|
Se fino al 1950 la politica del trasporto romano era stata orientata al
potenziamento della rete filoviaria,
nei primi anni del nuovo decennio inizia a farsi strada la
possibilità, anzi la convenienza, di sostituire l’autobus al filobus su molti
percorsi. Nel 1954, anche per l'istituzione del quadrilatero
di scorrimento a senso unico, si avvia l’eliminazione del filobus da molte
linee centrali, e di conseguenza, l’ATAC passa all’ampliamento del parco di
autobus, operazione che inizia nel 1953 e si conclude, almeno nella sua prima fase, nel 1959.
Per gli autobus si concretizza, intanto, una importante novità. Per la prima
volta sono introdotti dei criteri costruttivi vincolanti a livello nazionale. Ai
sensi del decreto legislativo 487 del 1948, infatti, il ministro dei trasporti
approva con proprio decreto del 16 gennaio 1951 le caratteristiche stabilite
dalla la Commissione per l'Unificazione dell'automobile, da applicarsi per tutti
i veicoli di nuova immatricolazione a partire dal 1 febbraio 1952. La carrozzeria degli autobus si caratterizza ora per
l’adozione di finestrini di dimensioni minori di quelli finora adottati,
dimensioni imposte da considerazioni di carattere strutturale, in relazione alla
funzione portante della cassa; la posizione dei due accessi e i tipi di porte
sono sempre quelli dei tipi precedenti, col solo obbligo di collocare la porta
anteriore prima del corrispondente passaruota. Il posto guida deve
essere collocato preferibilmente a destra, lo si può collocare anche a sinistra
ma in nessun al centro esatto della cabina, che deve essere obbligatoriamente separata dal pubblico.

Le schede ufficiali della C.U.N.A.
Osservazione sulle carrozzerie.
A partire dai Lancia Esatau
del 1951 la tecnica costruttiva del motore a sogliola, montato al centro del
telaio, permette di abbandonare gradualmente il montaggio del radiatore, e
relativa presa d'aria, in posizione frontale; l'innovazione si diffonde sempre più nel
decennio degli anni Cinquanta, ma alcuni costruttori (Viberti e Casaro) seguitano ad
applicare sul frontale delle carrozzerie un fregio cromato che simula una
inesistente presa d'aria, perché l'automobile e con essa l'autobus, secondo un
certo modo di pensare deve avere un radiatore frontale, tanto che si arriva
perfino ad applicare un tale fregio anche ai filobus. L'inutile accessorio,
però, complica notevolmente la manutenzione e specialmente la riverniciatura del
rotabile, tanto che molti autobus usciranno dalla revisione con il fregio
completamente verniciato nel colore della carrozzeria, con un pessimo risultato,
specie quando con le vibrazioni la vernice si staccherà dalle stecche
cromate.
|
|