per porre un rimedio alla difficoltà per le motrici ATM di trainare un rimorchio sulla pendenza di via IV Fontane.   

 
     
  La società disattende comunque gli impegni quale ripicca per la contrastata attivazione della p. Indipendenza-Barriera Trionfale, entrata in servizio il 18 maggio 1914 come linea V dopo che il Prefetto Fausto Aphel, commissario del comune in attesa delle elezioni, ha sbloccato con atto d’imperio la situazione di v. dei Condotti. Come già era avvenuto per le linee I, II e III, le pessimistiche previsioni della vigilia si sono rivelate infondate: «la tariffa unica, arditamente adottata, di L. 0,10 per l’intero percorso di 5.500 Km, non solamente non era rovinosa, ma conduceva a redditi elevatissimi; la linea introita infatti ben L. 0,65 per vett-Km e l’introito per km. di linea e per anno è di L. 120.363; e sarebbe assai maggiore se la dotazione di vetture potesse ampliarsi, al che ha fatto ostacolo la deficienza di capitali». .  
 

   
La linea V in via del Tritone e in via Vittoria Colonna.
A destra una cartolina celebrativa a ricordo dell’inaugurazione della nuova linea municipale, realizzata dall’Istituto Internazionale Filatelico (che si trovava sul percorso seguito dai tram) con speciale annullo.

 
     
 

Dati statistici ATM 1911-1915

 
 
  1911 1912 1913 1914
Rete (km) 11,200 15,600 16,300 25,500
Impianto (Km) 9,600 10,200 10,200 14,100
binari (km) 20,600 21,800 22,500 29,100
motrici 55 55 55 82
rimorchiate 12 32 32 55
passeggeri 11.091.051 21.918.909 26.464.157 35.265.139
introiti (v/km) 0,797 0,709 0,743 0,693
spese (v/km) 0,427 0,366 0,428 0,395
totale introiti 1.086.088 1.877.314 2.217.330 2.931.430
totale spese 833.288 1.357.598 1.677.565 2.220.878
totale utili 252.800 519.716 539.765 710.552
Rete: impianto a doppio binario, tranne il tronco v. Po-Giardino Zoologico (700 m). Per gli itinerati istradati su percorsi diversi si calcola la semisomma dei due percorsi.
Impianto
: sviluppo totale del semplice binario impiantato, compresi deviatoi e capolinea, esclusi i binari di deposito. V/Km = Vetture per chilometro
 
  Anno 1915  
  La SRTO migliora i collegamenti con la stazione di Trastevere con due nuove linee: la 22 dalla villa Umberto I e la 23 da San Pietro (8 marzo 1915).  
     
 

La prima guerra mondiale

 
  Il 23 maggio l'Italia dichiara guerra all'Austria-Ungheria. Per la mobilitazione generale si prevedono misure speciali per le linee tranviarie; la SRTO già preannuncia, con un ordine di servizio del 20 maggio, la soppressione delle linee 18, 22 e 23 (che saranno effettivamente soppresse il 23 successivo) e la limitazione delle linee 2-10 (da porta Maggiore a piazza Vittorio Emanuele), 4 (da San Giovanni a piazza Venezia), 21 (dalla piazza d'Armi a piazza Cardelli:  la limitazione andrà in vigore il 3 giugno).  
     
 

La guerra costringe sia la SRTO che l'ATM ad adottare misure eccezionali anche nei riguardi della gestione del servizio. Per sopperire alla mancanza di personale richiamato alle armi la SRTO utilizza personale femminile, di età tra i 18 e i 40 anni, impiegato dapprima per il servizio di biglietteria e successivamente anche alla guida delle vetture tramviarie. Entrambe le aziende si assumono il compito del trasporto dei feriti dalle stazioni Termini, Tiburtina (allora Portonaccio) e Trastevere a vari ospedali, che sono raccordati alla rete tramviaria. Sono attrezzate come ambulanze alcune motrici ed alcuni rimorchi, mentre il comune di Roma fa costruire una speciale motrice a carrelli in grado di trainare tre o quattro rimorchi. Per questo particolare servizio sono costruiti i seguenti raccordi, per un totale di circa 3 km di binario con 15 nuovi scambi:

  • da v. Marsala all'interno della stazione Termini (scalo treni ambulanza);
  • da v. S. Stefano Rotondo per accedere all'ospedale militare dell'Addolorata e all'ospedale del Celio e da v. Labicana per l'ingresso di quest'ultimo in v. Annia (23 settembre);
  • in v. dei Genovesi per l'ospedale Goffredo Mameli;
  • in v. Alessandro Farnese per l'ospedale Leoniano.

Per i collegamenti agli ospedali militari del Celio e dell'Addolorata l'ATM costruisce e pone in esercizio (23 settembre) un collegamento a binario unico da piazza San Giovanni in Laterano (linea per via Domenico Fontana) a via Celimontana, attraverso la via Santo Stefano Rotondo, destinato al trasporto del personale sanitario. I treni adibiti al trasporto dei feriti possono immettersi nell'ospedale del Celio sia da un ingresso posto al termine di via Annia e raggiungibile attraverso un raccordo diramantesi da via Celimontana, sia da un ingresso posto nella piazza Celimontana, raggiungibile da via Santo Stefano Rotondo e piazza della Navicella. Il binario proveniente da piazza della Navicella prosegue anche in piazza Celimontana, raccordandosi a quello proveniente da via Celimontana.

Dal giorno 24 settembre l'ATM avvia un servizio a navetta esercitato da un'unica vettura, da piazza San Giovanni in Laterano a via Labicana per le vie Santo Stefano Rotondo, Claudia e Celimontana; la SRTO, in apposito comunicato, rende noto che la vettura della ATM che effettua questo servizio è autorizzata a circolare sui binari aziendali per l'uscita e il rientro al deposito, sulla tratta da piazza Vittorio Emanuele per via Leopardi, via Merulana e via Labicana.

A questi collegamenti espressamente previsti per gli ospedali sono da aggiungere due raccordi, l'uno in v.le del Re per l'accesso al parco delle FS tra le due stazioni di Trastevere e l'altro sulla v. Flaminia per il trasporto di materiali e maestranze alle Regie officine di costruzione dell'artiglieria (dette anche Officine Roma), poste sulla via Guido Reni.

 


Binari di accesso per gli ospedali Celio e Addolorata.

  
In v. S. Stefano Rotondo; ingressi all'ospedale Celio da p. Celimontana.

 
  Anno 1916  
     
  La rivalsa della SRTO  
  Dopo il rifiuto della proposta SRTO del 1913, formulato senza una discussione, la minoranza consiliare accusa il Sindaco Ernesto Nathan di aver travisato il pensiero e l’opera dell’Assessore Montemartini (scomparso all’inizio dell’anno), ma dietro questo perentorio rifiuto c’è ben più che l’ampliamento della rete sociale e la sua integrazione agli standard municipali. La SRTO si è infatti dichiarata «disposta ad assumere l’esercizio della ferrovia Roma-Ostia a condizioni da concordarsi e nel caso in cui gl’impegni già assunti dal Municipio non permettessero a quest’ultimo di trattare anche per la costruzione di quella ferrovia». Il dubbio è che tale richiesta porterebbe ad un sempre maggiore interesse per la linea ferroviaria a tutto scapito della rete urbana; tale sospetto è suffragato dalle condizioni economiche inusualmente vantaggiose per il Comune.  
     
  Di certo c’è soltanto che senza il suo avallo non è possibile istruire la pratica presso l’autorità superiore, ma la giunta non poteva prevedere lo scoppio della prima guerra mondiale, e men che meno il successivo intervento italiano nelle ostilità. Lo stato di belligeranza provoca un immediato aumento dei prezzi delle materie prime e una serie di provvedimenti che di fatto bloccano le forniture per entrambe le aziende. In modo particolare intervengono alcuni decreti dei Ministero della Guerra che vietano la profilatura delle rotaie e la vendita di rame da destinare alle linee aeree di contatto. Il Ministero dell’Agricoltura, Industria e Commercio, a sua volta, impone la riconversione della produzione industriale al primario interesse bellico, bloccando anche le commesse in corso.
Per la SRTO, che pure non si è mai fatta scrupoli nel tutelare i suoi interessi, la guerra è un’insperata ancora di salvezza, il pretesto per rivalersi della bassa speculazione che il comune ha operato a suo danno fin dai tempi dell’Impresa di Marini.
 
     
  Le basi di questa rivalsa sono poste nei primi mesi del 1914, quando in Comune siede il Commissario Prefettizio Fausto Aphel in attesa di nuove elezioni.  
     
  Tra i sospesi lasciati dall’amministrazione Nathan c’è una proposta del 10 ottobre 1913. Venuta meno la possibilità di riscatto di una parte delle linee centrali, che si era previsto di effettuare entro il 31 marzo 1914, il Comune ha proposto alla Romana di cedere l’intera rete centrale, offrendo in contropartita una proroga a richiesta libera della società per quelle periferiche. La proprietà dei percorsi centrali è funzionale all’attivazione di nuove linee periferiche, ma la società vorrebbe invece assicurarseli, e non si lascia quindi allettare da una proposta che le consentirebbe di chiedere una consistente indennità di riscatto e una proroga che potrebbe giungere al 1949, Pressato dalle richieste che sal-gono dai quartieri non serviti  
     
  il Commissario è giocoforza costretto a cedere alle pretese della società, e a tale scopo (anche per non perdere il capitale appena investito), il 10 giugno 1914 stipula una convenzione aggiuntiva che affida alla SRTO i tronchi municipali nel frattempo deliberati e in parte già costruiti dalla p. D’Armi a Valle Giulia (linea 21 in partenza da p. Venezia), e da San Pietro alla Madonna del Riposo (linea 24), concedendo altresì due prolungamenti per le linee 4 (da San Pietro alla Barriera Trionfale), e 6 (da p. Cavour a v. Fabio Massimo).  
     
  Le condizioni sono sempre le stesse (scadenza al 31 giugno 1920, compartecipazione agli utili al 12%), ma la concessione scatena furiose polemiche. Alle critiche della stampa e del pubblico l’Assessore ALBERTO GIOVENALE, successore di Montemartini dal 2 luglio 1914, risponde che «allo stato attuale la necessaria estensione del servizio tramviario verso la periferia non può attuarsi, se non collegando i nuovi percorsi municipali alle linee sociali. La SRTO si è dichiarata disponibile al transito delle carrozze municipali, a condizione che il comune si faccia carico dell’adattamento della linea di trolley e si impegni al pagamento di un pedaggio». L’alternativa è «limitare il percorso delle nuove linee ai soli binari municipali, costringendo i cittadini a pagare un doppio biglietto», ed in ogni caso «si dovrebbe comunque adattare la linea di trolley e pagare un pedaggio al concessionario per l’uscita e la rientrata delle vetture in deposito».

In altre parole il Comune non può valersi della facoltà di attivare nuove linee «sia sopra binari distinti, sia in parte o in tutto sui binari esistenti», e il motivo è presto chiarito con un esempio. Nella zona di Borgo, dove ancora non è stata aperta v. della Conciliazione, non si può istituire alcun itinerario alternativo per la linea 24, ed in ogni caso è una spesa ingiustificata, poiché lo si dovrebbe dismettere un domani che si riesca a giungere al riscatto della rete sociale. Per non imporre ai cittadini di pagare una tariffa SRTO che andrebbe inevitabilmente ad aumentare, poi, la nuova linea dovrebbe proseguire sui binari sociali ben oltre i limiti imposti dal diritto di privilegio del concessionario, ed anche questo non è possibile se non cedendo a chissà quali pretese economiche.

 
     
  Prigioniero della sua stessa tesi, peraltro voluta dalla precedente amministrazione, il Comune deve quindi cedere al ricatto della Romana, accollandosi la sostituzione della linea aerea già costruita e, addirittura, fissando un onere di riscatto «al valore di stima dedotto il consumato» per impianti che già gli appartengono. Per poter ottenere la ratifica consiliare la Giunta inserisce nel contratto per le linee 21 e 24 alcune clausole restrittive. Entro tre mesi la società deve:

1) adeguare il numero delle vetture motrici circolanti a quello stabilito nei contratti in vigore, per un totale al momento fissato a 226;
2) provvedere ad una maggiore regolazione delle partenze dai capilinea;
3) estendere per quanto possibile il servizio con vetture rimorchiate;

A seguito di questi accordi la SRTO acconsente l’esercizio di una linea sussidiaria municipale da p. Colonna a p. Santa Croce, istradata sui binari sociali del Traforo e di v. Nazionale dal 3 marzo, ma in seguito si adegua alle prescrizioni solo in misura marginale. Al 23 settembre 1914 circolano 122 vetture contro le 226 previste, e sono solo le terrazzini, le torpediniere e le dieci Ringhoffer. Le Westinghouse, le uniche che possono trainare rimorchi (e nemmeno tutte), sono per gran parte ferme in deposito.

 
     
  Ai richiami dell’Ufficio Tecnologico, che minaccia azioni legali per inadempienza contrattuale, la società si trincera dietro ai primi problemi economici legati all’intervenuto stato di guerra, ma è chiaro che si tratta di motivazioni pretestuose. Il fine ultimo della Romana è quello di costringere l’amministrazione a riscattare impianti e rotabili al valore venale, naturalmente ai prezzi imposti dalla diversa situazione di mercato, non prima, però, di aver monetizzato le difficoltà in cui versano il Comune e l’ATM, e non ne fa mistero. Lo scrive a chiare lettere quando afferma che «non si è mai mancato di rispettare nel passato le numerose imposizioni che il comune ha ritenuto di imporci a vario titolo. Ben pochi investimenti si sono potuti ammortizzare, altri si sono rivelati spese a fondo perduto cui nessuno ha mai pensato fosse il caso di partecipare. Abbiamo un residuo di oltre 20.000 obbligazioni circolanti, per le quali corrispondiamo interessi di oltre tre milioni all’anno, e vari debiti cui non abbiamo ancora potuto far fronte. Poiché le reiterate richieste di diminuire gli oneri dovuti non hanno mai trovato accoglimento, l’amminis-trazione comunale deve sentirsi responsabile per quelle mancanze lamentate dalla cittadinanza, e che pure abbiamo l’onestà di ammettere».  
     
 

Il 19 giugno la ATM istituisce un collegamento tra piazza Santa Croce in Gerusalemme e il quartiere Parioli; la nuova linea è identificata dai numeri 31 nero e 31 rosso che, seguendo l'esempio della linea 1 della SRTO, percorrono un anello nel quartiere Parioli nei due sensi.

 
     
 
Le vetture della 31 rosso, giunte in via Po, passano in via Allegri, via di Porta Pinciana, via Mercadante, viale Rossini e viale Parioli, tornando sull'itinerario di andata per piazza Trasimeno e via Po; le vetture della 31 nero percorrono via Po fino a piazza Trasimeno e seguitano sull'anello nel senso contrario fino a ricongiungersi a via Po provenendo da via Allegri. Sull'anello, in viale Rossini, si trova quello che potremo chiamare un capolinea virtuale, in quanto non corrisponde ad una inversione di marcia delle vetture, ma è solo un riferimento per questioni tariffarie e di esercizio. La tratta da via Allegri a viale Parioli per le vie di porta Pinciana e Mercadante e il viale Rossini è a binario unico e protetta da segnalazione elettrica di blocco, mentre su un altro tronco a binario unico, da via XX Settembre a piazza San Bernardo, vi è un cantoniere di guardia che dà i necessari segnali. 
 
     
  Il fatto che la nuova linea abbia avuto un numero arabo anziché romano, indica che l'azienda municipale ha deciso di adottare usuali numeri arabi per l'indicazione delle linee ed infatti, dal 5 luglio, le linee I, II, III e V sono numerate a seguito delle linee SRTO divenendo rispettivamente 26, 27, 28 e 29, mentre il servizio limitato da piazza Barberini a piazza Risorgimento è numerato 29 rosso; la linea IV è soppressa in quanto compresa nelle 31 nero e rosso  
     
 

   
Capolinea ATM a l.go Chigi; linea SRTO 6 [243]; a p. di Spagna linea 14 [224].

 
  Anno 1917  
     
 

Dal 12 giugno 1917 la Società per Ferrovie Vicinali (SFV) ha aperto l'esercizio del primo tronco della linea ferroviaria a scartamento ridotto Roma-Fiuggi-Frosinone, che interseca a porta Maggiore i binari delle tramvie urbane; la ATM emette un comunicato prescrivendo, agli incroci, la precedenza ai treni ferroviari; lungo il viale dello Scalo di San Lorenzo è anche attivo un raccordo merci della stessa SFV.  Il 16 aprile la ATM inaugura la linea 30, da piazza Santa Croce a piazza Cavour per la stazione Termini ed in pari data la 29 rosso è soppressa.

 
     
 

Linea per Monte Mario. E' presentato alla Giunta municipale un progetto di tramvia extraurbana sovvenzionata per Monte Mario, per servizio viaggiatori e merci, da esercitare a binario semplice e scartamento normale sul percorso via Andrea Doria-via della Camilluccia-via Trionfale-braccio Blumenstihl-via Trionfale-via di accesso al manicomio. Sarebbero abilitate al servizio merci, oltre le stazioni capolinea, le fermate di Dazio (monte Mario) e forte Trionfale (S. Onofrio).

Estratto da una comunicazione SRTO e ATM sui prossimi provvedimenti (17 marzo).

(...) Entro il mese di aprile potranno rientrare in circolazione 10 vetture SRTO e forse 8 della ATM. Le 10 vetture SRTO saranno impiegate sulle linee: 1, S. Pietro-Termini, portandone l'intervallo da 4 a 3 minuti; 16, per il maggior traffico verso il Celio; 14, notevolmente affollata. Le 8 vetture della ATM intensificheranno il servizio sui tonchi centrali delle linee 26 e 27 e renderanno possibile l'istituzione di una linea diretta p. Cavour-S. Croce per ridurre il carico sulla 29. Sarà ripristinato il servizio sulla linea dall'ospedale militare del Celio a S. Giovanni e, dopo la costruzione del raccordo sulla piazza S. Giovanni, la linea sarà prolungata a S. Croce. Le vetture sulla linea 5 (p. Venezia-S. Paolo) saranno portate da 6 ad 8. Sia sulla rete SRTO che su quella ATM saranno poste in servizio vetture senza sedili. Sarà consentito alla SRTO l'impiego di rimorchi sulle linee: 12, Chiesa Nuova-barr. Trionfale, con la costruzione di un anello in p. Tiburtina ricuperando il materiale da quello smontato da Valle Giulia; 4, S. Pietro-S. Giovanni; da p. Venezia a Termini. Sono in corso trattative con la SRTO per l'istituzione di un servizio sussidiario della linea 16 a p. Celimontana e v. della Navicella, con successiva possibilità di prolungamento a p.ta Metronia. Appena in possesso del materiale d'armamento l'ATM istituirà una linea p. Cavour-v. Conte Verde-v.le Manzoni-S. Giovanni.

 
     
  Anno 1918  
     
  Il 17 gennaio la SRTO attiva il primo collegamento tranviario per il quartiere Monteverde, da piazza Venezia al largo Berchet fuori porta San Pancrazio. La nuova linea 25 è affidata alla SRTO con le stesse motivazioni già viste per le linee 21 e 24. Il percorso di Monteverde è costruito recuperando l'armamento del lungotevere Arnaldo da Brescia, non utilizzato, e consente di impiantare un binario unico con quattro raddoppi intermedi. E' simultaneamente soppressa la linea limitata 3A da piazza Venezia alla stazione di Trastevere  
     
 

 
     
 
Il percorso della linea 25 evidenziato su una mappa di Roma del 1925. Il tratteggio in colore blu evidenzia la tratta tranviaria lungo l’allora viale del Re, in comune con le linee dirette alla nuova stazione di Trastevere in piazza Flavio Biondo. La linea continua di colore rosso indica il percorso vero e proprio della linea in salita a Monteverde vecchio, i cerchi sono i punti di raddoppio del binario per l’incrocio delle vetture sul percorso a semplice binario. Il tratto verde tratteggiato è il percorso inizialmente previsto della linea, per via Natale Del Grande.
L’ordine di servizio emesso dalla SRTO per questo particolare servizio prescrive l’esercizio col regime del cosiddetto bastone-pilota, un sistema all’epoca in uso soprattutto sulle ferrovie inglesi e americane, che consiste nell’assegnare ad ogni tratta tra due raddoppi un simulacro materiale (un bastone, ma può essere anche un’altro oggetto). Il possesso di tale simulacro consente ai conducenti di impegnare il binario ed assicura che non possano fronteggiarsi due vetture in direzioni opposte. Premesso che la frequenza sulla linea è di quindici minuti le disposizioni aziendali prevedono:

1 - gli incroci avvengono normalmente al raddoppio di via Angelo Masina (A), posto di fronte all’Accademia americana;
2 - la vettura che effettua la prima corsa del mattino da piazza Venezia, avendo la linea completamente libera, raggiunge il capolinea di largo Berchet senza osservare particolare attenzione;
3 - quando la stessa vettura riparte in direzione opposta deve fermarsi obbligatoriamente al raddoppio di via Masina, dove deve attendere la seconda vettura proveniente da piazza Venezia, il cui conducente è stato fornito del bastone pilota; il secondo conducente passa quindi il bastone al primo, che può ora riprendere la marcia e scendere fino alla fermata obbligatoria di via Morosini (C);
4 - in questa località è comandato un cantoniere, che deve anche azionare lo scambio del raddoppio: questi riceve il bastone e lo passa al conducente della terza vettura, che lo darà al conducente della seconda una volta giunto in via Masina.

Da questa descrizione si comprende come, dall’ingresso in linea della seconda vettura più nessuno può marciare tra via Morosini e via Masina senza il bastone pilota. Un secondo cantoniere può essere comandato al raddoppio presso via Nicola Fabrizi (B) nei giorni di intensificazione del servizio, riducendo i tempi di scambio. L’unicità del binario e il capolinea tronco comportano severe disposizioni anche al capolinea di piazza Venezia, il quale è chiamato a vigilare sulla perfetta efficienza dei posti guida delle vetture bidirezionali. In caso di problemi di qualsiasi tipo è autorizzato a dirottare sul 25 una qualsiasi delle vetture delle altre linee che a piazza Venezia facciano capolinea o ci transitino.
 
     
 

 
La linea 25 in via San Basilio, corso Vittorio e via AQngelo Masina

 
     
 

Al fine di economizzare energia elettrica, dall'11 marzo, per decreto prefettizio, è vietata la marcia delle vetture con i motori in parallelo su tutta la rete, ad esclusione di quelle che trasportano i feriti; la disposizione ha come conseguenza solamente un rallentamento del servizio in tutta la città. Il servizio serale è ridotto, con le ultime partenze dai capolinea alle ore 22 e 30. La situazione della rete romana, con la simultanea presenza delle due società, è ora abbastanza complessa, tanto da indurre l'ATM a stabilire con apposito ordine di servizio tutta una serie di precedenze che si riportano nello schema seguente.

 
     
 
precedenza località
SRTO v. Leopardi-p. Vitt. Emanuele; l.go Brancaccio; v. del Tritone-v. Due Macelli;
v. Due Macelli-v. Capo le Case; p. di Spagna; v. Nomentana; p. Risorgimento;
v.le S. Martino-v. Volturno; p. Cinquecento (pal. Massimo); v. delle Terme-v. Cernaia
ATM p. Esquilino; v. Depretis-v. Nazionale-v. IV Fontane; v. Piemonte-v. Boncompagni;
v. Tomacelli-v. Ripetta; v. del Policlinico
SRTO, SFV p.ta Maggiore
SRTO, STFER v.le Manzoni-v. Conte Verde
anello p. S. Croce; p. Colonna
binario diretto v. Statilia-v. di S. Croce; p. Indipendenza
anello,
da v. Quattro Fontane
p. Barberini
linea 26 v. Piemonte ang. v. Sallustiana
linee 26 e 27 v. Po ang. v. Allegri
linee 30 e 31 p. Cinquecento ang. v. delle Terme
linea 31 v. Piemonte, Firenze e Carducci
da v. S. Susanna p. S. Bernardo
da v. S. Susanna,
Carducci, Umbria
v. S. Susanna, S. Nicolò da Tolentino, Umbria e Carducci
linea 30 p. Cavour
 
     
 

Nuove disposizioni sono emesse, sempre come conseguenza della guerra in atto. A parte alcune norme da seguire in caso di attacco aereo (eventualità invero allora alquanto remota), dall'11 marzo, per decreto prefettizio, è vietata la marcia delle vetture con i motori in parallelo su tutta la rete, ad esclusione di quelle che trasportano i feriti; la disposizione, che si suppone porti ad un risparmio di energia, ha come conseguenza solamente un rallentamento del servizio in tutta la città. Onde sopperire alla crescente mancanza di lampade elettriche, sulle vetture tramviarie sono montati degli speciali ganci, ai quali appendere dei lumini a paraffina che saranno consegnati ogni mattina ai fattorini; nello stesso tempo si esorta il personale alla massima parsimonia nell'uso delle lampade. Il servizio serale è drasticamente ridotto, con le ultime partenze dai capolinea alle ore 22 e 30.

 
     
 

Circa la marcia con i motori in parallelo, è da osservare che la stessa non era generalmente consentita su tutta la rete, ma solo su determinate tratte, come si evince da un ordine di servizio della SRTO che ricorda ai conducenti che

...ciò [cioè l'uso del parallelo] è consentito solo nelle corse in salita nelle vie Cavour, Giovanni Lanza, Annibaldi, Merulana, Aurelia, Cernaia e viale del Re (nel tratto tra le due stazioni [di Trastevere, vecchia e nuova]); ma soltanto in caso di ritardo può essere tollerato purché la vettura si trovi in strade larghe e diritte nel binario non adiacente al marciapiede e sempre che nessun passante o veicolo sia in procinto di attraversarlo.

 In altre parole, i tram marciavano perennemente a passo d'uomo.

 
     
 

A partire dal 22 ottobre, su ordine del prefetto, tutte le vetture tramviarie devono marciare con i finestrini aperti, sembra per ragioni igieniche a causa dell'eccessivo affollamento; la disposizione, non proprio del tutto felice data la stagione, è però abrogata il 14 novembre successivo. Le limitazioni, in realtà e come era facile prevedere, saranno applicate solo parzialmente (ci permettiamo di dubitare che i lumini a paraffina siano stati realmente utilizzati); in particolare per parecchie linee il servizio serale è ben presto prolungato. Interviene invece una tassa governativa sui biglietti.

 
     
 

E' interessante notare come in questo periodo la SRTO fornisca un servizio speciale per il trasporto delle maestranze alle officine di costruzione delle artiglierie in via Flaminia, a mezzo di treni, di norma composti di motrice e due rimorchi, che penetrano all'interno delle officine da una diramazione dalla linea per ponte Milvio.

 
 
 
 

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Ultimo aggiornamento: martedì 22 ottobre 2024