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I ROTABILI DELLA LINEA B

     
  Sin da quando prendono il via i lavori della Ferrovia E.42 la scelta del materiale rotabile viene ampiamente discussa tra chi sostiene l'adozione di materiale leggero, di tipo poco più che tranviario, e chi l'adozione di materiale pesante, adatto all'impostazione ferroviaria allora data alla linea. Un tracciato con fermate numerose e frequenti impone una velocità massima limitata, e può essere servito da rotabili di tipo tranviario. La linea B delle origini non possiede nessuna delle due caratteristiche. Già il concorso bandito nel 1938 si orienta sui treni pesanti, e non esclude le composizioni con unità bloccate e/o articolate. Nel dopoguerra questa soluzione viene accantonata. Sfumata la grande Esposizione del 1942 per la linea si prevede inizialmente un traffico viaggiatori limitato e si pensa all'adozione di unità tutte motrici, accoppiabili in comando multiplo per ottenere convogli di capacità variabile secondo la necessità.

Un prototipo di questo materiale pesante ed accoppiabile è l'elettromotrice 401, veicolo pesante fornito dalla Breda nel 1952 e sperimentato sul tracciato percorribile della linea nel biennio 1952-53.


Una coppia di motrici MR200

Le elettromotrici MR100, MR200 e MR300

Il tipo di motrice da utilizzare sulla linea B viene definito nel 1953. Non ha nulla in comune con la 401, ed anzi somiglia esternamente a molti rotabili costruiti all'epoca, con le casse arrotondate e inclinate alle estremità. Sono costruite dalle Officine Stanga, i carrelli sono forniti dal TIBB e le apparecchiature elettriche dalla CGE.  Sono rimorchiate pilota, con posto guida ad entrambe le estremità e due pantografi. I carrelli, del tipo Brill 97-E, sono dotati due motori da 117 Kw, L'avviamento è del tipo PCM, con accoppiamento serie parallelo delle coppie di motori e riduzione finale di eccitazione.

La frenatura è reostatica di servizio con eccitazione indipendente e a bassa tensione, coadiuvata da un impianto pneumatico diretto comandato elettricamente sulle varie motrici a mezzo di una linea a due fili ed elettrovalvole. Completano il sistema l'usuale freno pneumatico a depressione e due pattini elettromagnetici per carrello, azionati a bassa tensione per gli arresti di emergenza.

Tutte le motrici sono dotate di accoppiatori automatici sistema Scharfenberg che assicurano il collegamento meccanico delle motrici, quello di due condotte pneumatiche  e di 40 collegamenti a bassa tensione per i circuiti di comando e ausiliari.

Con l'avvio dell'esercizio della metropolitana sono imnmesse in servizio 18 motrici, immatricolate MB101-118, inizialmente utilizzate in composizioni di due elementi. Con l'aumento del traffico e l'avvio del treno diretto Termini-Lido sono acquistate altre 22 motrici, identiche dal punto di vista meccanico ed elettrico ma previste per marciare in unità doppie. A tale scopo sono dotate di una sola cabina di guida (motrice semipilota) con relativo pantografo, e sono unite con un cavo di trazione che consente di alzare una sola presa di corrente. Sono inizialmente accoppiate con numeri consecutivi (201-202, 203-204, etc) ma entro poco finiscono utilizzate in banalità con le MR100, che avrebbero potuto essere private di una cabina per recuperare spazio per i viaggiatori.

Nel 1976, per far fronte al traffico in aumento, sono immesse in servizio altre 12 elettromotrici semipilota, accoppiate due a due, simili nell'impostazione generale alle motrici 200 ma con apparecchiature più avanzate e una cassa dalle forme squadrate che ricorda quella delle motrici MA in corso di fornitura.

Tutto questo materiale viene dirottato sulla ferrovia Roma-Ostia entro il 31 ottobre 1987.

 
     
 


Motrici MR100 e MR200

 
 


Composizioni MR300

 
     
 

Le elettromotrici MB100-300

In vista dell'attivazione del prolungamento da Termini a Rebibbia e del risanamento a sagoma metropolitana della tratta in esercizio nel 1987 inizia per la linea B la fornitura di nuovo materiale rotabile. I nuovi convogli sono formati da:

  • unità di testa tipo M10 numerate 001-125, solo numeri dispari, Motrice pilota dotata di presa di corrente;
  • unità centrali tipo M11 numerate 002-126÷302-362, solo numeri dispari. Motrice semi-pilota.
  • unità centrali tipo M18 numerate 301-361, solo numeri dispari

I numeri sono tutti preceduti dalla sigla MB (Metropolitana B).

Il convoglio è costituito da tre unità di trazione (UdT), ognuna formata da due elettromotrici collegate tra loro in maniera semipermanente (possono essere separate solo in officina). Le motrici pilota e semipilota hanno un numero nella serie 100 e 300 dispari, mentre le carrozze senza postazione di guida hanno un numero pari.

Le UdT serie 100 (in testa e in coda del convoglio) sono formate da una motrice M10 accoppiata ad una motrice M11; le UdT serie 300, centrali, sono composte da una motrice M18 con pantografo e da una motrice M11. Pertanto il convoglio completo è schematizzabile come M10+M11+M18+M11+M11+M10, ovvero Mp+M+Sp+M+M+M+Mp. Le motrici semi-pilota M18 sono dotate di un banco di manovra celato da un coperchio. E' destinato alla conduzione delle due carrozze centrali in modo indipendente in caso di emergenza o di manovre in deposito.

Tutte le unità sono dotate di porte di intercomunicazione tenute chiuse durante il servizio. L'apertura e il passaggio da una carrozza all'altra sono consentiti solo nei casi di emergenza e dietro l'assistenza del personale.

I treni sono equipaggiati di motori in corrente continua. I carrelli, monomotori, montano freni a disco posizionati sugli assi, dietro le ruote. L'azionamento elettrico per la marcia e frenatura è di tipo full-chopper che consente il recupero di energia in frenata.

Con la consegna di un primo lotto, composto di sole Unità di Trazione M10 e M11 (dalla 001-002 alla 105-106),  le elettromotrici ferroviarie della linea B vengono gradualmente dirottate sulla Roma-Ostia.

 
 

 
     
 

Riepilogo dati

 
 
  Elettromotrici Rimorchiate
Numeri di esercizio MR 101-118 MR 201-222 (2) MR 301-312 (2) 01-08 (3) MR 11-16 MR 51-56
Anno di costruzione 1954 1956 1976 1961 1961 1961
Costruttori (1) OMS/TIBB/CGE OMS/TIBB/CGE OMS/TIBB/CGE Officine STEFER Stanga Stanga
Rodiggio Bo - Bo Bo-Bo Bo-Bo Bo-Bo+Bo-Bo Bo-Bo Bo-Bo+Bo-Bo
Motori (num. e potenza) 4 x 117 4 x 117 4 x 117      
Velocità max (Km/h) 100 100 100      
Peso a vuoto (t) 40 40 42 25 27 27
Lunghezza (m) 19,40 19,40 19,60 18,10 19,46 19,45
Interperno (m) 11,00 11,00 11,00 14,10 11,00 11,00
Interasse carrelli (4) 2,80 (2,60) 2,80 (2,60) 2,60 2,40 2,30 2,30
Diametro ruote (m) 0,90 0,90 0,90 1,04 0,80 0,90
Posti a sedere 48 48 48 64 56 56

(1) Parte meccanica, parte elettrica, carrelli: OMS, Officine Meccaniche della Stanga; TIBB: Tecnomasio Italiano Brown Boweri; CGE: Compagnia generale di elettricità.
(2) Motrici accoppiate semipermanentemente due a due
(3) Rimorchiate costruite in proprio nelle officine aziendali su telai di carrozze della Roma-Ostia, accoppiate in modo semi-permanente
(4) Tra parentesi i dati si riferiscono ai carrelli montati sulle motrici a partire dal 1974. Dati in millimetri.

 
 

Treni gruppo MB

 
 
  Unità di trazione Treno completo
(3 UdT)
  M10
001-125
M11
002-126÷302-362
M18
301-361
  1987-1992
Costruttori Breda Costruzioni Ferroviarie, Ercole Marelli, Ansaldo
Rodiggio B′B′+B′B′ B′B′+B′B′+B′B′+B′B′+0B′B′+B′B′
Motori (num. e potenza)        
Velocità max (Km/h) 90
Peso a vuoto (t) 31 31,5 31,5 181,6
Lunghezza (m) 15,93 16,88 16,88 108,080
Interperno (m) 11,100 11,100 11,100 11,000
Potenza       3.120 Kw
Interasse carrelli (mm) 2.200  
Posti a sedere 32+160 32+183 32+183  
 
 
 
 

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Ultimo aggiornamento: martedì 18 giugno 2024