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Home page I La ferrovia Roma-Fiuggi-Frosinone | Indice rotabili |
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Rotabili della Ferrovia Roma-Fiuggi Frosinone |
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LOCOMOTIVE A VAPORE, CARRI MERCI E AUSILIARI |
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Locomotive a vapore Per la costruzione della linea la SFV si trova nella necessità di utilizzare delle locomotive a vapore. Sulla storia di queste macchine vi sono due versioni: acquisto diretto da parte della concessionaria, che le ha poi vendute a linea completamente attivata; noleggio da altra linea a scartamento ridotto per il tempo necessario.
A prescindere da come siano andate le cose sappiamo che si trattava di quattro locotender costruite dalla Borsig di Berlino secondo un modello standardizzato, con pochi adattamenti se richiesti dal cliente. La distribuzione era a cassetto piano sistema Walschaerts. La coppia motrice veniva applicata al terzo asse nel senso marcia, che tramite biella di accoppiamento la trasmetteva agli altri due assi. Ciò rendeva la macchina in grado di applicare l'intera massa quale massa aderente ai fini della trazione. La lunghezza tra i respingenti inferiore ai sette metri. unita al passo rigido corto, appena 2.150, le rendeva adatte anche ai raggi di curvatura più stretti ma per contro non erano in grado di tenere una velocità maggiore di 25/30 km/h. Sulle Calabro-Lucane hanno fatto servizio sulla ferrovia Soverato-Chiaravalle centrale. Una sola macchina ha superato la seconda guerra mondiale, la 163
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I carri merci e ausiliari | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La ferrovia Roma-Fiuggi-Frosinone dispone, fin dalla fase di costruzione, di numerosi carri merci di vario tipo, utilizzati anche durante i lavori; negli anni successivi il quantitativo di carri aumenta fino a raggiungere un totale di 215, ripartito in 100 carri a basse sponde, 50 ad alte sponde e 65 chiusi, tutti a due assi, in parte muniti di freno a mano con posto per il frenatore, in parte muniti di solo freno a mano, altri, infine, del tutto privi di freno; i carri risultano costruiti da varie ditte: Breda, Officine Meccaniche Romane (già Tabanelli), Officine di Casaralta, Orenstein e Koppel, MAN. Nel 1923 dieci carri ad alte sponde, i 301-310, sono muniti di freno Westinghouse per la formazione di treni misti o merci con prestazioni dei treni omnibus. Alcuni carri, nel tempo, sono trasformati in veicoli di servizio con varie utilizzazioni: carri soccorso, carri spartineve, carri scala per ispezione della linea aerea, carri per trasporto rotaie, carri serbatoio, ecc. Peraltro, già a partire dal 1936, ha inizio la progressiva cessione di gruppi di carri, in primo luogo 20 carri chiusi al governo dell’Eritrea. Nel 1938 sono ceduti ad altra azienda un lotto di 30 carri ad alte sponde (tra cui i 301-305, 307-310) ed uno di 10 carri a basse sponde, portando a 60 il quantitativo totale di carri merci complessivamente ceduti. Successivamente si ha un utilizzo sempre più ridotto dei carri, tanto che nel 1960 sono alienati, probabilmente per demolizione, 98 carri merci a due assi (58 a basse sponde, 11 del tipo ad alte sponde e 29 chiusi), restando in servizio solo 56 carri a due assi (31 a basse sponde, 9 ad alte sponde e 16 chiusi). Oltre ai carri merci a due assi, la ferrovia dispone, a partire dal 1928, anche di quattro carri pianale a carrelli, adibiti normalmente al trasporto delle rotaie, ricavati utilizzando i telai e i carrelli delle rimorchiate gruppi 60-70, derivanti a loro volta dalla trasformazione di automotrici a vapore provenienti dalle ferrovie Fermo-Amandola e Sangritana. Un quinto pianale a carrelli appare costruito in epoca imprecisata su un telatio di una rimorchiata gruoppo 30. |
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Carri merci |
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Carri pianali e ausiliari |
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TramRoma, ©1999-2023 - Curatori: Dario Giacomini, Mauro Di Pietrantonio |
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Ultimo aggiornamento: domenica 24 dicembre 2023 |