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La rete tranviaria urbana di Roma

I TRAM INVIATI IN GERMANIA NEL 1943

     
 

di Dario Giacomini

 
     
 

Per il materiale documentario e fotografico si ringraziano:

Rheinbahn – ArchivDusseldorf
Klaus Onnich – Trambahn.de - Monaco

 
     
 

 
     
 

L’Ordine di Servizio ATAG n. 776 del 15 dicembre 1943 notifica la radiazione di 80 vetture a due assi (25 motrici a sette finestrini, 15 a otto finestrini e 40 rimorchi a sei finestrini) a seguito della loro consegna alle autorità germaniche. Queste 80 vetture furono divise in due lotti: uno destinato a Monaco, mentre l’altro spedito a Düsseldorf. La vicenda di questo materiale è particolarmente complessa e sarebbe semplicistico parlare di semplice requisizione, anche se – visto il periodo storico – non si è trattato nemmeno di una normale compravendita.

 
     
 

Partiamo dal caso di Monaco, per il quale è stato possibile reperire dati più precisi ed eloquenti.

 
     
 

L’azienda municipale dei trasporti di Monaco (StadtwerkeVerkehrsbetriebeMunchen, in seguito VB) non ha mai contattato direttamente l'ATAG per concordare quali e quanti rotabili acquisire, ma ha agito tramite due società intermediarie tedesche dipendenti dal Ministero del Reich per l’Economia: La “Omnibus-Bedarf” e la “Rohstoff-Handelsgesellschaft” (ROGES) La “Omnibus-Bedarf” (la ragione sociale significa: “Fabbisogno di autobus”), si occupava di rifornire le aziende di trasporto tedesche, provate da anni di bombardamenti a tappeto, con materiale rotabile idoneo alla prosecuzione del servizio,

 
     
 

La Roges si occupava di reperire nell’Europa occupata qualsiasi tipo di materiale utile allo sforzo bellico tedesco (“Rohstoff” significa “materia prima”). Il suo operato è stato oggetto di numerose inchieste da parte degli alleati nel dopoguerra ma, semplificando, qui ci limitiamo a dire che il ruolo della Roges, che raccoglieva materiali e macchinari, era parallelo a quello della ancor più famigerata Organizzazione Todt, che rastrellava manodopera coatta, da utilizzare in regime di schiavismo. I due ministri alla testa di queste organizzazioni, rispettivamente Frick e Speer, sono entrambi stati giudicati e condannati al processo di Norimberga e a lungo detenuti nel carcere di Spandau a Berlino. Le aziende di trasporto si rivolgevano quindi alla “Omnibus Bedarf”, che a sua volta, tramite la Roges, poteva attingere al materiale prelevato nei paesi occupati.

 
     
 

Ad esempio, a Monaco, oltre al materiale rotabile romano sono stati in servizio anche tram di Milano, Torino, Oslo, ed anche da altre città tedesche.

 
     
 

Al termine della guerra, la VB di Monaco mostrò alle autorità alleate dei documenti che dimostravano l’acquisto ed il pagamento alla Roges dei mezzi romani, torinesi e milanesi. La VB asserì anche che la Roges aveva acquisito mezzi in fase di dismissione, ottenuti senza metodi coercitivi, ma gli alleati non credettero a questa versione. Ritenendo che il materiale fosse stato semplicemente razziato e ordinarono al municipio di Monaco la restituzione dei tram requisiti, che vennero rispediti a Roma nel gennaio del 1949 per finire quasi sicuramente demoliti senza essere tornati a circolare (l'ATAC non ha mai emesso un ordine di servizio di riammissione nel parco).

 
     
  I tram a Monaco  
  A Monaco, nel dicembre 1943 giunsero 49 vetture: 25 motrici, tutte del tipo a truck a sette finestrini, e 24 rimorchi a sei finestrini. Di un venticinquesimo rimorchio, di cui era atteso l’arrivo, si dice che fu consegnato a Düsseldorf e non se ne fa più menzione. Secondo la descrizione fornita dalla VB, i mezzi mostravano di “essere stati utilizzati a lungo in servizio, senza manutenzione” e che “fin dal primo impiego, ciò è stato evidenziato soprattutto dallo stato del freno ad aria compressa e dell’impianto elettrico”. Inoltre “l’aspetto esterno era mediocre e sono stato riscontrati numerosi danni"  
     
 

Ciò spinse la VB a decidere di mettere in servizio solo 15 motrici e 15 rimorchi, mentre il materiale rimanente fu destinato a fornire i pezzi di ricambio.

 
     
 

Sulle vetture destinate alla messa in servizio, vennero effettuate le seguenti lavorazioni: Installazione di un’asta con rotella al posto dell’archetto ATAG; Ricostruzione dell’impianto frenante ad aria compressa; Sostituzione delle pinze dei freni, in modo da poter utilizzare le pastiglie standard della VB; Sostituzione degli accoppiatori; Modifica da 550 a 650V del voltaggio dell’impianto di illuminazione; Inserimento di resistori nei motori di 9 motrici; Eliminazione dei pali di sostegno per i passeggeri; Manutenzione generale della carrozzeria; Riverniciatura nei colori in uso presso l'azienda. I mezzi, a cui fu assegnata una nuova numerazione nei gruppi 20x e 22x (vedi tabella a seguire) furono resi tutti monodirezionali chiudendo la porta lato sinistro con delle pannellature di legno prive di finestrino.

 
     
  Infine anche l’allestimento interno fu rivisto, eliminando la fila di sedili singoli sulla motrici per aumentare la capienza. Prima della fine della guerra andarono distrutti a causa dei bombardamenti 8 motrici e 7 rimorchi, per cui nel 1949 furono restituiti a Roma 17 motrici e 17 rimorchi, nessuno dei quali risulta in circolazione dopo tale anno.  
     
 
Numeri Destinazione Restitu
zione
Roma Monaco

   Motrici

423 2001 esercizio 1949
453 2002 esercizio 1949
393 2003 distrutta 12/7/1944 -
287 2004 distrutta 13/8/1944 -
425 2005 distrutta 7/1/1945 -
443 2006 distrutta 12/7/1944 -
463 2007 esercizio 1949
467 2008 esercizio 1949
437 2009 esercizio 1949
419 2010 distrutta 7/1/1945 -
471 2011 Fonte pezzi di ricambio 1949
417 2012 esercizio 1949
447 2013 esercizio 1949
465 2014 esercizio 1949
439 2015 esercizio 1949
395 2016 distrutta -
451 2017 esercizio 1949
403 2018 esercizio 1949
455 2019 esercizio 1949
405 2020 esercizio 1949
459 2021 distrutta -
421 2022 esercizio 1949
431 2023 demolita -
457 2024 Fonte pezzi di ricambio -
461 2025 Fonte pezzi di ricambio -
Numeri Destinazione Restitu
zione
Roma Monaco

   Rimorchi

322 2021 esercizio 1949
338 2202 esercizio 1949
300 2203 esercizio 1949
260 2204 esercizio 1949
230 2205 distrutto 7/1/1945 -
374 2206 esercizio 1949
242 2207 esercizio 1949
218 2208 esercizio 1949
314 2209 esercizio 1949
306 2210 distrutto 7/1/1945 -
316 2211 esercizio 1949
272 2212 esercizio 1949
240 2213 distrutto 12/7/1944 -
244 2214 esercizio 1949
236 2215 esercizio 1949
216 2216 distrutto 1949
237* 2217 - -
302 2218 esercizio 1949
274 2219 esercizio 1949
292 2220 esercizio 1949
220 2221 distrutto 12/7/1944 -
222 2222 demolito -
232 2223 Fonte pezzi di ricambio -
256 2224 esercizio -

  *numero errato

 
     
 

      
Vetture riprese in servizio: le motrici 2001 (ex 423) e 2009 (ex 437) i rimorchi 2214 e 2215 (ex 244 e 236): tutti restituiti nel 1949: la motrice 2021 (ex 459) distrutta da un bombardamento

 
 

  
La motrice 471, reimmatricolata come 2011: utilizzata come fonte di ricambi non venne riverniciata; particolare del logo di Roma adattato al periodo romano della RSI

 
 

   
La motrice 2020 (ex 405); convoglio motrice non identificata e rimorchio 2213 (ex 240); motrice e rimorchio non indeitificabili

 
 

      
1949: operazioni di carico delle vetture per la restituzione: da sinistra, la 2017, sullo sfondo la 256 non riverniciata perché usata come magazzino ricambi; la 256 cannibalizzata.

 
     
 

I tram a Düsseldorf

 
 

A Düsseldorf nel 1943 arrivarono 15 motrici, tutte del tipo a truck a otto finestrini e 4 rimorchi a sei finestrini. Nel 1944 seguirono altri 7 rimorchi a sei finestrini, per un totale di 26 rotabili. Gran parte del materiale fu giudicato inidoneo all’impiego, tanto che solo due motrici furono messe in circolazione, mentre tutti gli altri rotabili furono accantonati e quattro rimorchi addirittura immediatamente demoliti. Tutto il materiale sopravvissuto alla guerra, fu restituito a Roma nel 1948. Di questo materiale disponiamo al momento di una sola immagine con un treno motrice-rimorchio di cui non si vedono i numeri.

 
     
 
 
Numeri Destinazione Restituzione
Roma Düsseldorf
501 accantonata 1948
509 accantonata 1948
531 accantonata 1948
539 accantonata 1948
541 accantonata 1948
545 esercizio 1948
549 accantonata 1948
551 accantonata 1948
553 accantonata 1948
561 accantonata 1948
565 accantonata 1948
571 accantonata 1948
577 esercizio 1948
Numeri Destinazione Restituzione
Roma Düsseldorf
579 accantonata 1948
583 accantonata 1948
318 Probabilmente demolito  
324 accantonato 1948
328 accantonato 1948
332 Probabilmente demolito  
336 Probabilmente demolito  
342 accantonato 1948
416 Probabilmente demolito  
422 accantonato 1948
432 accantonato 1948
234 accantonato 1948
314 accantonato 1948
 
 
     
 

 
Da sinistra: nel deposito di Heerdt;, due rimorchi non identificabili; una veduta con, sulla sinistra, la testata di un rimorchio

 
     
  I tram scomparsi  
  L'ordine di servizio dell'ATAG sopracitato nomina otto vetture non comprese in queste tabelle. Di questo materiale non si conosce il destino ed è presumibile che sia andato perduto durante il trasporto. E' inoltre da notare che le vetture 234 e 324 (numeri pari, quindi rimorchi) sono presenti sia nell'elenco di Monaco che in quello di Düsseldorf, ed è probabilmente dovuto ad un errore nelle trascrizioni.  
     
  Tram di Torino e Milano inviati in Germania  
  La documentazione consultata fornisce alcune interessanti notizie sui tram di Torino e Milano inviati in Germania. A Monaco nel dicembre 1943, arrivarono tramite gli stessi canali sopra descritti altri rotabili da Milano e Torino. Da Milano arrivarono 30 motrici a due assi della serie 600, con cassa sia originale che ricostruita. A Monaco furono giudicate subito atte all’esercizio e subirono solo alcuni adattamenti, come la sostituzione degli accoppiatori. Alla fine della guerra, dopo la distruzione di 6 motrici, rimanevano 24 tram, di cui 20 atti all’esercizio.  
     
  Anche in questo caso gli alleati imposero la restituzione dei mezzi, ma la VB decise di acquistarne definitivamente 12, che rimasero in servizio a Monaco fino al 1959. Milano fornì anche 13 mezzi di servizio, 10 dei quali furono usati sporadicamente solo all’interno degli impianti di servizio. Veniamo infine a Torino, da dove vennero inviate a Monaco 22 motrici, 10 della serie 700 e 12 della serie 100. Tutti i mezzi di provenienza torinese furono giudicati non atti all’esercizio a causa delle pessime condizioni e subito accantonati, tranne le vetture 102, 130 e 147 (rinumerate rispettivamente 80, 73 e 74) usate come mezzi di manovra all’interno delle officine.  
     
  Tutto il materiale torinese sopravvisse alla guerra e venne infine restituito.  
     
 


Una 600 fotografata a Monaco, Sendlinger Tor Platz (cortesia di Gabriele Dall'Oglio)

 
 
 
 

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Ultimo aggiornamento: sabato 20 gennaio 2024