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METROPOLITANA A: CARATTERISTICHE TECNICHE E TRACCIATO

     
 

 
     
 

Partendo dalla stazione Anagnina la linea ha un orientamento da sud-est a nord-ovest fino alla stazione Flaminio, da dove piega decisamente a Ovest e - superato il Tevere - raggiunge il capolinea di Ottaviano seguendo l'asse del viale Giulio Cesare. Alla stazione Termini effettua corrispondenza con la linea B, a piazzale Flaminio con la ferrovia Roma-Civitacastellana-Viterbo che, nei piani di sviluppo della metropolitana, è indicata come linea F. Alle stazioni Termini e Ponte Lungo si effettua la corrispondenza coi treni delle FS con percorsi pedonali tra le due infrastrutture.

Lo sviluppo totale della linea è di 14,1 Km fra le stazioni di estremità, cui vanno aggiunti i 770 metri del raccordo col deposito di Osteria del Curato. Le stazioni sono 22, tutte sotterranee come l'intera linea (ponte sul Tevere a parte). La distanza media delle stazioni è di 750 m con punta massima tra Cinecittà e Anagnina (1,314 Km) e minima tra Termini e Repubblica (375 m).

Al fine di evitare continue ripetizioni nelle descrizioni che seguono sono state omesse le sigle dei costruttori, che sono la SACOP da Osteria del Curato a Termini e la MetroRoma da Termini a Ottaviano.

 
     
 

Distanza tra le stazioni

Anagnina -   Re di Roma 491
Cinecittà 1.214   San Giovanni 605
Subaugusta 621   Manzoni 502
Giulio Agricola 631   V. Emanuele 565
Lucio Sestio 470   Termini 812
Numidio Quadrato 447   Repubblica 375
Porta Furba 497   Barberini 744
A. di Travertino 1.072   Spagna 404
Colli Albani 549   Flaminio 910
Furio Camillo 974   Lepanto 923
Ponte Lungo 449   Ottaviano 697
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 Distanze espresse in metri
 
     
 

Il tracciato

Da Anagnina a Colli Albani la linea ha un andamento superficiale con pendenze inferiori al 10 per mille. La quota diminuisce nel successivo tronco fino a Furio Camillo con pendenze massime del 35 per mille e del 17 per mille fino a San Giovanni. La quota risale con pendenze massime del 22 per mille verso le fermate Manzoni a Vittorio Emanuele e pendenza fissa dell'11 per mille tra quest'ultima e la stazione Termini. Da Termini si scende con pendenze massime del 37,5 per mille fino a Repubblica e del 37 per mille fino a Barberini, quindi si risale con pendenze del 5 per mille fino al ponte sul Tevere. Le livellette di accesso a quest'ultimo sono del 40 per mille lato Flaminio e del 35 per mille lato Lepanto. Lungo il viale Giulio Cesare, fino al capolinea, la linea torna ad un andamento superficiale.

I raggi delle curve presentano valori variabili, con minimo di 100 m tra Flaminio e il ponte sul Tevere e fra Termini e Repubblica e 130 m all'uscita del ponte verso Lepanto. Tutte le altre curve sono di raggio maggiore.

Gli impianti sono stati dimensionati allo standard unico del materiale rotabile per le metropolitane, stabilito nel 1969, e quindi 2,85 m di larghezza e 3,60 m di altezza. La distanza tra i treni nelle tratte comuni è di 50 cm e di 60 cm dalle banchine delle stazioni. In altezza la linea aerea di contatto è stata studiata per arrecare il minimo ingombro, ciò che rende i pantografi delle motrici praticamente invisibili.

La galleria superficiale tra Anagnina e Colli Albani comprende 6 Km di linea a nove stazioni. E' stata costruita con scavo a cielo aperto ad eccezione di un tratto di circa 500 m, scavato a foro cieco per sottopassare le linee FS tra Porta Furba e Arco di Travertino. Nella restante tratta la galleria ha una luce minima di 7,6 m realizzata con una struttura a telaio in cemento armato. Quella superficiale sotto il viale Giulio Cesare è stata condizionata dalla natura alluvionale del sottosuolo ed è stata realizzata con con due pareti verticali collegate da un arco rovescio nella parte inferiore e chiuse in alto con una soletta.

I tracciati profondi Colli Albani-Termini e Termini-Flaminio sono realizzati con due gallerie a semplice binario, di sezione circolare. Nel primo le gallerie hanno il piano del ferro ad una profondità variabile tra gli 13 e i 21 m e distano orizzontalmente tra loro tra i 15 e i 21 m. Sono state scavate a foro cieco, con macchine perforatrici dette talpe, che man mano che avanzano rivestono la galleria appena scavata con un armatura di cemento armato spessa 30 cm, successivamente rinforzata da anelli imbullonati. Nel secondo le gallerie a semplice binario hanno un diametro interno di 5,50 m con la tecnica, all'epoca innovativa, del rivestimento in camento armato pre-compresso. La struttura del rivestimento è composta da cinque segmenti recanti all'interno le opportune guaine per le barre di precompressione, che vengono tesate subito dopo la posa.

 
     
 


Cantieri in viale Giulio Cesare, piazza Esedra, piazza dei Cinquecento, via Appia Nuova nei pressi di largo Colli Albani

 
     
 

Le stazioni

Al pari del tracciato sulla linea ci sono stazioni in superficie e stazioni profonde.

Le stazioni superficiali sono realizzate in un complesso a due piani, con l'inferiore destinato a binari e banchine e il superiore destinato al cosiddetto mezzanino, l'atrio coi tornelli per la vidimazione dei biglietti e le macchine emettitrici. Le banchine sono normalmente larghe 3,50 m (in alcuni casi 4) e lunghe 120 m, la stessa dei treni composto da sei unità. Tutte le stazioni superficiali sono state costruite con scavo a cielo aperto e struttura in cemento armato con travi,. Nelle stazioni Lepanto e Ottaviano, a causa della presenza di una falda acquifera, la copertura dell'atrio è realizzata da una soletta continua in cemento armato, sostenuta da pilastri nello stesso materiale.

A parte la tipologia e la disposizione degli accessi dalla strada, che si differenzia per la differente conformazione del luogo, due stazioni sono state costruite prevedendo le infrastrutture per le linee al momento previste dal piano regolatore. Quella di Numidio Quadrato è caratterizzata da due piani binari, quello superiore destinato alla linea A e quello inferiore, rimasto al rustico, per la prevista linea D, con due mezzanini affiancati ai rispettivi accessi. Quella di San Giovanni è a quattro piani, dei quali il primo e il terzo in uso, il secondo e il quarto predisposti per la futura linea C e isolati da apposite tramezzature.

Fa differenza anche la stazione di Colli Albani. Pur essendo costruita come le altre stazioni superficiali si presenta coi binari distanti ben 15 metri. Tale disposizione è funzionale all'inizio delle gallerie profonde in direzione San Giovanni.

Nelle stazioni profonde le banchine sono disposte tra i binari di corsa provenienti dalle gallerie a semplice binario. La profondità varia da un minimo di 17 a un massimo di 30 m. Al pari delle gallerie sono state scavate a foro cieco. L'allargamento alle dimensioni richieste è stato successivamente effettuato con attrezzature di scavo apposite. I mezzanini sono scavati a cielo aperto, al pari di quelli del percorso superficiale, e sono dotati di gallerie inclinate di lunghezza adatta a consentire di scendere alla profondità richiesta. Le scale mobili che consentono tale discesa arrivano alla lunghezza di 55 m, al momento il valore più elevato d'Europa e secondo solo alle scale in servizio sulla metropolitana di Washington.

La stazione Spagna è l'unica delle stazioni profonde ad avere un atrio sopra i binari di corsa, anch'esso costruito in profondità, con ben dodici scale mobili che collegano corridoi attrezzati che a loro volta consentono di raggiungere le uscite del vicolo del Bottino, del parcheggio al galoppatoio di Villa Borghese e all'inizio di via Veneto.

 
     
 

 
     
 

Il ponte sul Tevere

E' stato costruito tra il 1969 e il 1972 su progetto dall'architetto Luigi Moretti e dall'ingegnere Silvano Zorzi per risolvere il problema dell'attraversamento del fiume senza ricorrere a una galleria a grandissima profondità. I binari emergono all'altezza di via Cesare Beccaria da un lato e fra il viale Giulio Cesare e via degli Scipioni. dall'altro. Sulla base delle prescrizioni del Consiglio superiore dei lavori pubblici la costruzione viene messa a gara con le prescrizioni sul numero massimo dei piloni (non più di due), l’ampiezza della luce centrale (non meno di 39 metri), e la presenza di almeno due tratti carrabili accanto alla sede ferroviaria.

Dedicato alla memoria del leader socialista Pietro Nenni (deceduto un mese prima dell'inaugurazione) è costruito in cemento armato precompresso, con una travata sottile (spessore massimo 1,53 m) e misura 120 m da spalla a spalla. La travata poggia su tre campate, di 35 m le laterali e 45 m quella centrale. Le fondazioni delle pile, poggiate su pali, scendono di 65 metri sotto l'alveo del fiume. La sede rotabile per la metropolitana è larga 7,65 m, le due carreggiate stradali ai lati 8,9 m.

 
     
 


Il ponte in costruzione, nel corso del collaudo e una immagine recente

Ugo Vetere,Giuliana Nenni e Rino Formica all'inaugurazione

 
     
  Armamento, elettrificazione, deposito

La linea è armata in origine con rotaie da 50 Kg/m, appoggiate con attacco indiretto su traverse di legno impregnate, poste a distanza di 60 m su una massicciata di pietrisco. Sul ponte, in corrispondenza dei pozzi di areazione e nei pressi di alcune stazioni i binari sono posati su una platea composta da resine ipossidiche. Le tratte di raccordo e di deposito sono costruite con rotaie da 36 Kg/m.

La linea è elettrificata a 1.500 volt corrente continua, fornita da quattro sottostazioni ubicate a Cinecittà, Arco di Travertino, Vittorio Emanuele e Flaminio. La potenza complessiva installata è di 45.000 kw. Ogni sottostazione è dotata di un gruippo elettrogeno diesel-elettrico da 80 kVA. La linea di contatto è a sospensione longitudinale e catenaria con campate di 24 metri nelle gallerie circolari e 14 m in quelle rettangolari. Nelle stazioni superficiali del tratto Anagnina-olli Albani è stata adottata la sospensione traversale a mensola snodata con campate di 7 m. Il filo di rame presenta una sezione di 560 mm2, L'altezza della linea aerea del piano del ferro varia da 3,76 a 3,85 m. La centrale di controllo degli impianti di elettrificazione, comprese illuminazione e forza motrice, è ubicata assieme alla dirigenza centrale della circolazione in appositi locali presso la stazione di piazza Vittorio.

Il deposito officina è raccordato alla linea tra le stazioni di Anagnina e Cinecittà. L'impianto occupa un'area di 78.000 m2 (15.000 dei quali coperti) e uno sviluppo complessivo dei binari interni di 8.400 m. Dotato di tutte le infrastrutture necessarie all'ordnaria e straordinaria manutenzione, oltre che per le piccole e grandi revisioni cicliche, non è raccordato a nessun'altra linea, al punto che il materiale rotabile vi entra e vi esce via strada. L'idea di un raccordo lungo circa 1 Km con la vicina stazione di Capannelle è sempre rimasta tale.

 
     
 


Il deposito a Osteria del Curato

Le sale della dirigenza centrale del traffico (a sinistra) e della dirigenza centrale dell'elettrificazione nella stazione di piazza Vittorio

 
 
 
 

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Ultimo aggiornamento: lunedì 17 giugno 2024