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La rete tranviaria dei Castelli Romani

UN ACCORDO TRA LA STFER E IL GOVERNATORATO

     
 

A partire dal 1925, con lo sviluppo dei quartieri ai lati della via Appia Nuova, inizia a porsi il problema dei servizi di trasporto sulle due direttrici di via La Spezia e via Magna Grecia. Fuori Porta San Giovanni, infatti, insiste la concessione della STFER per le linee dei Castelli Romani e per il servizio locale Termini-Cave-Quadraro, e in base alla legge nazionale del settore esiste un sistema di protezione contro la concorrenza. Il Governatorato di Roma intavola una trattativa fin dal 1927, ma la società di allora è ancora quella privata, controllata da Engetra e Thomson, Houston, che di cedere questo servizio non ne vuole sapere. La società, anzi, decide di potenziare il servizio locale acquistando un piccolo gruppo di motrici a due assi (le motrici Napoletane) che non risolvono il problema sollevato dai cittadini, quello delle tariffe. Utilizzare la tranvia dei Castelli costa infatti il doppio rispetto alle linee municipali, e le istanze per la costruzione dei due nuovi assi tranviari verso piazza Lodi e via Galeria si moltiplicano sulla stampa.

 
Le motrici Napoletane del 1927, ultimo acquisto della STFER privata per il servizio urbano

Un primo tentativo con la società franco-belga fallisce per le pretese della società stessa, che asserisce (ed è vero) di ricavare una parte non indifferente dei suoi prodotti dal servizio urbano e chiede un risarcimento di cinque milioni di lire per un minor utile di 4000 lire al giorno e 1.460.000 lire annue.

Intanto il governo ha deciso di nazionalizzare le tranvie urbane ed extraurbane ancora in mano straniera. Le 33.000 azioni della STFER vengono acquistate dal Governatorato, che ne diventa azionista unico e che può ora coordinare  la politica dei trasporti fuori Porta San Giovanni pur nel rispetto del testo unico 442 del 1912. Poiché il servizio urbano, con tutte le sue fermate, intralcia quello extraurbano, viene raggiunto un accordo per la sostituzione delle linee tranviarie urbane della STFER con linee di autobus dell'ATAG.

Quest'ultima, per poter affrontare questo ampliamento del servizio (assieme ad altri ampliamenti della rete) delibera di portare il proprio parco autobus a 40 autoelettriche, 32 autobus Lancia Omicron e SPA 34 lunghi, 40 omicron e 34 corti e 12 SPA C9000 per un totale di 4.955.000 lire. Nello stesso documento è indicato che l'ATAG prolungherà la linea 201 (San Giovanni-via Gino Capponi) al Quadraro esercitandola con sei vetturedi tipo lungo.

Questo accordo non sarà tuttavia trasformato in contratto. Le modifiche alla rete che si prevedono per la riforma autotranviaria rinviando le scelte ai primi anni '30. L'idea di estendere servizi della STFER sulla rete dell'ATAG, come la linea San Giovanni-via Nomentana-piazza Sempione, porterà al potenziamento dei suoi servizi urbani e all'acquisto delle vetture MRS del tutto simili a quelle urbane.

 

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Premesso

che la Società delle Tramvie Ferrovie Elettriche di Roma, oltre alle comunicazioni con i Castelli Romani, provvede anche al servizio urbano Termini-Cave-Quadraro in base ai contratti 20 luglio 1903, 9 febbraio 1911 e 6 settembre 1923, assorbendo il traffico che si svolge per il primo tratto di via Appia Nuova da Porta San Giovanni al bivio delle Cave, e per il tratto della via Tuscolana fino al Quadraro;

che occorre provvedere ad una sistemazione organica e generale dei trasporti urbani di tutto il complesso dei quartieri Appio, Latino e Tuscolano, creando linee di allacciamento alla rete urbana della città, gestite dall'Azienda Tramvie e Autobus del Governatorato;

che pertanto, nell'esecuzione del piano dell'anzidetta sistemazione, si verrebbero a creare delle comunicazioni indirettamente concorrenti alla linea urbana gestita dalla STFER;

che d'altra parte la STFER non potrebbe promuovere querimonie alla istituzione di si importante servizio tranviario da parte dell'ATAG, sia per l'assoluta necessità che tali comunicazioni vengano stabilite, sia per la impossibilità in cui esso si trova di poter esercitare efficacemente un servizio suburbano sovrapposto ad un servizio interurbano sugli stessi binari, con danno di ambedue i servizi, che hanno caratteristiche differentissime per velocità, frequenza, composizione di treni, fermate ed esigenze varie del pubblico, sia perché in forza dei citati contratti il tronco Termini-San Giovanni potrebbe essere riscattato, tanto nei riguardi del servizio urbano, suburbano ed interurbano, sia perché l'originaria concessione ha per obiettivo le sole comunicazioni interurbane tra Roma e i Castelli Romani, e la soppressione del servizio suburbano non può che migliorare le comunicazioni interurbane coi Castelli, lasciando i binari esclusivamente a queste adibiti, del che la società delle Tramvie dei Castelli trarrà in parte corrispondente beneficio;

considerato tuttavia che la STFER ricava oggi una parte principale dei suoi prodotti dal servizio Termini-Quadraro e Termini-Cave, che in corrispettivo del servizio stesso ebbe a richiedere, prima che le azioni di questa fossero acquistate dallo stesso Governatorato, un compenso di cinque milioni, asserendo un minor utile annuo di L. 1.460.000, pretesa che dal Governatorato fu ritenuta eccessiva;

che nuove trattative hanno condotto agli accordi qui appresso riportati;

il Governatore approva il seguente schema di convezione e ne autorizza la stipulazione in regolare contratto.

SCHEMA DI CONVENZIONE

1 La STFER rinunzia ad esercitare sulle sue attuali linee i servizi urbani entro l'attuale cinta daziaria, e gli eventuali successivi ampliamenti della cinta stessa, riservando i suoi binari da Termini verso il Quadraro, da una parte, e verso della via Militare [attuale via Arco di Travertino] con via Appia Nuova dall'altra ai servizi per le località site oltre la cinta e per il Castelli;
2 in corrispettivo della rinunzia al servizio urbano, ed a tacitazione completa dei danni subiti in seguito all'istituzione dei servizi autobus su via Appia Nuova, il Governatorato di Roma corrisponderà alla STFER la somma annua di lire 800.000 per il periodo di anni cinque, e a datare dal 1 luglio 1927;
3 allo scopo di dar modo alla STFER di ottenere dal Governo un congruo sussidio annuo per il periodo di anni cinquanta, per la trasformazione della sua rete, la concessione di penetrazione delle linee della STFER entro il territorio del Governatorato di Roma è prorogata al 31 dicembre 1980, salvo modificazioni di tracciato che eventualmente si rendessero necessarie per lo sviluppo ed esigenze di traffico della città, alle quali la Società dovrà con suo onere sottostare;
4 con il pagamento delle lire ottocentomilla annue, e per i cinque anni a seguire, il Governatorato non dovrà più corrispondere alla STFER il sussidio annuo di lire 35.000, di cui alla deliberazione n. 337 in data 20 marzo 1923;
5 la STFER continuerà a sue spese ad esercitare l'attuale servizio urbano fino a quando l'ATAG non sarà in grado di soddisfare ai collegamenti con l'attuale rete tranviaria della città e dei quartieri ora serviti dalla STFER. Per raggiungere tale obiettivo la STFER dovrà prendere accordi con l'ATAG per il passaggio graduale del personale che eventualmente rimarrebbe esuberante alla prima. Dopo di che verrà soppresso il servizio Termini-Cave-Quadraro e lasciati quindi completamente liberi i binari per i servizi oltre la cinta daziaria e le località dei Castelli.
 
 
 
 

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Ultimo aggiornamento: lunedì 11 dicembre 2023