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La storia del trasporto pubblico di Roma raccontata con passione e per passione. Sito fondato da Vittorio Formigari, online dal 1999

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Rete tranviaria; argomenti addizionali

APPUNTI PER IL DUCE E PROTESTE PER LA RIFORMA TRANVIARIA

     
 


Uomini dell'ATAG, 1931.

Comunicazioni, note, appunti, risposte, ecc. inviate al Capo del Governo.

28 ottobre 1929. Lungo promemoria sulla preoccupazione che circola tra la popolazione circa l'imminente riforma tramviaria. Generale ostilità alla stessa specie tra le classi lavoratrici e impiegatizie, nonostante ciò che raccontano i giornali. Pare che un folto nucleo di protestatari si annidi nelle case degli impiegati [dell'INCIS] di piazza Verbano [che si vedranno tolte le cinque linee tramviarie che vi fanno capolinea].

2 novembre 1929. In attesa della riforma tramviaria: considerazioni sull'efficacia della stessa.

[1° gennaio 1930]. Primo giorno di attuazione della riforma. Il pubblico ne prende gli inconvenienti con filosofia e spesso con ironia e risate; molti, ignorando le ferree disposizioni e le proteste dei conducenti, salgono sugli autobus dalla porta anteriore [si sono visti comportarsi in questo modo anche un colonnello in divisa e una signora in pelliccia!]

2 gennaio 1930. Al secondo giorno dell'applicazione della riforma, la stessa è definita un disastro. A causa dell'affollamento delle vetture, almeno metà dei passeggeri non paga il biglietto. Menomale che non si sono tolti i binari [ma quanto prima lo faranno], perchè prima o poi occorrerà tornare all'antico.

2 gennaio 1930. La riforma ha trovato tutti impreparati, dal pubblico al personale dell'ATAG. Per fortuna quasi tutti hanno preso la cosa al ridere, scherzano con i vari termini introdotti, come "nodo, città del silenzio, radiale, circolare, biglietto a calendario perpetuo, intersecazione", ecc.. La soppressione delle linee tramviarie dirette comporta disagi enormi: ad es., la 45 dal Trionfale a p. Verbano è stata soppressa, i binari ci sono ancora, ma percorsi da linee spezzate che obbligano a numerosi trasbordi. Si prevede una controriforma?

2 gennaio 1930. Nonostante le lodi ufficiali alla nuova sistemazione dei trasporti, vi è un vivo malumore tra la cittadinanza per una "riforma tramviaria voluta dai fascisti" [e da chi altri avrebbe potuto essere voluta?].

20 gennaio 1930. A S.E. il Cavaliere Benito Mussolini. Soddisfacenti risultati nell'aggiustamento della riforma tramviaria, anche se non tutti gli utenti si ritengono soddisfatti. Gli autobus non sono più sovraccarichi, nonostante siano in sevizio 259 vetture, 12 o 13 in più di quelle in sevizio il 2 gennaio; le previsioni dei tecnici circa il quantitativo necessario di vetture erano quindi esatte.

4 settembre 1930. Pro-memoria. La velocità della linea 7 è stata portata da 12 a 16 km/h con l'utilizzazione di motrici autorimorchiate al posto dei treni di motrice e rimorchio; non sembra conveniente aumentarla ulteriormente per la presenza di numerosi attraversamenti sulla via Nomentana e per la posizione laterale di entrambi i binari. Gli intervalli di passaggio sono di 3 minuti in traffico normale e di 2 minuti nei periodi di traffico intenso. Si hanno casi di affollamento, però sempre in misura contenuta.

8 gennaio 1931. Esperimenti delle Tramvie e Autobus del Governatorato sull'uso di carburanti diversi dalla benzina. Si sperimentano l'Elcosina, il benzolo, la Motorite e gli olii pesanti.

13 maggio 1932. Appunto per S.E. il Capo del Governo. L'ATAG dispone di tre autobus a due piani scoperti [sono i 2001, 2003, 2005], dei quali uno, superati i 50.000 km, è in revisione per châssis e carrozzeria; un secondo si trova preso la carrozzeria Macchi per la trasformazione in coperto; un terzo si trova presso le Off. Meccaniche Meridionali a Napoli per la costruzione della carrozzeria in metallo leggero e, nonostante la prevista consegna per il 25 aprile ed i numerosi solleciti, non è ancora disponibile.

Allegato al precedente. E' stato inaugurato il foro Mussolini, ma il servizio sulla linea 237, esercitata con autoelettriche non è soddisfacente. I rotabili dispongono di potenza insufficiente e sono in difficoltà nel superare la salita in corrispondenza della vecchia cìntura daziaria. Una vettura si trovò in difficoltà tale da dover far scendere i passeggeri per spingerla, provocando ilarità, con scarso prestigio per la capitale.

11 dicembre 1933. Appunto per S.E. il Capo del Governo. Soppressione della rimessa Caprera per la costruzione del liceo Giulio Cesare.

27 dicembre 1933. Promemoria. Soppressione della rete tramviaria entro la zona archeologica; proposte e soluzioni; discussione sulla rete tramviaria.

4 gennaio 1934. Il governatore scrive al Duce che, pur non avendo alcuna simpatia per la "ferraglia tramviaria", non ritiene opportuno, al momento, procedere con l'eliminazione del tram dalle linee circolari, che sconvolgerebbe tutta la rete in un momento di difficoltà per l'azienda.

28 maggio 1934. Appunto per S.E. il Capo del Governo. L'intervallo di passaggio [erroneamente chiamato frequenza] delle linea 237 è stato portato da 4 min. e 30 a 3 min. e 30 circa con 508 corse giornaliere in luogo delle precedenti 408; dal 20 c.m. il servizio è stato intensificato nei giorni festivi e con corse speciali in occasione di manifestazioni al foro Mussolini e a ponte Milvio. La linea 237 è costantemente tenuta sotto osservazione.

6 maggio 1935. Appunto per S.E. il Capo del Governo. Acquisto di 12 vetture tipo MRS da parte della STFER; trasformazione dei vecchi rotabili; materiale usato nel servizio urbano; abusi nel trasporto di polli e conigli.

23 aprile 1936. Appunto per S.E. il Capo del Governo. Sono in corso contatti con il Sindacato commercianti per il servizio merci tramviario, che non mostra peraltro nessuna tendenza all'aumento.

Allegato al precedente. I rivenditori di piazza Vittorio sono preoccupati per l'eventuale soppressione del servizio merci tramviario.

24 giugno 1936. A S.E. il Capo del Governo. Esercizio non soddisfacente con gli autobus a due piani.

23 gennaio 1937. Appunto per il Duce. Impossibilità di impiego delle vetture a gasogeno sulla linea EF per la salita di via Quattro Fontane [secondo la direttiva tuti gli autobus dovrebbero essere a gasogeno entro il 1937].

31 luglio 1937. Appunto per il Duce. Binari inutilizzati in via Cernaia.

6 giugno 1937. Proteste per l'indegno servizio degli autobus a gasogeno sulla linea CP.

11 giugno 1937. Appunto per S.E. il Duce. Autobus a gasogeno; quantità; inconvenienti e vantaggi.

1937. Appunto per S.E. il Capo del Governo. Cattivo stato di manutenzione di qualche autobus. Operazioni di manutenzione.

28 giugno 1940. Ministero dell'Interno. Per la costruzione del bifilare in v. del Plebiscito, non volendo montare pali sulla via, si prevede il montaggio di ganci sulla facciata laterale di palazzo Venezia.

20 giugno 1943. Appunto per il Duce. E' stata eliminata una fila di sedili dalle vetture tramviarie; non è possibile estendere l'operazione ad autobus e filobus, perchè le vetture gommate non sopporterebbero il maggior carico di viaggiatori.

Nota - Successivamente alcune vetture a 6 e 7 moduli saranno private di tutti i sedili, ad eccezione di due singoli posti alle estremità della corsia passeggeri perchè sovrapposti ai serbatoi di sabbia.


Vetture tramviarie con ridotta quantità di posti a sedere.

Proteste per la riforma tramviaria del 1930

Senza data, 1929. "Duce, siano in parecchi fascisti a cui preme di richiamare la Vostra attenzione sulla truffa colossale che si sta preparando ai danni dell'intera cittadinanza con la famigerata RIFORMA TRAMVIARIA".

Senza data. Un impiegato si lamenta per il fatto che le spese di trasporto, per sè e per i figli che vanno a scuola, si sono quasi raddoppiate per la necessità di prendere tre mezzi al posto di uno, come era prima della riforma (l'abbonamento alla precedente linea tramviaria era di L. 44,50, adesso con una linea di tram e una di autobus è passato a L. 70).

Senza data. "Duce amatissimo, il popolo di Roma implora da Lei una grazia, quella di far rimettere il tram come stava prima..."; lettera di una signora.

Senza data. "ALLE LL.EE. MUSSOLINI, AL GOVERNATORE DI ROMA...", ai giornali ecc.  ..."Quanto ai servizi di pubblico trasporto a Roma sembra di essere ritornati al pieno medio evo nel quale il signore riscuoteva le tasse e come compenso, ai suoi dipendenti, dava delle sante legnate".

Senza data. "ECCELLENZA MUSSOLINI, siccome oramai la Eccellenza Vostra è riconosciuto per il primo ingegno d'Italia, se non dell'Europa, tutti si attendono che l'Eccellenza Vostra dica un basta su questa maledetta quistione dei tram che sta esasperando tutta Roma (...). Quei incapaci di di Stefani e Calzolari vanno ormai  collocati a riposo".

2 gennaio 1930. Eccellenza! Se la riforma tramviaria fosse stata progettata dai nemici del fascismo, non avrebbe potuto essere peggiore".

4 gennaio 1930. Lettera al Messaggero: difficoltà nell'uso del trasporto pubblico per chi ha una madre o un vecchio genitore [evidentemente rimbambiti] oppure mutilati, bambini ecc.; peggio ancora per chi ha figlie giovinette giornalmente sotttoposte a palpeggiamenti nelle vetture affollate [descrizione molto realistica delle relative manovre]. Postilla: "Nostro Duce! Ci rivolgiamo a te...".

15 gennaio 1930. "Duce, volete che di colpo aumentino almeno del 50% le Vostre azioni (attualmente assai in ribasso, non Vi illudete) nella simpatia della cittadinanza romana? Ebbene, ordinate di ripristinare senz'altro il soppresso sistema tramviario".

22 gennaio 1930. "Eccellenza, la ferrea volontà e lo spirito umanitario della E.V. avvicinarono il mare alla popolazione di Roma (...): la riforma tramviaria (...) ce lo allontana di nuovo". Firmato: una mamma infelice.

2 aprile 1930. "Duce, se è vero che l'Urbe Vi sta tanto a cuore, come potete tollerare ancora la mostruosità degli autobus?".

12 gennaio 1931. Protesta contro un metodo di controllo dell'affluenza dei viaggiatori. Inoltre gli autobus sono in realtà delle "diligenze" che partono dai capolinea non ad orario, ma solo quando sono pieni.

 
 
 
 

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Ultimo aggiornamento: sabato 30 dicembre 2023