|
Gli anni di guerra, 1940-1944
Il 10 giugno 1940 l’Italia entra in guerra; nella seconda metà
dell’anno e nell’anno successivo, nonostante alcune limitazioni riguardanti più
che altro i servizi automobilistici, il sistema dei trasporti romani riesce a
mantenersi sostanzialmente efficace, come mostra la tabella sotto riportata.
Rete dei Castelli, 1940
linea |
coppie di corse |
Roma-Albano-Genzano-Velletri |
18+7 festive |
Roma-Albano-Marino |
10 |
Roma-Grottaferrata-Frascati |
18 |
Frascati-Grottaferrata-Marino-Albano-Velletri |
17 |
Roma-Ciampino |
37 |
Roma-Grottaferrata-Marino-Albano-Roma |
16 |
Bivio Lanuvio-Lanuvio |
20 |
Grottaferrata-Valle Vergine |
20 |
staz. Termini-via delle Cave-Capannelle |
lurbane
a
frequenza costante |
staz. Termini-via delle Cave-Cinecittà |
Roma, p. S. Giovanni, 1940 (203).
E' notevole, in questo periodo, il numero di corse giornaliere
da Roma a Ciampino, forse per la presenza dell'aeroporto; alcune località, nella
quale si sovrappongono più servizi, hanno intervalli nei passaggi talvolta
ridottissimi, come Grottaferrata, Marino e Albano. Al bivio di Grottaferrata si
registrano dai cinque ai sei passaggi ogni ora; nel tratto urbano della via
Appia ad Albano si incrociano ogni giorno 136 vetture ed i passaggi ogni ora
vanno dai cinque ai sette; intensissimo il traffico sulle due linee urbane per
Capannelle e Cinecittà.con partenze ogni 10 minuti, sulle quali tratte si
aggiungono le 144 corse extraurbane; per l'insufficienza del capolinea di via
principe Umberto alcune corse sono deviate per via Emanuele Filiberto ed
attestate al nodo tramviario di piazza Vittorio Emanuele, peraltro già
sovraccarico da numerose linee tramviarie urbane. Nonostante che sia previsto
che i treni extraurbani effettuino un numero limitato di fermate nel percorso
urbano, tuttavia spesso gli stessi fanno anche servizio urbano, con rilascio dei
relativi biglietti a bordo delle vetture. Questo aumento del numero di corse avviene su una rete che
all'epoca della sua costruzione era stata prevista essenzialmente in funzione di
un traffico concentrato nelle giornate festive e purtroppo il binario unico e il
deficiente sistema di segnalazione daranno spesso luogo ad incidenti, talvolta
anche gravi.
A p. S. Giovanni (1943, 1941) [72, 48]; in v. Appia Nuova.
Nel 1941 le ferrovie Roma-Ostia Lido, della Società Elettroferroviaria Italiana (SEFI), e
Roma-Fiuggi, della Società Anonima Ferrovie Vicinali (SFV), ma entrambe in gestione commissariale
governativa gestite dall’Istituto per la ricostruzione industriale (IRI), passano alla STFER
rispettivamente il 9 e il 31 luglio; la STFER cambia la propria ragione sociale in STEFER,
Società delle Tramvie E Ferrovie Elettriche di Roma e trasferisce gli uffici della
direzione da via Appia Nuova, sede della società dalla sua fondazione, a via delle Mura Portuensi.
Sulla via Appia e al capolinea di v. Eurialo.
La STEFER, ben lungi dal prevedere qualsivoglia chiusura delle linee su ferro, predispone un progetto
di ferrovia rapida dei Castelli Romani, sostituendo le linee tramviarie
con linee a carattere di metropolitana, visto che la vecchia idea di acquisire
le linee ferroviarie dei Castelli era stata abbandonata anche per l'opposizione
delle FS (31 ottobre 1941). Le nuove linee, che come carattere avrebbero seguito
il modello creato con la Roma-Lido, si sarebbero svolte sul tracciato
Roma-Ciampino-Grottaferrata-S. Giuseppe-Rocca di Papa, con diramazione
Ciampino-Albano ricalcando così in parte la rete
tramviaria, ma con l'eliminazione delle tratte Albano-Velletri e bivio
Lanuvio-Lanuvio; per il collegamento delle località escluse dalla nuova rete si
arrivò addirittura ad ipotizzare un servizio filoviario sull'esempio della linea
Anzio-Nettuno.La stazione dove si sarebbero attesatte in Roma le linee della
ferrovia rapida sarebbe stata ancora presso San Giovanni. Ovviamente la guerra
in atto blocca ogni iniziativa.
Nel 1942 l'esercizio sociale si chiude con un introito di
30.435.932 lire, un terzo del quale proveniente dal solo servizio urbano, che
superava così la media dei 7-8 milioni di lire annui incassati dalle più
affollate tra le linee tranviarie urbane dell'ATAG.
Ma si avvicina il 1943 ed anche per la rete dei Castelli
inizia la ben nota odissea: dapprima la scarsezza dei materiali rende sempre più
difficile la manutenzione dell’armamento e dei rotabili, mentre i continui
bombardamenti delle zone limitrofe a Roma rendono la situazione sempre più
critica. E’ da notare come la STEFER si trovasse, in questo periodo, ben più
esposta dell’ATAG a subire danni dagli attacchi aerei, essendo la sua rete
ubicata principalmente al di fuori del centro storico della città; così, mentre
l’ATAG ebbe danni principalmente nei bombardamenti del 19 luglio e del 13 agosto
1943, la STEFER subiva continui attacchi sia alle linee che ai depositi. E’ di
questo periodo la cessione temporanea alla STEFER di sei convogli di motrice e
rimorchio a due assi da parte dell’ATAG, che sono messi in servizio previa
riverniciatura nel bianco e bleu aziendale. Ciononostante il personale della STEFER riusce a mantenere
un servizio sufficiente perfino negli ultimi mesi del 1943, a costo di sacrifici
enormi, riattivando di notte i tratti di linea distrutti di giorno, spesso
lavorando in brevi intervalli tra gli attacchi che si rivelavano micidiali
specie in prossimità di obbiettivi militari quali gli aeroporti militari.
Alla fine dell'anno, anche a causa dell’occupazione tedesca di
molte zone dei Castelli, della rete è ulteriormente danneggiata in azioni
belliche o di sabotaggio; il servizio extraurbano è di fatto sospeso a tempo
indeterminato, rimanendo precariamente in funzione le sole tratte urbane verso
Capannelle e Cinecittà; anche queste ultime sono sospese, sembra dai primi
giorni di gennaio per la distruzione della sottostazione elettrica di Ciampino e
l'inattività di quella del deposito dell'Alberone.
Ma anche il servizio urbano viene ben presto sospeso.
Secondo notizie apparse sui quotidiani di allora le due
linee per Capannelle e Cinecittà risultano inattive già
dai primi di gennaio del 1944 e, per impedire qualsiasi
attività di servizio, i tedeschi danneggiano gravemente
anche le sottostazioni elettriche di S. Giuseppe (il
deposito viene praticamente distrutto), delle Frattocchie e di Villa Dusmet.
Fine della guerra e ricostruzione
Al termine delle ostilità, la STEFER provvede a fare un
inventario dei danni subiti, che si rivelarono notevoli. Per quanto riguarda la
rete tramviaria, apprendiamo da un documento della STEFER del 1° settembre 1944
che il viadotto di Ariccia è stato completamente distrutto, mentre danni minori
hanno subito manufatti in altre località della rete. Tra Capannelle e Capanne di
Marino, per un tratto di circa 5 km, le rotaie sono state asportate quasi
totalmente; per quanto riguarda la rete di alimentazione, il filo di contatto
risulta asportato per il 60% della rete, per un ammontare di 54 tonnellate di
rame; per le sottostazioni la situazione non è meno grave, essendo solo tre
quelle relativamente esenti da danni (Roma, Cecafumo e Capannelle), mentre
quella di Ciampino è stata completamente distrutta e le restanti (Albano, S.
Giuseppe, Velletri, Frattocchie e Villa Dusmet) hanno subito danni di varia
entità. Tre rotabili sono andati completamente distrutti, mentre altri, circa
trenta, hanno subito danni riparabili.
Nonostante la situazione ancora difficile, la ricostruzione
è avviata con miracolosa celerità, all’indomani della cessazione delle ostilità;
nella tabella a pagina seguente ne sono date alcune date salienti.
Rete dei Castelli romani, fasi della ricostruzione 1944-1948
data |
tratta ripristinata |
nota |
9 giugno 1944 |
Servizio urbano Termini-Cinecittà |
1 |
29 giugno 1944 |
Roma-Grottaferrata |
2 |
16 novembre 1944 |
Grottaferrata-Marino |
|
6 gennaio 1945 |
Grottaferrata-Valle Violata-Valle Vergine |
|
27 giugno 1945 |
Marino-Genzano |
|
dicembre 1945 |
Servizio urbano Termini-Capannelle |
|
28 aprile 1946 |
Roma-via Appia-Albano |
3 |
28 aprile 1946 |
Funicolare Valle Vergine-Rocca di Papa |
|
marzo 1948 |
Albano-La Stella |
4 |
maggio 1948 |
Genzano-Velletri |
11 giugno 1948 |
Roma-Velletri (servizio completo) |
Note.
-
la riattivazione del
servizio segue di qualche giorno l'ingresso degli americani a Roma (4 giugno
1944);
-
notizia che appare dubbia, per le distruzioni operate
alle sottostazioni;
-
tratta completamente
ricostruita per la totale asportazione delle rotaie;
-
l'apertura del
collegamento per Albano deve attendere la ricostruzione del viadotto dell'Ariccia
Le distruzioni belliche segnarono invece la fine della
diramazione per Lanuvio, sulla quale il servizio viene sostituito con autobus.
Il servizio urbano, in partenza da via Amendola per Cinecittà e Capannelle assicurerà ancora
per molti anni il grosso del trasporto pubblico nella zona sud di Roma, specie
nei quartieri che vanno rapidamente sorgendo ai lati della via Tuscolana. Al
bivio via Appia Nuova-via delle Cave è mantenuto in esercizio un anello
per corse limitate (via Eurialo), mentre fino ai primi anni Cinquanta un triangolo di
inversione in prossimità del velodromo Appio, installato negli anni Trenta,
permetterà l’effettuazione di servizi speciali i giorni delle corse; i servizi
limitati in partenza da piazza Vittorio Emanuele seguiteranno ad essere
esercitati fino al 1965.
Il 20 aprile 1949 alle 6 e 48 in uno scontro frontale tra
due convogli presso Ciampino si hanno due morti e 166 feriti; l’incidente si
disse ufficialmente causato dalla nebbia, ma non è da escludere che alla base ci
fosse anche, al solito, qualche errore del sistema di segnalazione della rete.
Ma già qualcuno comincia a dubitare della sicurezza del tram.
Incendio in via F. Turati, angolo v. Cattaneo.
Si nota il numero di esercizio scritto sopra il fanale sinistro,
che le vetture portarono per un breve periodo
alla fine della guerra e nell'immediato dopoguerra. La motrice dovrebbe essere la 70, che sarà successivamente ricostruita con
cassa metallica.
|
|