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La storia del trasporto pubblico di Roma raccontata con passione e per passione. Sito fondato da Vittorio Formigari, online dal 1999 |
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La rete filoviaria di Roma |
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IL DECLINO E LA FINE DELLA RETE FILOVIARIA |
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Nell mese di aprile alcuni lavori di manutenzione su ponte Garibaldi impongono variazioni di percorso e limitazioni di alcune linee. Le linee 56 e 60 limitano la corsa, prima di ponte Garibaldi, su un anello di bifilare che da via Arenula percorre via San Bartolomeo de' Vaccinari, via e piazza Cenci, il 44 e il 75 vengono istradate in direzione Monteverde per lungotevere dei Vallati, ponte Sisto (dove è costruito un secondo bifilare provvisorio) e lungotevere Sanzio fino a piazza Sonnino; nel senso opposto continuano a transitare sul ponte, utilizzando la metà della carreggiata.libera dai cantieri. Il 21 maggio la linea 70 è prolungata da piazza Cavour a piazzale Clodio in sostituzione dell'antica linea tranviaria 25, soppressa dallo stesso giorno.
Ma sembra oramai che per le linee centrali ci si orienti alla sostituzione del filobus con l'autobus e ogni piccola variazione o prolungamento di una linea è l'occasione per la sua conversione in autobus. Il 15 maggio la linea 52 viene prolungata da piazza Don Minzoni a via Archimede, il 5 novembre il 56 è prolungato da piazza Vescovìo a viale Somalia per via Magliano Sabino, ed in entrambi i casi le linee passano definitivamente all'esercizio automobilistico. Almeno in apparenza, però, sembra che si continui a conferire validità al filobus sulle linee periferiche, specie quelle con andamento piani-altimetrico difficile. Il 28 agosto viene infatti attivato l'ultimo grande itinerario filoviario romano, lungo la via Trionfale fino a Monte Mario, lungo il quale si esercitano:
Il 5 novembre è istituita la linea 36 barrato, un rinforzo della 36 da corso Sempione a porta Pia. La linea 62 abbandona il tortuoso itinerario tra piazza del Parlamento e corso Rinascimento ed è instradata per la via del Corso, piazza Venezia e largo Argentina; cade la limitazione nell'impiego delle vetture e la 62 può finalmente essere servita da filobus a tre assi. Nel 1960, dal 3 luglio, la 62 subirà un'altra modifica di percorso, essendo deviata nei due sensi da corso Vittorio Emanuele per via degli Acciaioli e il ponte Amedeo di Savoia, abbandonando il tracciato per piazza Pasquale Paoli, il ponte Vittorio Emanuele e il lungotevere in Sassia. Tra riduzioni e nuovi itinerari nel 1957 la rete filoviaria romana raggiunge la sua massima estensione con 137 km di linee e 419 veicoli.
Altre nubi si presentano all'orizzonte filoviario romano: nonostante l'attivazione di nuovi tronchi di bifilare e altri segni che potrebbero far pensare ad una ulteriore e notevole espansione della rete, come l'impianto del bifilare in via Merulana per la trasformazione mai realizzata in filobus della linea 93, per il filobus sta lentamente iniziando il declino. Il piano di riassetto aziendale ormai prossimo ad essere approvato ne sostiene il mantenimento, seppure su una rete oltremodo semplificata dal punto di vista di scambi e incroci della rete elettrica, quale compromesso tra il maggior vantaggio economico del tram e l'antieconomicità degli autobus. |
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Con la costruzione del bifilare in viale Libia, le linee 58 e 58 barrato sono prolungate da piazza Santa Emerenziana per viale Libia e piazza Gimma fino ad un anello costruito in piazza Gondar (4 maggio 1959). L’andamento altimetrico delle linee di Monteverde consiglia il mantenimento, almeno momentaneo, del filobus per quella zona, che viene anzi ulteriormente potenziato con la costruzione del bifilare tra piazza San Giovanni di Dio e piazza Carlo Alberto Scotti per la via Jenner, con un anello in via Fonteiana e via e piazza Donna Olimpia. Il 20 luglio le linee 44 e 44 barrato sono prolungate da piazza Ottavilla sui nuovi impianti fino piazza Scotti per la 44 e a piazza Donna Olimpia per la 44 barrato; l'anno seguente è istituita una linea 44 notturna fino a piazza Forlanini. Il 1960 è l'anno delle olimpiadi di Roma. L'evento è stato deleterio per la rete tranviaria ma non colpisce quella dei filobus. Si costruiscono ulteriori prolungamenti a Monteverde: da piazza Scotti il bifilare è portato a piazza Forlanini seguendo via Valtellina ed è costruita una diramazione da via Bolognesi al piazzale dei Quattro Venti per il viale di Villa Pamphili. Il 10 aprile 1960 si ha quindi il prolungamento della linea 44 a piazza Forlanini e della 44 barrato alla circonvallazione Gianicolense, all'altezza di via Pietro Cartoni; lo stesso giorno è stituita la nuova linea 43, che da largo Argentina raggiunge il piazzale dei Quattro Venti.
Linee filoviarie ATAC, 1° gennaio 1960
La rete romana supera le olimpiadi in condizioni disastrose. Grandi e piccoli itinerari tranviari sono stati semplicisticamente sostituiti da altrettante linee di autobus, alcune in via definitiva, altre con carattere dichiarato inizialmente provvisorio, ma ben presto rivelatosi definitivo. L’assurdo della circolare esterna, metà autobus e metà tram, seguiterà per i successivi quindici anni a rappresentare lo sfacelo che si è fatto della città e del suo trasporto pubblico. Costretta a procedere secondo una superiore volontà politica che vuole dare supremazia al mezzo individuale l'ATAC deve dar seguito alle pessimistiche previsioni avanzate dall'ing. Villani nel 1957. Altre ancora sono le cause che possono consigliare la trasformazione del tipo di esercizio come ad esempio la necessità di rinnovare costosi impianti sui quali possono pesare riserve circa il mantenimento. Determinate trasformazioni, peraltro, debbono collegarsi con altre che potrebbero dirsi complementari, dovute ad esempio alla necessità di concentrare gli incrementi del materiale mobile, che impegnano l’azienda per molto tempo, fino a raggiungere l’ammortamento del materiale, su un settore dell’esercizio piuttosto che su un altro per il quale, nel futuro, le previsioni di impiego appaiono più problematiche. Il nuovo piano, che deve peraltro attendere l'esito delle elezioni comunali previste per il 1962, dovrà necessariamente rivedere l'intenzione di mantenere sia il tram che il filobus; in attesa di elaborarlo l'azienda procede per i primi due anni con la normale gestione del servizio, rinviando ulteriori trasformazioni alla disponibilirà di vettrure autobus. Il 18 dicembre 1962 la linea 53 è prolungata da villa Glori a piazza Euclide.
L'eliminazione del filobus Nel 1959 l'ATAC aveva preventivato di radiare a giochi olimpici terminati le vetture autobus con anzianità superiore o uguale a 14 anni, mantenendo i soli veicoli entrati in servizio a partire dal 1948. Tenuto conto dei 335 autobus entrati in servizio nel 1960 e dei poco più di 200 da approvvigionare entro il 1962, si prevedeva di mantenere in circolazione circa 800 vetture autobus. Questo sarebbe stato possibile dando seguito al programma di semplificazione della rete filotranviaria, senza che nessuno dei due esercizi fosse abbandonato, con l'opzione di far giungere il sistema filoviario almeno fino al pieno ammortamento di mezzi e impianti. La semplicistica conversione delle linee tranviarie decisa dal comune, per contro, non solo non permise la radiazione del materiale più antiquato, ma costrinse l'ATAC a noleggiare circa duecento vetture e un deposito. A tre anni di distanza, con la superiore imposizione di procedere quanto prima ad una massiccia trasformazione in autobus di molte linee tramviarie e filoviarie, l'azienda predispone un programma che prevede la completa eliminazione del filobus entro dieci anni (ne basteranno otto), ridimensionando nel contempo la rete tranviaria alla direttrice Termini-p.ta Maggiore-Prenestina-Centocelle, con diramazione Trastevere-Monteverde sul percorso della circolare esterna, che dovrà essere trasformata in normale linea a doppio binario (la famosa linea ad U, poi esercitata dal 1975 al 1990 con la denominazione 30), su un itinerario in più punti esterno al tracciato originario. Tali scelte, che per i tram sono dettate dalla necessità di giungere almeno all'ammortamento del materiale, consentiranno di riconvertire ad autorimessa i depositi Vittoria e S. Paolo, e le filorimesse Trionfale e Montesacro, dando spazio agli oltre 400 autobus ordinati ed in corso di ordinazione, da impiegarsi sulle linee da trasformare e sulle numerose ancora da istituire. Anno 1964 Dal 1° gennaio la linea 43 è prolungata a piazzale E. Dunant. E' uno degli ultimi prolungamenti della rete; un mese dopo il capolinea della 75 è arretrato da piazza Fiume a piazza Indipendenza (1° febbraio). Nello stesso anno si ha anche una tanto improvvisa quanto effimera riattivazione della trazione filoviaria sulla linea 77. A seguito di un esperimento di isola pedonale in piazza di Spagna si rende necessario istituire il senso unico di marcia in via dei Condotti, e per logica conseguenza le linee 66, 77 e 88 devono essere instradate nel senso contrario per la strettissima via delle Carrozze, nella quale gli autobus avrebbero reso l’aria irrespirabile. La sperimentazione dura dal 19 maggio al 31 ottobre; al suo termine il 77 torna autobus sul precedente itinerario, abbandonando il bifilare appositamente costruito. Il 16 luglio, intanto, diventa autobus la linea 35.
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Dopo la breve rinascita del 77 filoviario l'ATAC procede alla graduale eliminazione del filobus man mano che dispone degli autobus necessari a sostituirli. Nel 1965 sono convertite in autobus le linee 48 e 64 (16 febbraio). Nel 1966 seguono le linee 32 (2 maggio) e 71 (1° luglio), mentre il 36 è prolungato per un breve tratto, fino alla piazza dei Colli Euganei, pur restando filobus (24 settembre). Infine, le linee 39, 53, 58 barrato e 70 sono convertite in autobus tutte in un colpo, il 1° novembre. Un anno dopo, il 15 settembre 1967, un altro colpo elimina un bel po' di filobus: il filobus sparisce da via Nomentana lasciando le linee 36, 36 barrato, 37, 37 barrato, 60 e 60 barrato. Il 1° agosto 1968 è trasformata la linea 62. Nel 1969 sono convertite in autobus le linee filoviarie 44, 44 barrato, 46 e 46 barrato (1° febbraio), 75 (15 febbraio) e 43 (1° agosto). Dall'estate del 1969 le uniche linee filoviarie che restano in esercizio per altri due anni e mezzo sono le 47 e 47 rosso, convertite in autobus il 2 luglio 1972. Il filobus sparisce da Roma senza alcun apparente rimpianto. |
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Ultimo aggiornamento: sabato 05 ottobre 2024 |