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Si potrebbe pensare che l'ostracismo alla linea aerea tramviaria, che tanti
danni sta causando alla rete romana, sia una conseguenza dell'attuale tendenza
all'esagerazione di qualsiasi cosa, nella fattispecie di tutto ciò che può
apparire ecologico e ambientalista (con un continuo propinarci di fandonie quali
il riscaldamento globale e la necessità di ricorrere a fonti "ecocompatibili" di
energia). Ma non è così: già alla prima apparizione del tram elettrico,
immediatamente dopo che
Sprague nel 1887 aveva messo in funzione la linea di Richmond a filo aereo, nelle capitali
europee si avviava un movimento di opinione contro l'installazione, nei centri
urbano, della linea di contatto tramviaria.
A Londra si proclamava apertamente
che in nessuna città del Regno Unito si sarebbero mai installati fili ancorati
agli edifici o, peggio ancora, a pali di sostegno; a Parigi le prime concessioni
di linee tramviarie urbane erano condizionate dalla proibizione di installare
fili aerei; a Berlino, a Vienna, a Budapest i poteri pubblici prendevano
immediatamente posizione contro questa deturpazione della città. Perfino negli
Stati Uniti, nei quali peraltro le tramvie urbane ed extraurbane a presa di
corrente aerea avrebbero assunto negli anni seguenti dimensioni colossali, non
si era esenti da queste remore, che portarono ad esempio ad installare nella
capitale Washington un sistema a presa sotterranea restato in esercizio fino
agli anni Cinquanta. In Italia in un primo momento nessuno si preoccupò più di
tanto del filo del tram, visto che il Cattori potè
tranquillamente dare alla SRTO il bidone della
linea della via
Flaminia a filo aereo; successivamente qualcuno tentò una debole resistenza al
filo, forse attratto dall'idea di poter guadagnare con
l'importazione in
Italia di un sistema francese, ma fu subito neutralizzato da un'abile mossa
del sindaco di Roma di allora, il principe Colonna.
Ma l'impianto di linee tramviarie nei centri urbani era allora un affare assai
redditizio e ciò spinse inventori e finanziatori alla ricerca di sistemi di
alimentazione che potessero essere utilizzati al posto dell'odiato filo e
bisogna dire che molto ingegno fu speso alla ricerca di soluzioni per un problema
che, come successivamente dimostrato dai fatti, non era un problema. Scorrendo
la letteratura tecnica di fine Ottocento e del primo Novecento, ci si trova di
fronte ad un numero enorme, senza esagerazione qualche centinaio, di sistemi
proposti, da quelli almeno apparentemente sensati ed applicabili a quelli, la
maggior parte, irrealizzabili per le assurde complicazioni che proponevano; di
tutte queste proposte una decina al massimo trovò pratica applicazione.
I sistemi basati su conduttori posti al livello del suolo o nel sottosuolo possono porsi in due
categorie.
- La captazione di corrente da parte della vettura tramviaria
si ha mediante un pattino strisciante su un conduttore montato sulla sede
stradale tra le rotaie di corsa, conduttore diviso in sezioni che devono
essere alimentate solo nel momento in cui si trovano in presa con lo
strisciante, ovviamente per evitare rischi per il prossimo; nella forma
comunemente utilizzata agli albori della trazione elettrica urbana il
conduttore prende la forma di una serie di contatti o plot secondo
il termine francese, affioranti dalla sede stradale ed un automatismo
provvede a collegarli alla sorgente di alimentazione solo nel momento del
contatto con lo strisciante che, per adottare il termine francese
originario, chiameremo frotteur (v. nota).
- La vettura tramviaria si alimenta da un filo continuo,
stabilmente sotto tensione, montato in un canale o caniveau posto
sotto l'asfalto, raggiunto dall'organo di presa o charrue attraverso una fenditura
longitudinale di larghezza sufficientemente ridotta perchè non si possa
entrare in contatto con il filo.
I sistemi a plot possono a loro volta suddividersi in due categorie:
- i plot sono semplicemente dei punti di contatto, collegati
ad un sistema di distribuzione montato in posizione opportuna; hanno avuto
applicazione pratica i sistemi chiamati, dai nomi dei loro
inventori,
Claret-Vuilleumier e
Vedovelli;
- ogni plot dispone di un proprio sistema mediante il quale si
collega, al momento opportuno, alla linea di alimentazione: è la
disposizione utilizzata, tra gli altri, dai sistemi
Diatto e
Dolter.
Con terminologia attuale i sistemi del tipo a) si
chiamerebbero a logica centralizzata, quelli di tipo b) a logica
distribuita o a plot intelligenti.
I sistemi a caniveau nel passato più impiegati sono:
- il sistema a caniveau centrale, ossia posto fra le rotaie,
Thomson Houston;
- i sistemi a caniveau laterale, ossia posto sotto una rotaia
di corsa,
Thomson Houston e
Siemens.
Alcuni sistemi proposti
sistema |
anno |
caratteristiche |
applicazione |
Ayrton e Perry |
1883 |
Sistema a terza rotaia sezionata con collegamento all'alimentazione
a mezzo di azione magnetica. |
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Barbillon e Griffisch |
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Sotto una fila di plot corre, su un piccolo binario, un carrello
automotore che mette i plot in comunicazione con l'alimentazione a
mezzo di relè; il carrello automotore è alimentato dalla stessa corrente
derivata dai plot. |
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Bentley e Knight |
1884 |
Caniveau simile a quello di Holroyd-Smith. |
Cleveland. |
1888 |
Caniveau. |
Alleghany City. |
Berlier |
1886 |
Doppio caniveau, uno per rotaia. |
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Blondel |
~1898 |
Trazione in serie su linea ad anello. |
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Brain |
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Sistema simile al Van de Poele, ma con strisce in lamiera al posto del cautchout. |
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Cattori |
1893 |
Caniveau per alimentazione in
serie. |
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Claret-Vuilleumier |
1894 |
Plot con comando da distributore ruotante. |
Parigi. |
Connet |
1893 |
Variante del sistema Love con diverso sistema di costruzione del caniveau |
Metropolitan Ry. Co., Washington. |
Diatto |
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Plot indipendenti a comando magnetico |
Parigi. |
Dolter |
|
Plot indipendenti a comando magnetico |
Parigi. |
Esmond |
1895 |
Variante del sistema Johnson-Luddell (v.). |
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Griffiths-Bedell |
1904 |
Plot indipendenti a comando magnetico |
Lincoln, Londra. |
Hillairet-Huguet |
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A comando meccanico tramite interrutori e relè (per carri trasbordatori). |
Officine P.L.M.. |
Hoerde |
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Caniveau metallico senza impiego di calcestruzzo. |
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Holroyd-Smith |
1884 |
Caniveau a comando magnetico. |
Blackpool. |
Hopkinson |
1882 |
Plot con comando individuale elettromagnetico progressivo (la funzione
del distributore è svolta dai singoli plotes interconnessi; non ammette
linea bidirezionale). |
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Kingsland |
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A comando meccanico tramite ruota a croce di Malta impegnata dalla vettura. |
Wolverhampton (GB). |
Johnson-Luddel |
|
Due file di plot sfalsati, di comando elettromagnetico e di alimentazione. |
New York. |
Lineff |
1888 |
Una lama in ferro in un canale sotterraneo chiuso si alza sotto azione
magnetica e si porta il contatto con un tratto di rotaia centrale |
Hammersmith (GB). |
Love |
1893 |
Caniveau contenente una linea a due fili, sotto i quali scorre un
carrello a quattro ruote come presa di corrente dal basso. |
Washington. |
Murphy |
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Terza rotaia sezionata con comando progessivo elettromagnetico. |
Linea sperim. Manhattan Beach. |
Pereire e Lavezzari |
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Variante del sistema Hoerde. |
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Pollak e Binzwanger |
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Rotaia di contatto assiale, suddivisa in sezioni, che vengono poste a contatto
con un cavo di alimentazione mediante l'azione di un magnete, portato
dalla vettura, su contatti posti sotto la rotaia. |
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Potter |
1897 |
Due file di plot, di comando e di alimentazione. |
Monaco. |
Schuckert |
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Plot collegati all'alimentazione da relè, impiegante
distributori anche a relè per i due sensi di marcia sulla linea. |
Monaco di Baviera. |
Siemens |
1887 |
Caniveau laterale. |
Berlino, Dresda, Budapest. |
Stobrawa |
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Due file di plot, di comando e di alimentazione, con distributore. |
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Thomson-Houston |
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Caniveau assiale. |
Parigi. |
|
Caniveau laterale. |
Parigi. |
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Caniveau misto assiale e laterale a comando magnetico. |
Parigi. |
U.E.G. (Thomson-Houston) |
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Caniveau laterale tipo Siemens. |
Berlino. |
Van de Poele |
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Caniveau contenente un filo, coperto da una striscia di cautchout con
fessura longitudinale nella quale penetra l'organo di presa. |
Esposizione di Toronto. |
Vedovelli |
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Plot con comando individuale elettromagnetico
a progressione (la funzione del distributore è svolta dai singoli plot interconnessi; non
ammette linea bidirezionale) |
Parigi. |
Waller e Manville |
~1896 |
Caniveau contenente un filo appoggiato su mensole, che è sollevato dall'organo di presa corrente. |
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1889 |
Presa di corrente
a navetta mobile entro molle di contatto, per alimentazione in serie. |
Northfleet. |
Wheless |
1895 |
Sistema Westinghouse a due file di plot. |
Washington. |
Westinghouse |
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Terza rotaia sezionata con comando a relè eguale al Murphy. |
- |
1894 |
Sistema a terza rotaia sezionata con collegamento all'alimentazione a mezzo di relè. |
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Due file di plot, di comando elettromagnetico e di alimentazione (v. Wheless). |
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Una fila di doppi plot, di comando elettromagnetico e di alimentazione. |
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Willard |
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Terza rotaia sezionata con comando meccanico (la rotaia è trascinata
in avanti e chiude un contatto). |
Linea sperim. South Brooklin. |
Wynne |
1890 |
Sistema a terza rotaia sezionata con collegamento all'alimentazione
a mezzo di relè. |
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Nota - Nella sezione dedicata ai sistemi di presa di corrente a contatti superficiali e
sotterranea faremo normalmente uso dei termini tecnici in lingua francese, che
si trovano nella letteratura tecnica, dal momento che tutti questi sistemi
furono sviluppati ed utilizzati in massima parte in Francia.
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