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La storia del trasporto pubblico di Roma raccontata con passione e per passione. Sito fondato da Vittorio Formigari, online dal 1999 |
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Rotabili della rete filoviaria di Roma |
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DETTAGLI SULLE PRIME SERIE DEI FILOBUS ROMANI |
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Alfa Romeo 110 All'entrata in servizio dei primi filobus Alfa Romeo 110-AF, nel 1937 (6001-6059, 6061-6119, 6125-6203, 6205-6263), i romani rimasero colpiti dal caratteristico fregio presente sulla parte frontale delle vetture, la V verde chiara che, staccandosi dalla linea di cintura, arrivava fino alla parte bassa della cassa; entro la V era applicato uno stemma di Roma, bellissimo ma che conteneva, purtroppo, il fascio littorio nella parte superiore e fu quindi velocemente eliminato immediatamente dopo la così detta liberazione. Nonostante che all'occhio del pubblico i filobus a tre assi anteguerra apparissero tutti eguali tra loro, tuttavia le varie serie presentavano alcune interessanti differenze in alcuni dettagli, tra i quali proprio la V frontale. La regola, applicata sulla maggior delle vetture, era che della doppia modanatura che correva lungo la cintura della cassa, la parte superiore si interrompeva in corrispondenza del frontale, mentre la parte inferiore scendeva in basso a delimitare la V verde chiara.
Alcune vetture si presentavano però con i due elementi della modanatura passanti sul frontale ed in tal caso, correttamente, il frontale mancava del fregio a V verde chiara; di queste vetture anomale ne circolavano cinque o sei tra le quali ricordiamo le 6011, 6025, 6029, 6067, 6129, 6187, 6221, 6241. All'ATAG non sembravano però gradire queste eccezioni alla regola, tanto che in occasione di revisioni o simili, alcune vetture in origine senza fregio erano modificate o spostando l'elemento inferiore della modanatura in modo da ottenere la traccia per la V verde chiara o, più semplicemente, pitturando la V senza tener conto dell'andamento della modanatura. E' da notare che dopo la ricostruzione del 1947-48 presso ditte esterne (Boano, MATER), le vetture con quest'ultima disposizione tornarono in circolazione prive del fregio, per essere poi nuovamente modificate dall'ATAC...
Occorre poi segnalare un piccolo gruppo di vetture, sembra le 6133-6141, nelle quali la modanatura era ad un unico elemento e discendente sul frontale; questa piccola serie differiva dalle altre anche in piccoli particolari costruttivi della cassa.
Particolari della cassa Cabina di guida chiusa o aperta? Questo il dilemma dei costruttori ed esercenti di linee filoviarie negli anni Trenta. Il filobus deve avere la cabina di guida aperta, come un tram, o chiusa cioè separata dalla corsia passeggeri, come un autobus? A rigore di logica sembrerebbe da scegliere la seconda ipotesi, data la guida libera di un veicolo su gomma, più impegnativa della guida di un veicolo su rotaia. Ma a quanto pare non era così, allora, e si optò decisamente per la cabina di guida aperta, nei filobus (occorre tener conto anche del fatto che già allora la cabina di guida aperta si stava impiegando in qualche autobus). I primi filobus a due e tre assi ebbero quindi subito cabina aperta.
Ciononostante, all'ATAG iniziò la consueta serie di esperimenti e prove delle due soluzioni. Troviamo infatti varie vetture a tre assi Alfa 110 dotate di cabina di guida chiusa, in vari stili; non si è mai visto, invece, un filobus a due assi con cabina chiusa.
La cabina chiusa sembra essere stata d'obbligo su molte vetture sperimentali, mentre fu adottata fin dall'inizio sulla serie di Alfa 110-AF consegnata tra il 1942 e il 1947 (6265-6383).
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Ma nel dopoguerra le idee all'ATAC cambiano: tutte le successive serie di filobus, a due e tre assi, Alfa o Fiat, avranno cabina di guida aperta ed anche sulla serie 6265-6383, in occasione di revisioni e ricostruzioni, la chiusura della cabina di guida sarà eliminata. I vetri anti goccia ai finestrini. Per l'ATAG dovevano essere una delle più raffinate manifestazioni di eleganza, se furono applicati ad hoc ad una vettura, la 6099, da presentare ad una non meglio identificata mostra... ...mentre li ebbero tutte le vetture più o meno sperimentali (6121, 8001, 9001). Furono adottati di serie sulle vetture Stanga-TIBB del 1942 (4201-4283), ma dovevano essere stati fissati per scommessa, dato che buona parte andò perduta nei primi anni di esercizio. Divennero invece di uso abituale dal 1956 in poi, sulla carrozzerie a cassa portante. |
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TramRoma, ©1999-2023 - Curatori: Dario Giacomini, Mauro Di Pietrantonio |
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Ultimo aggiornamento: domenica 14 gennaio 2024 |