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1. |
L'immagine proviene da Easton, Pennsylvania (U.S.A.) ed
è datata 1944; l'autore è incognito, ma tutto fa ritenere si tratti di
un militare americano di stanza a Roma nell'anno citato. |
2. |
E' presa in piazza Vittorio Emanuele; siamo sicuramente d'estate, come si
deduce dagli abiti dei passanti, con tutta probabilità in giugno; il tram appare in sosta ad un capolinea,
solo parzialmente occupato da alcune confuse figure umane sulla motrice (ved.
oltre punto 4); il conducente e un fattorino sostano a terra nei pressi
dell'accesso anteriore della motrice (se ne vedono le gambe). Il convoglio è
formato dalla motrice 915 che traina uno dei dieci rimorchi ad otto moduli del
gruppo 450-568 rimasti dopo la costruzione delle articolate MATER, al quale
è aggiunto un rimorchio giardiniera di II o III serie; il treno è regolarmente tabellato
12 sul frontale della motrice e sulla testata
posteriore dell'ultimo rimorchio e ciò esclude subito l'ipotesi che si
tratti di un ordinario treno di motrice e rimorchio, in coda al quale
sia stato appoggiato il rimorchio giardiniera. Tutto
concorda con alcuni dati a nostra disposizione: nel giugno 1944 il capolinea
interno della 12 è provvisoriamente fissato in piazza Vittorio e la linea è
esercitata parzialmente di mattina e di pomeriggio, non oltre le ore 17
(o.s. 293 del 16 giugno e 295 del 17 giugno 1944). |
3. |
Visto però che i
dieci rimorchi a otto moduli sono stati da tempo privati
di accoppiatori
pneumatici ed elettrico sulla testata posteriore, si pone il problema di
come sia stato risolto il problema del freno e della luce sul rimorchio aggiunto. In
mancanza di notizie, si possono fare le seguenti ipotesi.
Rimorchi ad otto moduli: nel 1933 dotato e nel 1941 privo
di accoppiatori
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a. |
Il rimorchio ad otto moduli è stato modificato,
ripristinando le condotte dell'aria e la presa di corrente come
all'origine. In tal caso occorrerebbe supporre che, terminato
l'esperimento dei treni a tre pezzi sulla linea 12, al rimorchio siano
stati immediatamente smontate condotte e presa, visto che i rimorchi ad
otto moduli osservati in circolazione dopo la ricostruzione, ossia
all'incirca dal 1946 in poi, risulteranno tutti privi dei questi organi. |
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b. |
Non è stata effettuata alcuna modifica al rimorchio ad
otto moduli ed il secondo rimorchio, quello giardiniera, è semplicemente
agganciato al primo, senza alcuna connessione che ne permetta la
frenatura e l'alimentazione del circuito luce. Ciò sembrerebbe oggi
inammissibile, ma allora non si aveva l'attuale maniacale fissazione della
sicurezza ed inoltre si era più o meno in stato di guerra, anche se per
Roma la guerra era terminata il 4 dello stesso mese con l'arrivo degli
americani. Avere
quattro assi frenanti su sei, alla velocità alla quale saranno andati
quei treni, non presentava certo problemi, specie con una motrice, come
la 915, dotata di motocompressore e quindi con ampia riserva
di aria nei serbatoi; circa il rischio di rottura del convoglio, rischio
d'altronde assai remoto, si riteneva sufficiente la presenza, nella vettura, del
fattorino che avrebbe potuto intervenire sul freno a mano. Per quanto
riguarda l'alimentazione del circuito luce, occorre tenere presente che
i tram della linea 12 facevano servizio, allora, fino alle 17 e, poco
dopo, fino alle 21: ma si era d'estate e alle 21 c'era ancora abbastanza
luce; l'illuminazione nel rimorchio poteva anche mancare (d'altronde a
molte vetture, al momento, mancavano quasi tutte le lampade) e, quanto
all'accensione del fanalino di coda, di questo ci si poteva anche
dimenticare. |
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c. |
Ulteriore ipotesi: il rimorchio giardiniera è adibito non al
servzio viaggiatori ma al trasporto di ortaggi da o per il mercato di
piazza Vittorio; varrebbero in tal caso, con maggior
forza, le ipotesi di cui in b). |
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Delle due ipotesi sull'impianto frenante quella che appare
più probabile è la b). |
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4. |
La motrice appare in ottime condizioni,
anzi esaminando il frontale sembra che la stessa sia da poco uscita da
una revisione. Osservandone i vetri si nota però una stranezza: i vetri
I, IV e V appaiono diversi dai restanti perchè invece di essere
trasparenti sembrano semi opachi ed inoltre il IV lascia intravedere una
persona, un viso di donna un po' spettrale. Su questo possiamo
presentare due ipotesi.
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a. |
La vettura, nella revisione che sembra abbia subito, non
ha potuto ricevere i vetri normali a tutti i finestrini e ad alcuni di
essi (I, IV, V) sono stati applicati vetri trovati più o meno
fortunosamente da altra parte, ai quali non è stato nemmeno applicato
l'appiglio per alzarli e abbassarli, con il che gli stessi sarebbero
fissi. Ma come mai il viso spettrale si presenta solo dietro uno di tali
finestrini, mentre nel resto della vettura non si nota alcun passeggero?
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b. |
Il fotografo, dopo lo sviluppo del film, ha ritoccato
l'immagine per nascondere alcune figure presenti dietro i vetri di cui
sopra, ma nel caso del vetro IV l'operazione è riuscita solo a metà. Chi
fossero le figure che si intravedono dietro i vetri e per quale motivo
avessero dovuto essere nascoste, è un enigma che difficilmente verrà
chiarito; forse si tratta dei soli occupanti la vettura in attesa della
partenza, ma il fotografo o chi per lui voleva far apparire la vettura
vuota. |
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5. |
Altre domande su questo convoglio, alle
quali è impossibile dare una risposta, sono le seguenti. |
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a. |
Il treno era unico o ne circolavano più di uno sulla linea
12? Qualora il treno fosse stato unico, acquisterebbe valore l'ipotesi
3,c prima formulata: il rimorchio giardiniera serviva al trasporto di
derrate a determinate ore del giorno. |
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b. |
Il treno era utilizzato solo nel periodo nel quale la
linea 12 era limitata a piazza Vittorio o raggiungeva anche, almeno
per un periodo, il capolinea presso Termini? La questione è forse da mettere
in relazione con un ordine di servizio ATAG (n. 258 del 24 maggio 1944)
che informa dello spostamento del capolinea della 12 da via Manin ang.
via Regina Giovanna di Bulgaria a via Farini ang. via Gioberti; si
potrebbe pensare che l'angusto capolinea di via Manin non potesse
ospitare il treno a tre pezzi. |
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c. |
Una cosa è certa: che senza collegamento elettrico tra i
due rimorchi, il treno con il secondo rimorchio al buio completo non
avrebbe potuto circolare di notte e doveva pertanto limitarsi ad orari
con rientro anticipato. |
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d. |
Infine, a che scopo introdurre sulla linea 12 uno o più
treni come quello citato, chiaramente un arrangiamento dettato da
necessità contingenti? Non certo per aumentare la capacità di trasporto
della linea: se veramente questo fosse stato il fine dell'operazione,
sarebbe stato più semplice ed immediato distrarre qualche vettura ad
elevata capacità da altre linee, ad es. qualche MATER dalla circolare
interna (ed in effetti le MATER serviranno il 12 dal 1950 alla
radiazione del 1965); oppure
prendere qualche treno a tre pezzi dalla linea 1, anche qui
sostituendolo come per la circolare. L'unica spiegazione convincente
resta quella del trasporto ortaggi, citata al punto 3,c; in ogni caso è
strano che negli ordini di servizio del 1944 non appaia alcun cenno a
questi treni. |
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