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La storia del trasporto pubblico di Roma raccontata con passione e per passione. Sito fondato da Vittorio Formigari, online dal 1999 |
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Rotabili della rete filoviaria di Roma |
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FILOBUS ANTEGUERRA A TRE ASSI |
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Con l’estendersi della rete filoviaria e parallelamente allo sviluppo delle vetture a due assi, l’ATAG inizia nel 1938 un largo impiego di filobus a tre assi lunghi circa dodici metri acquistandone, dal 1938 al 1941, 70 tutti su telaio Alfa Romeo con la stessa carrozzeria, anche se di costruttori diversi; un ulteriore gruppo di 60 filobus, sempre sulla stesso telaio, con minori differenze di carrozzeria, sarà ordinato nel 1941, ma le consegne, iniziate nell'anno successivo, si completeranno nel 1949. Le vetture risultano suddivise in quattro gruppi. I° gruppo, Alfa Romeo/Marelli, 6001-6059 Gruppo costituito da trenta vetture entrate in servizio a partire dal 2 novembre 1938; hanno telaio Alfa Romeo a tre assi del tipo 110-AF1, carrozzeria della Macchi ed equipaggiamento elettrico Marelli con due motori Ansaldo AU258 da 40 CV ed avviatore automatico elettropneumatico di tipo VA alimentato a 24 V dalla batteria di accumulatori; freno elettrico reostatico e pneumatico, il primo in seguito eliminato come per gli altri gruppi a tre assi con equipaggiamento TIBB. I due motori di trazione sono disposti longitudinalmente, paralleli tra loro; ogni motore, attraverso un albero di trasmissione, aziona un ponte differenziale per ogni coppia di ruote posteriori. L'avviatore Marelli VA utilizzato in questo gruppo è di tipo leggermente diverso da quello montato sul gruppo 4065-4071, essendo provvisto di due gradi di accelerazione e quindi di quattro posizioni sul pedale acceleratore, in luogo di cinque. Il freno elettrico reostatico è comandato dalla prima parte della corsa del pedale del freno ad aria. II° gruppo, Alfa Romeo/TIBB;1° sottogruppo, 6061-6119; 2° sottogruppo, 6125-6203 Le 70 vetture costituenti il gruppo entrano in servizio a partire dal 1° gennaio 1939 per il 1° sottogruppo e dal luglio dello stesso anno per il 2°, completandosi entrambe le forniture entro il 1940. I due sottogruppi sono del tutto simili tra loro e si differenziano solo in qualche particolare e in qualche dettaglio di arredamento interno; hanno telaio Alfa Romeo tipo 110-AF2 e carrozzerie Macchi (6061-6119, 6185-6203) e Varesine (6125-6183). L'equipaggiamento elettrico di tutto il gruppo è del TIBB, con motore doppio GLM1273 da 130-140 CV ed avviatore APN per il 1° sottogruppo e ARG per il 2°, in entrambi i casi con il circuito di comando alimentato a 24 V dalla batteria di accumulatori. Il primo sottogruppo dispone anche di freno elettrico reostatico azionato al solito dallo stesso pedale del freno ad aria, che in seguito l'ATAG eliminerà per ragioni non note, ma forse per uniformare questi rotabili con quelli del secondo sottogruppo che non hanno questo freno. Il doppio motore di trazione aziona un primo albero di trasmissione verso un distributore di moto per i due ponti posteriori, ad esso collegati tramite alberi di trasmissione; il distributore incorpora anche le coppie per due rapporti di trasmissione, 1:13 e 1:20 (totali dal motore alle ruote), il rapporto voluto essendo inseribile a mezzo di una leva nel 1° sottogruppo e di un interruttore nel 2° ; il rapporto 1:20 si dimostrerà in seguito inutile e il comando di cambio rapporto sarà bloccato sulla posizione 1:13 (dicembre 1942), mentre successivamente i riduttori saranno modificati eliminando il treno di ingranaggi superfluo. L'avviatore elettropneumatico APN è direttamente derivato dal PAV e ne mantiene le caratteristiche essenziali, con pedale di avviamento a quattro posizioni oltre la posizione neutra, le ultime due corrispondenti al collegamento in parallelo dei motori con diversi valori di accelerazione. L'avviatore ARG avrebbe sugli altri avviatori il vantaggio di dare un avviamento più graduale, dovuto al grande numero di posizioni reostatiche che prevede, fino a 210 per il tipo installato sui filobus dell'ATAG; è costituito come un usuale collettore di macchina a corrente continua, alle lamelle del quale sono collegate le resistenze del reostato, sopra il quale collettore scorre un giogo di spazzole azionato da un servomotore pneumatico; all'atto pratico, un avviamento di un filobus con ARG difficilmente è distinguibile dall'analogo di un filobus con gli usuali avviatori a contattori; ciò nonostante l'ARG è stato largamente usato con ottimi risultati. Con l'impiego dell'ARG il pedale acceleratore ha solo tre posizioni e il valore di accelerazione deve essere impostato su un commutatore manuale a tre posizioni. Anche se da una certa epoca in poi, fissabile all'incirca alla metà del 1942, i due sottogruppi appaiono privati del cambio meccanico di velocità ed in essi l'avviamento si ha con la consueta manovra del pedale di accelerazione, tuttavia, da documentazione ATAG, peraltro assai confusa e in molti punti chiaramente errata e contraddittoria, sembra che i primi due anni di esercizio di questi filobus siano stati tutt'altro che tranquilli. III° gruppo, Alfa Romeo/CGE, 6205-6263 Questo gruppo di 30 filobus, con carrozzeria Macchi ancora su telaio Alfa Romeo 110-AF2, è caratterizzato dall'avere un equipaggiamento elettrico di costruzione CGE che, come novità per la rete romana, adotta un motore unico CV1216-A da 125 CV e un avviatore tipo MRA. L'avviatore MRA a comando elettromeccanico e ad alimentazione diretta a tensione di linea permette l'avviamento del filobus sia passo passo che automatico e per questa sua caratteristica sarà in seguito molto apprezzato dai conducenti nel traffico urbano; le vetture non dispongono di freno elettrico. Il motore di trazione aziona un primo albero di trasmissione verso un distributore di moto per i due ponti posteriori, ad esso collegati tramite alberi di trasmissione. Tra i pregi di questo avviatore vi è la completa assenza di dispositivi pneumatici con conseguente notevole riduzione di peso; dispone di 11 posizioni sul pedale acceleratore, delle quali 9 di avviamento reostatico, una di marcia a reostato escluso a pieno campo ed una a campo ridotto. Il conducente ha la possibilità di portare il pedale direttamente a fine corsa ottenendo un avviamento automatico, ma anche di fermarsi su ognuna delle 10 posizioni intermedie. Se quest'ultima possibilità facilita la condotta del rotabile nel traffico urbano, non ne facilita certo la manutenzione a causa delle continue bruciature del reostato che affliggeranno la vita di tutti i filobus con questo equipaggiamento, dovute all'abuso della marcia su posizioni reostatiche fatto dai conducenti. Ciò nonostante lo MRA deve ritenersi uno dei migliori avviatori filoviari dell'epoca. IV° gruppo, Alfa Romeo/TIBB, 6265...6383 Immediatamente prima dell’entrata in guerra dell’Italia, l’ATAG ha commissionato all’Alfa Romeo 60 filobus ed alla Fiat 30 filobus, tutti a tre assi; mentre la Fiat non può consegnare alcun rotabile, l’Alfa Romeo può fornire all’ATAG circa 30 vetture entro il 1943. Le vetture, per le quali è prevista la numerazione 6265-6383, sono di disegno simile a quello dei precedenti Alfa a tre assi, pur se con carrozzeria più moderna costruita dalla Casaro per le 6265-6313 e dalle Officine Reggiane per le 6315-6383; sono dotati di equipaggiamento elettrico TIBB con motore doppio GLM1273 da 140 CV e avviatore ARG, eguale a quello sperimentato sull’ultimo gruppo a due assi. Benché evidentemente derivati dai gruppi precedenti, questi filobus si presentano, almeno a Roma, come decisamente più moderni; all'ATAG si sono infine convinti, forse dopo la sperimentazione sulle 7011 e 8001, che la tabella anteriore in legno è oramai superata e per la prima volta appaiono in città delle vetture filoviarie di serie con l'indicatore di destinazione anteriore interno; la cintura bassa e le fiancate della cassa leggermente inclinate concorrono poi a migliorare l'estetica del rotabile. La notevole potenza installata, di 140 CV rispetto agli 80 o 125 di molti gruppi precedenti, rende possibile a questi filobus una accelerazione elevatissima, mai fino al momento raggiunta da un rotabile su gomma. Il doppio motore di trazione aziona un primo albero di trasmissione verso un distributore di moto per i due ponti posteriori, ad esso collegati tramite alberi di trasmissione; il distributore incorpora anche le coppie per due rapporti di trasmissione, 1:13 e 1:20 (totali dal motore alle ruote), il rapporto voluto essendo inseribile a mezzo di un interruttore; il rapporto 1:20 si dimostrerà in seguito inutile e il comando di cambio rapporto sarà eliminato in fabbrica, prima della consegna dei rotabili. Una prima serie di queste vetture è purtroppo consegnata all'ATAG nel momento meno adatto, nel settembre 1943 e qualcuna entra in servizio; nel successivo ottobre le vetture sono però requisite dall'autorità militare tedesca e trasferite su reti in Germania; le consegne del gruppo riprendono a partire dal 20 marzo 1947, ma lo stesso resterà sempre incompleto.
Filobus a tre assi anteguerra
Note.
Misure in mm e kg. Radiazioni
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Ultimo aggiornamento: lunedì 15 gennaio 2024 |