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Rotabili della rete tranviaria dei Castelli Romani

ROTABILI A CARRELLI DEGLI ANNI '30

     
  Nel 1931 la STFER acquista due serie di convogli motrice-rimorchio per il servizio extraurbano. Sono gli ultimi rotabili di tale tipologia entrati in servizio sulla rete dei Castelli, costruiti con cassa completamente metallica dalle officine Carminati e Toselli con parte elettrica CGE.  
     
  Motrici e rimorchi gruppo 80  
  Quattro convogli formati da motrice e rimorchio semplice, dotati di casse del tutto identiche, numerati rispettivamente 81-84 e 281-284, azionati da quattro motori da 87 HP l'uno, disposti su carrelli Carminati.  
     
 


Presentazione dei rotabili gruppo 80, ancora con trolley a rotella; 83 e treno 84.

 
     
  Motrici e rimorchi gr. 90  
  Le motrici 91-94 e i rimorchi 291-294 sono identici ai convogli 80-280 come cassa, carrelli e motori, ma dispongono di un comando indiretto CGE tipo PC-5, elettropneumatico ad accelerazione automatica con inserzione automatica di shunt sui campi, che ne permette la condotta dalle rimorchiate pilota 291-294, identiche anch'esse alle 281-284, salvo ad essere dotate dei posti di condotta alle due estremità.  
  Va puntualizzato come l’utilizzazione dei rimorchi pilota non dovrebbe essere possibile se non in un secondo momento.  
  Nel 1931, infatti, le motrici sono ancora dotate di presa di corrente a rotella, mentre i rimorchi pilota appaiono, da qualche immagine fotografica, privi di presa di corrente; si prevede probabilmente che il trolley in presa fosse sempre sulla motrice, indipendentemente dalla sua posizione nel treno, disposizione però non compatibile con la necessità di azionare sia i contatti della segnalazione presenti sulle linee aziendali, che quelli delle slitte di comando degli scambi elettrici presenti sui tratti della rete urbana utilizzati in promiscuità dalla STFER; né, d’altronde, appare mai un rimorchio pilota dotato di trolley a rotella.  
  La situazione cambierà invece dopo il 1935, quando la STFER inizierà ad utilizzare la presa di corrente a pantografo per tutti i rotabili extraurbani, comprese le 80 e le 90; in questa epoca i quattro rimorchi pilota saranno anch’essi dotati di pantografo e di cavo di trazione ed i quattro treni gr. 90 potranno essere impiegati sfruttandone la reversibilità.  
     
 


Treni gruppo 90 con trolley a rotella: alla rimessa Acqua Lucia e a Velletri.
Negli ingrandimenti si intravedono il connettore e il cavo del circuito di comando.

 
 


Treni 93, 91, 94.

 
  Dei quattro treni originari che compongono il gruppo 90, solo tre sono arriveranno come reversibili alla seconda guerra mondiale, dato che il 92+292 sarà ricostruito in epoca non precisabile con un equipaggiamento di comando diretto identico a quelli utilizzati sul gruppo 80, si dice a seguito di un incendio (se è vero, certo sarà stato difficile reperire le apparecchiature danneggiate e sarà stato più facile ricostruire il treno con i materiali in uso sui restanti rotabili).  
  I tre superstiti treni del gruppo 90 saranno sottoposti in seguito, specialmente dopo la guerra, ad una serie di semplificazioni che, eseguite al solito secondo l'estro del momento, renderanno i tre convogli tutti differenti l'uno dall'altro; in particolare, verso la fine degli anni Cinquanta la situazione sarà la seguente:
  • treno 91+291: unico rimasto quasi nello stato di origine, con i due rotabili bidirezionali (pantografi alle estremità esterne del convoglio), ma non è possibile girare la rimorchiata pilota, perchè un accoppiatore del cavo di trazione risulta cannibalizzato;
  • treno 93+293: modificato trasformandone i rotabili in unidirezionali e sopprimendo sulle testate accoppiatori elettrici e pneumatici, con i pantografi alle estremità interne del convoglio;
  • treno 94+294:modificato trasformandone i rotabili in unidirezionali e sopprimendo sulle testate gli accoppiatori elettrici, ma lasciando quelli pneumatici (utilizzabili peraltro sulla rimorchiata, ma non sulla motrice sprovvista di posto di condotta all'altra estremità), con i pantografi alle estremità interne del convoglio.

Negli ultimi mesi di esercizio, certamente a causa della sempre minore disponibilità di rotabili per la manutenzione oramai ridotta al minimo, i tre treni reversibili appariranno spesso scomposti e non sarà raro vedere un rimorchio pilota usato come rimorchio semplice dietro una motrice 80 o una motrice 90 trainante un rimorchio gruppo 280 o 160.

 
     
 


Treni 92 e 94 durante la guerra.

 
     
 

Le cose, in verità, non sono tanto chiare. In primo luogo non si vede perché, volendo subito utilizzare la reversibilità dei nuovi rotabili, non si sia pensato ad installare un trolley a rotella anche sulle rimorchiate pilota; a meno che non si intendesse addestrare i conducenti a fare attenzione alla posizione della presa di corrente nell'azionamento delle slitte di comando della segnalazione e degli scambi, cosa abbastanza difficile considerando che il trolley a rotella si trova all'estremità posteriore del rotabile e quindi, in caso di condotta dalla pilota, ben lontano dal posto di guida.
Ammesso che fino al montaggio del pantografo la possibilità di condotta dalla rimorchiata non sia mai stata utilizzata, sorge un'altra complicazione a causa dell'alimentazione del circuito luce del rimorchio pilota tramite da un filo compreso nell'accoppiatore del telecomando, ciò che obbliga a montare sempre il cavo di telecomando tra i due rotabili, con evidente complicazione negli spostamenti della motrice ai capolinea tronchi (ved. immagini nelle figg. 1-3; le immagini di questi rotabili in servizio con il trolley a rotella sono purtroppo poche ed incerte).
A ciò è dovuta forse la presenza del cavo di telecomando appeso alla meglio, ma non collegato, sul frontale della motrice con trolley a rotella ripresa ad Acqua Lucia (ved. sopra; per non dover trasportare il cavo, abbastanza pesante, da un'estremità all'altra del rotabile si è forse dotata la motrice di un cavo su ogni frontale). In seguito, quando ci si troverà nella necessità di accoppiare un rimorchio 80 ad una motrice 90 o viceversa, l'ingegnosità della STEFER si manifesterà nel costruire un apposito accoppiatore a filo unico che da un lato si innesta nell'accoppiatore del telecomando e dall'altro termina in una spina da inserire nella presa del circuito luce dell'altra vettura.

 
     
  La STEFER usò sempre accoppiare motrici e rimorchi di questo gruppo secondo i numeri, in modo da formare treni come 81+281, 82+282, ecc.. Questa regola veniva meno durante le revisione dei rotabili e venne del tutto abbandonata durante gli ultimi mesi di esercizio; non era raro allora vedere un rimorchio gr. 280 al traino di una motrice dei gr. 60 o 70, in quest'ultimo gruppo generalmente le 74 e 75 a causa della maggior potenza dei loro motori.  
     
 


Figg. 1-3. In queste immagini i rimorchi pilota sembrano completi di fanali bassi, ma mancano i proiettori alti montati su tutti gli altri rotabili.

 
     
 
anno costruzione 1931
numeri esercizio motrici rimorchi
81-84 91-94 281-284 291-294
parte meccanica Carminati e Toselli
equipaggiam. elettrico Compagnia Gen. Elettricità - CGE
rodiggio Bo+Bo 2+2
lunghezza mm 12760
carrelli Carminati
passo mm 1800
interperno mm 6000
tara kg 21400
motori CT144 -
potenza CV 4x87 -
comando diretto ind. automat. -
controller K35 LB2 C129A - C129A
freni pneumatico diretto e automatico, a mano
compressore CP28 CP27 - -
 
 
 
 

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Ultimo aggiornamento: domenica 10 dicembre 2023