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La rete tranviaria urbana di Roma

LAVORI IN CORSO NEL 1926

     
 

Dal quotidiano Il Tevere del 12 agosto 1926: i lavori tramviari in corso.

 
 

Nel pomeriggio di ieri, presenti il Governatore, l'on. Caprino Commissario straordinario dell'Azienda Tramviaria, il Direttore ing. Calzolari, (...) nelle sale dell'Azienda in via Volturno si è tenuta una riunione alla quale sono stati invitati i cronisti romani. (...) Gli utili di esercizio al lordo sono di L. 9.717.001,25 fra un ammontare di entrate effettive di lire 86.093.361,91 e un importo di spese effettive di lire 76.375.760,66. [L'on. Caprino] parlò quindi del nuovo tipo di vettura che, nell'ottobre prossimo, verrà messa in circolazione e potrà contenere circa cento passeggeri.

Nessun ridicolo trionfalismo nel riferire sui dati economici dell'azienda. Circa il nuovo tipo di vettura, vista la capacità citata, la stessa non può essere che la MRS, anche se la prima motrice di questo tipo sembra non essere apparsa prima del 1927.

Il Governatore sen. Cremonesi, dopo aver fatto presente come il colore delle carrozze tramviarie stoni molto con l'estetica, ha detto che si è deciso si verniciare i trams in azzurro del tipo di quelli pel servizio turistico. Dopo ciò i presenti sono stati invitati a visitare i lavori in corso nelle diverse zone.

Si conferma quindi la notizia che il primo colore municipale dei rotabili ATAG era una tonalità più di azzurro che di verde, come d'altronde già segnalato da un appassionato dell'epoca; il passaggio all'usuale doppio verde dovette avvenire però solo l'anno successivo, visto che è stabilito che la MRS 2001 entrò in servizio ancora in giallo e rosso.

 
     
 

A via XX Settembre.

 
 

La prima visita è alla via XX Settembre. Il problema di creare al nodo delle vie XX Settembre, Goito e Piave un collegamento tramviario tra le dette località tale da permettere tutte le combinazioni tramviarie ha richiesto lo spostamento dei binari sulla via XX Settembre di fronte al Ministero delle Finanze. (...) Così la via XX Settembre nel tratto compreso tra via delle Finanze [via Salandra] alla [e] la via Piave avrà una zona riservata solo mal traffico ordinario con pavimentazione in asfalto, mentre nel tratto tra la via Piave e la via XX Settembre la nuova sistemazione dei marciapiedi dei binari consente lo sviluppo contemporaneo delle correnti del traffico sia tramviario che ordinario (...). La prossima sistemazione degli impianti nel piazzale di Porta Pia completerà tra breve tale importante somma di provvedimenti, intesi a migliorare lo svilupparsi di due principali fattori del traffico: le tramvie e l'automobilismo [!]. Infine si è completato l'anello intorno al palazzo del Ministero delle Finanze, si è completato il collegamento tra via Palestro e via delle Finanze (...)

 
     
 

Una centrale al viale del Policlinico.

 
 

Le opere attuate e in corso di attuazione in detta centrale sono dovute a un doppio ordine di ragioni: 1) per sopperire alla sempre maggiore erogazione di energia elettrica necessaria per la rete ; 2) per permettere l'esecuzione delle opere di ampliamento dei locali della Direzione in via Volturno (...). Alla prima parte fa capo la sistemazione degli impianti riscattati dalla Società Elettricità e Gas di Roma, completamente riordinati nella grande sala macchine, nonchè l'ampliamento degli impianti stessi e la installazione di due modernissimi apparecchi di trasformazione di energia (raddrizzatori a vapore di mercurio). Il secondo gruppo di opere riflette la sistemazione delle vecchie celle dei trasformatori  in magazzini, uffici, officine ed abitazione per il capo officina.

 
     
 

Qui e nel seguito per "centrale" o "centrale elettrica" deve intendersi una sottostazione di conversione per l'alimentazione della rete. L'impianto riscattato dalla società citata dovrebbe essere quello utilizzato dalla SRTO nel 1895 per alimentare la prima linea a trazione elettrica, con alimentazione a corrente alternata fornita dalla società Anglo Romana; è l'edificio addossato alle mura aureliane in piazza della Croce Rossa, originariamente dotato di macchine di conversione rotanti, che l'ATAG sostituirà subito con raddrizzatori a vapore di mercurio sistemando trasformatori e interruttori in un'area all'aperto e resterà in queste condizioni fino agli anni Ottanta, quando subirà un ulteriore ammodernamento. Circa l'ampliamento dei locali di via Volturno, ci si riferisce certamente alla sottostazione di conversione installata a pianterreno del corpo centrale dell'edificio, che resterà in loco fino agli anni Sessanta.

 
     
 

  
L'edificio della sottostazione in v.le del Policlinico prima dei lavori del 1926 ed allo stato di oggi; di fronte alla direzione ATAG, v. Volturno, 19 febbraio 1942.

 
     
 

Le officine meccaniche.

 
 

Il problema della riparazione dei materiali segue di pari passo l'incremento della circolazione e lo sviluppo della rete. In breve tempo le officine distaccate nei singoli depositi si dimostrarono sempre più insufficienti ai bisogni. L'Azienda provvide allora all'acquisto delle Officine Meccaniche di Roma già Tabanelli; ha già provveduto a trasferire ivi il reparto verniceria ed in breve volger di tempo, ultimate le consegne ed apportati alcuni lievissimi ritocchi agli impianti, le officine saranno in grado di supplire a tutti i bisogni dell'azienda attuali. Inoltre sull'area delle Officine Tabanelli potrà sorgere e sorgerà tra breve una rimessa capace di contenere tutte le vetture attualmente ricoverate a S. Croce e permetterà quindi la graduale soppressione di quel deposito (...). Il problema del ricovero delle vetture ha indotto ad effettuare importanti lavori di ampliamento e di restauro al deposito di porta Maggiore (...).

 
     
 

Nuove centrali elettriche.

 
 

Il problema dell'energia elettrica è sempre il più grave. L'Azienda ha perciò provveduto (...) a fronteggiarlo mediante la costruzione di nuove centrali. Una di queste (...) è quella pressochè ultimata nei pressi della Porta S. Paolo. Altra centrale elettrica in costruzione (...) è quella sulla via Aldrovandi nei pressi del quartiere Sebastiani.

La sottostazione di Porta S. Paolo era costruita in adiacenza alla caserma dei pompieri in via Marmorata; quella in via Aldrovandi sarà in seguito denominata sottostazione Etiopia e successivamente Parioli.


La sottrostazione Etiopia (1942)

 
     
 

Trasporto materiali.

 
 

(...) L'azienda ha eseguito gli impianti occorrenti per l'istituzione di un primo magazzino convenzionato per materiali da costruzione all'Aventino. (...) E' stato altresì costruito un nuovo raccordo tra il viale del Re e la via Induno per permettere il trasporto dei materiali in arrivo dalla stazione di Trastevere al magazzino predetto.

 
     
 

Sarebbe interessante sapere cosa intendeva l'ATAG con "magazzino convenzionato" e dove fosse quello posto sull'Aventino; il "raccordo" citato sarà stato lo scambio previsto per la svolta in via Induno da viale Trastevere (allora viale del Re) con provenienza stazione Trastevere.

 
     
 

Il deposito a Piazza d'Armi.

 
 

Il raddoppio del tratto a semplice binario si imponeva per migliorare il servizio in una zona oramai popolare e per permettere il prolungamento tramviario sino al forte Braschi. (...)

 
     
 

Il deposito in Piazza d'Armi è quello chiamato delle Vittorie dal 1919 (in seguito Vittoria); il tratto di binario raddoppiato dovrebbe essere quello in via Oslavia. Non è chiaro cosa abbia a che fare con il prolungamento della linea per Forte Braschi, posta sulla via Aurelia, almeno che non avessero intenzione di portare la linea a piazza Bainsizza.

 
     
 

Sviluppo della rete.

 
 

Per fronteggiare il bisogno di provvedere al ricovero delle vetture sempre crescenti col numero, oltre all'ampliamento e al rammodernamento del deposito di Porta Maggiore, si è provveduto alla costruzione di un grande padiglione al deposito di Piazza d'Armi coprendo un cortile ivi esistente.

 
     
 

Nuovi impianti sulla via Flaminia.

 
 

(...) In questo caso la linea sarà prolungata sino alle cave di Grottarossa per completare l'approvvigionamento dei magazzini convenzionati per materiale da costruzione.

 
     
 

Qui si conferma l'esistenza della linea merci sulla via Flaminia, fino a Grottarossa. E' da notare che l'ATAG prevedeva di gestire un intenso traffico merci sulla rete, se tra il 1926 e il 1927 acquistò 14 locomotori a due assi e più di 100 carri merci di vario tipo.

 
     
 

La visita a questa estesa attività dell'Azienda Tramviaria è stata completata con quella dei nuovi ascensori al Pincio [seguono lodi e complimenti].

 
 
 
 

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Ultimo aggiornamento: lunedì 01 gennaio 2024