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La storia del trasporto pubblico di Roma raccontata con passione e per passione. Sito fondato da Vittorio Formigari, online dal 1999 |
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Rotabili della ferrovia Roma-Civitacastellana-Viterbo |
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IL MATERIALE ROTABILE |
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Tutto il materiale di prima dotazione della ferrovia Roma-Viterbo della SRFN è stato costruito nel 1931 dalle Officine Meccaniche Della Stanga, con equipaggiamento elettrico TIBB; la dotazione originaria consta di:
Elettromotrici ECD 21-30 Fino agli anni '80 i treni viaggiatori sono effettuati per lo più dalle dieci elettromotrici ECD21-30, al traino di norma di due o tre rimorchi, eccezionalmente anche quattro. Queste elettromotrici sono meccanicamente ed elettricamente eguali ai locomotori, salvo il rapporto di trasmissione minore. La cassa è dotata di un compartimento bagagli centrale e di una porta pneumatica a due antine per fiancata; dalla presenza del compartimento bagagli e dall'avere corsia passeggeri di terza classe deriva la classifica ECD, che è mantenuta anche all'istituzione della classe unica su tutti i rotabili. Locomotori 01-04 Per il servizio merci e per qualche treno viaggiatori la SRFN acquista quattro locomotori Bo-Bo a quattro motori, numerati 01-04. I locomotori 01, 03, 04 saranno in seguito dotati di rapporto di trasmissione 17/70 per l'effettuazione dei treni viaggiatori, mentre il locomotore 02 resterà sempre con il rapporto di origine 14/75 adatto ai treni merci. Equipaggiamento elettrico del materiale motore Locomotori ed elettromotrici hanno carrelli di tipo Brill 77-E; le rimorchiate adottano un carrello semplificato a doppia sospensione. Il sistema di comando applicato al materiale di trazione della Roma Nord è quello che ha caratterizzato la produzione del TIBB per le ferrovie secondarie nei due decenni dal 1920 al 1940. Un controller montato in posizione centrale sul rotabile, in genere in una cabina AT al centro della corsia passeggeri, provvede alla manovra del reostato ed alle operazioni di transizione serie-parallelo; questo controller è comandato dalle due cabine di guida a mezzo di un albero con giunti cardanici ed una breve catena di trasmissione; i banchi nelle cabine, oltre al caratteristico "timone" per la manovra del controller, dispongono del comando dell'invertitore che comprende anche quello dell'interruttore generale e talvolta del compressore (inserzione automatica o manuale); un indice che si muove su una scala graduata indica l'attuale posizione del controller. Treni reversibili Nel 1959-60 le quattro motrici ECD 27-30 sono modificate dotandole di un comando indiretto per poter formare, accoppiandole a rimorchiate pilota, quattro treni reversibili; sono simultaneamente modificate le quattro rimorchiate C 79-82 trasformandole in semipilota. Questi treni reversibili sono subito utilizzati per il servizio urbano tra p.le Flaminio e Prima Porta. Successivamente altre quattro rimorchiate sono dotate del cablaggio passante per poter essere inserite tra la motrice e la rimorchiata pilota (rimorchiate attrezzate) nei treni reversibili; infine, per poter utilizzare i rotabili in banalità, tutte le restanti rimorchiate, ad eccezione della 59, sono trasformate in attrezzate. La trasformazione di questi rotabili segue lo schema adottato nell'immediato dopoguerra per l'analoga trasformazione dei locomotori della ferrovia Roma-Lido, equipaggiati con un comando diretto del tutto simile a quello del materiale motore della SRFN. E' mantenuto il combinatore centrale, ma il dispositivo di comando meccanico a mezzo di catena di trasmissione dalle cabile di guida è sostituito da un servomotore pneumatico a comando elettrico, le elettrovalvole del quale sono comandate tramite un relè di accelerazione, ottenendosi un sistema ad avviamento automatico. Nella modifica dei rotabili sono stati seguiti i seguenti criteri:
Di conseguenza, non avendosi sulla linea la possibilità di girare i rotabili, la composizione dei treni reversibili è stata sempre la stessa, con la motrice lato Viterbo. Rimorchiate gr. AC51-58, C71-82 ed S101 Il parco viaggiatori della SRFN comprende in origine otto rimorchiate miste di prima e terza classe AC51-58 e dodici rimorchiate di terza classe C71-82. Simili alle elettromotrici ma dotate di tre porte pneumatiche per fiancata, due estreme a due antine e una centrale a quattro, nel 1977 sono convertite in classe unica, cambiando in C la sigla AC della numerazione. A queste rimorchiate è da aggiungere la carrozza salone S101, trasformata nel dopoguerra in vettura di prima e terza classe e rinumerata AC59, poi C59.
Le rimorchiate della Società Veneta Nel 1955, dopo la chiusura della tranvia Padova-Malcontenta-Fusina, la SRFN acquista dalla Società delle Guidovie Centrali Venete (una controllata della Società Veneta per le imprese e costruzioni pubbliche) undici rimorchiate con cassa in doghe di legno, da adibire al proprio servizio viaggiatori. Dopo un periodo di prova con la vettura 175 sono immesse in servizio altre dieci vetture (162-171), che nel parco della Roma Nord mantengono i propri numeri col prefisso C. Modificate con il montaggio degli organi di aggancio e repulsione FS utilizzati dalla SRFN, delle porte di intercomunicazione di servizio e degli accoppiatori elettrici per i circuiti luce e ausiliari, fanno servizio fino al 1969.
Rotabili di altre amministrazioni che sono stati presenti sulla SRFN Oltre alle rimorchiate della SV, sulla linea SRFN sono state presenti una rimorchiata pilota della MUA ed una rimorchiata della Roma-Lido nel 1982, entrambe in esperimento per una eventuale acquisizione.
Carri merci e di servizio Il parco merci della SRFN comprende in origine i carri chiusi G101-125, i carri a mezze sponde L201-245, i pianali P301-316 e i carri di manutenzione P317, P318 e P401-409.
___________ (*) Dal 1956 con la soppressione della terza classe sulla rete europea. |
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Ultimo aggiornamento: domenica 18 febbraio 2024 |