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La storia del trasporto pubblico di Roma raccontata con passione e per passione. Sito fondato da Vittorio Formigari, online dal 1999

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Rotabili della rete tranviaria di Roma. Materiale dell'azienda municipale

TRENI A DOPPIO RIMORCHIO SULLA LINEA 12

     
  Molti anni or sono Raniero Incarnati, un appassionato da tempo scomparso, raccontava come durante la guerra facessero servizio sulla linea 12 dei treni con due rimorchi, uno ad otto moduli ed uno tipo giardiniera. Dal momento che riferiva spesso fatti e situazioni poco credibili non venne dato particolare peso a questa cosa. Una immagine proveniente da un archivio d'oltreoceano, tuttavia, da ragione al defunto. Dall'esame dell'immagine deduciamo quanto segue e vedremo che alcuni punti non possono, al momento, essere chiariti (ingrandire l'immagine per seguire gli argomenti).  
     
 

 
     
 
1. L'immagine proviene da Easton, Pennsylvania (U.S.A.) ed è datata 1944; l'autore è incognito, ma tutto fa ritenere si tratti di un militare americano di stanza a Roma nell'anno citato.
2. E' presa in piazza Vittorio Emanuele; siamo sicuramente d'estate, come si deduce dagli abiti dei passanti, con tutta probabilità in giugno; il tram appare in sosta ad un capolinea, solo parzialmente occupato da alcune confuse figure umane sulla motrice (ved. oltre punto 4); il conducente e un fattorino sostano a terra nei pressi dell'accesso anteriore della motrice (se ne vedono le gambe). Il convoglio è formato dalla motrice 915 che traina uno dei dieci rimorchi ad otto moduli del gruppo 450-568 rimasti dopo la costruzione delle articolate MATER, al quale è aggiunto un rimorchio giardiniera di II o III serie; il treno è regolarmente tabellato 12 sul frontale della motrice e sulla testata posteriore dell'ultimo rimorchio e ciò esclude subito l'ipotesi che si tratti di un ordinario treno di motrice e rimorchio, in coda al quale sia stato appoggiato il rimorchio giardiniera. Tutto concorda con alcuni dati a nostra disposizione: nel giugno 1944 il capolinea interno della 12 è provvisoriamente fissato in piazza Vittorio e la linea è esercitata parzialmente di mattina e di pomeriggio, non oltre le ore 17 (o.s. 293 del 16 giugno e 295 del 17 giugno 1944).
3. Visto però che i dieci rimorchi a otto moduli sono stati da tempo privati di accoppiatori pneumatici ed elettrico sulla testata posteriore, si pone il problema di come sia stato risolto il problema del freno e della luce sul rimorchio aggiunto. In mancanza di notizie, si possono fare le seguenti ipotesi.

  
Rimorchi ad otto moduli: nel 1933 dotato e nel 1941 privo di accoppiatori

     
  a. Il rimorchio ad otto moduli è stato modificato, ripristinando le condotte dell'aria e la presa di corrente come all'origine. In tal caso occorrerebbe supporre che, terminato l'esperimento dei treni a tre pezzi sulla linea 12, al rimorchio siano stati immediatamente smontate condotte e presa, visto che i rimorchi ad otto moduli osservati in circolazione dopo la ricostruzione, ossia all'incirca dal 1946 in poi, risulteranno tutti privi dei questi organi.
  b. Non è stata effettuata alcuna modifica al rimorchio ad otto moduli ed il secondo rimorchio, quello giardiniera, è semplicemente agganciato al primo, senza alcuna connessione che ne permetta la frenatura e l'alimentazione del circuito luce. Ciò sembrerebbe oggi inammissibile, ma allora non si aveva l'attuale maniacale fissazione della sicurezza ed inoltre si era più o meno in stato di guerra, anche se per Roma la guerra era terminata il 4 dello stesso mese con l'arrivo degli americani. Avere quattro assi frenanti su sei, alla velocità alla quale saranno andati quei treni, non presentava certo problemi, specie con una motrice, come la 915, dotata di motocompressore e quindi con ampia riserva di aria nei serbatoi; circa il rischio di rottura del convoglio, rischio d'altronde assai remoto, si riteneva sufficiente la presenza, nella vettura, del fattorino che avrebbe potuto intervenire sul freno a mano. Per quanto riguarda l'alimentazione del circuito luce, occorre tenere presente che i tram della linea 12 facevano servizio, allora, fino alle 17 e, poco dopo, fino alle 21: ma si era d'estate e alle 21 c'era ancora abbastanza luce; l'illuminazione nel rimorchio poteva anche mancare (d'altronde a molte vetture, al momento, mancavano quasi tutte le lampade) e, quanto all'accensione del fanalino di coda, di questo ci si poteva anche dimenticare.
  c. Ulteriore ipotesi: il rimorchio giardiniera è adibito non al servzio viaggiatori ma al trasporto di ortaggi da o per il mercato di piazza Vittorio; varrebbero in tal caso, con maggior forza, le ipotesi di cui in b).
   
  Delle due ipotesi sull'impianto frenante quella che appare più probabile è la b).
   
4. La motrice appare in ottime condizioni, anzi esaminando il frontale sembra che la stessa sia da poco uscita da una revisione. Osservandone i vetri si nota però una stranezza: i vetri I, IV e V appaiono diversi dai restanti perchè invece di essere trasparenti sembrano semi opachi ed inoltre il IV lascia intravedere una persona, un viso di donna un po' spettrale. Su questo possiamo presentare due ipotesi.

     
  a. La vettura, nella revisione che sembra abbia subito, non ha potuto ricevere i vetri normali a tutti i finestrini e ad alcuni di essi (I, IV, V) sono stati applicati vetri trovati più o meno fortunosamente da altra parte, ai quali non è stato nemmeno applicato l'appiglio per alzarli e abbassarli, con il che gli stessi sarebbero fissi. Ma come mai il viso spettrale si presenta solo dietro uno di tali finestrini, mentre nel resto della vettura non si nota alcun passeggero?
  b. Il fotografo, dopo lo sviluppo del film, ha ritoccato l'immagine per nascondere alcune figure presenti dietro i vetri di cui sopra, ma nel caso del vetro IV l'operazione è riuscita solo a metà. Chi fossero le figure che si intravedono dietro i vetri e per quale motivo avessero dovuto essere nascoste, è un enigma che difficilmente verrà chiarito; forse si tratta dei soli occupanti la vettura in attesa della partenza, ma il fotografo o chi per lui voleva far apparire la vettura vuota.
   
5. Altre domande su questo convoglio, alle quali è impossibile dare una risposta, sono le seguenti.
     
  a. Il treno era unico o ne circolavano più di uno sulla linea 12? Qualora il treno fosse stato unico, acquisterebbe valore l'ipotesi 3,c prima formulata: il rimorchio giardiniera serviva al trasporto di derrate a determinate ore del giorno.
  b. Il treno era utilizzato solo nel periodo nel quale la linea 12 era limitata a piazza Vittorio o raggiungeva anche, almeno per un periodo, il capolinea presso Termini? La questione è forse da mettere in relazione con un ordine di servizio ATAG (n. 258 del 24 maggio 1944) che informa dello spostamento del capolinea della 12 da via Manin ang. via Regina Giovanna di Bulgaria a via Farini ang. via Gioberti; si potrebbe pensare che l'angusto capolinea di via Manin non potesse ospitare il treno a tre pezzi.
  c. Una cosa è certa: che senza collegamento elettrico tra i due rimorchi, il treno con il secondo rimorchio al buio completo non avrebbe potuto circolare di notte e doveva pertanto limitarsi ad orari con rientro anticipato.
  d. Infine, a che scopo introdurre sulla linea 12 uno o più treni come quello citato, chiaramente un arrangiamento dettato da necessità contingenti? Non certo per aumentare la capacità di trasporto della linea: se veramente questo fosse stato il fine dell'operazione, sarebbe stato più semplice ed immediato distrarre qualche vettura ad elevata capacità da altre linee, ad es. qualche MATER dalla circolare interna (ed in effetti le MATER serviranno il 12 dal 1950 alla radiazione del 1965); oppure prendere qualche treno a tre pezzi dalla linea 1, anche qui sostituendolo come per la circolare. L'unica spiegazione convincente resta quella del trasporto ortaggi, citata al punto 3,c; in ogni caso è strano che negli ordini di servizio del 1944 non appaia alcun cenno a questi treni.
 
 
 
 

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Ultimo aggiornamento: lunedì 01 gennaio 2024