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La tranvia a vapore Roma-Tivoli

LO SCANDALO DELLA THE MILAN TRAMWAYS COMPANY LIMITED

     
 

 
     
  L'articolo che segue è apparso sul quotidiano l'Unione, edizioni del 10 e 11 gennaio 1877, Lo riportiamo nella riproduzione apparsa nell'opuscolo "La verità sulla società anonima dei tramways e ferrovie economiche di Roma, Milano, Bologna, ecc., o Lo stellionato dei signori Luciano Tant e Maurizio Le Tellier di Bruxelles, suoi fondatori" (1) curato e pubblicato a proprie spese da un tale Angelo Colombo, operatore della borsa valori di Milano. E' un documento oltremodo interessante per comprendere lo sfrenato affarismo che all'epoca ruotava attorno alle imprese ferrotranviarie da parte delle imprese originarie del Belgio. Queste ultime, assieme a quelle discese dalla Gran Bretagna, avevano instaurato un vero e proprio regime di controllo delle iniziative nelle nazioni che, come l'Italia, dovevano dipendere dai paesi produttori per le forniture del carbone, e non solo per la trazione.  
     
 

La Società anonima dei tramways e delle ferrovie economiche (Roma, Milano, Bologna, etc) è una delle tante imprese costituite in Belgio che potevano operare in Italia mediante una rappresentanza legale.

Questo regime, consentito dal trattato di cooperazione vigente tra Italia e Belgio, consentiva ai responsabili dell'impresa di aumentare i profitti violando sistematicamente la normativa italiana rimanendo al contempo al riparo dalle conseguenze civili e penali del loro comportamento.(2) Nel caso della TFE ne fanno fede i giornali dell'epoca, dove si parla continuamente delle composizioni merci che eccedono il peso massimo consentito e che danno luogo a gravi incidenti di cui fanno le spese il personale e i malcapitati che si trovano nei pressi.

Questa società è stata fondata in tre tempi:

  • Societè des tramways et chemin de fer economiques de Rome et ses extension, costituita nel 1876;
  • Societè des tramways et chemin de fer economiques de Rome et Milan, costituita nella primavera del 1877;
  • Societè des tramways et chemin de fer economiques de Rome, Milan, Bologne, etc, costituita nel settembre 1877.

Quando scende in campo in Italia, nella prima versione del 1877, vanta le seguenti concessioni:

  1. la concessione della Ferrovia economica da Roma ai Castelli Romani (in progetto);
  2. il tramway Milano-Saronno-Tradate, di cui è in esercizio la tratta Milano-Saronno di 24 Km;
  3. la concessione del tramway da Roma a Tivoli (progettato ma ancora da costruire);
  4. la concessione del tramway da Roma a ponte Milvio (in esercizio, 3 Km);
  5. la concessione della rete tranviaria di Bologna (ancora da progettare);
  6. il materiale fisso e mobile delle linee in esercizio a Roma a Milano;
  7. i depositi del Rondò a Milano e della villa Oblieght di via Flaminia a Roma;

Nel patrimonio sono inoltre compresi gli uffici di Bruxelles, Roma e Milano e le pratiche per ulteriori concessioni in altre città. In altre parole, tenuto conto del patrimonio raccolto attraverso la The Milan Tramways company limited di 3.450.000 franchi oro, la TFE vanta 27 Km di linee per un valore di 127.777,77 franchi al Km, più di quanto costa una ferrovia ordinaria.

 
     
 

I suoi fondatori hanno messo in piedi un ingegnoso marchingegno societario intestando tutte le concessioni alla prima società del 1877, ai cui vertici figurano dei prestanome come Carl Lemaieur (viene portato a testimonianza il Monitore ufficiale del Belgio, equivalente della nostra Gazzetta Ufficiale) e si presentano sulla piazza di Milano vantandone la effettiva proprietà. E' in questo periodo che dalla Gran Bretagna appare sulla scena la The Milan Tramwas. La TFE costruisce il suo patrimonio finanziario attraverso l'offerta di azioni di questa compagnia, la cui "onorabilità" è garantita dal nome benemerito del barone Eugenio Cantoni, industriale del ramo tessile tra i più conosciuti. La società non ha infatti al momento alcuna particolare disponibilità economica, dal momento che le due linee in esercizio sono state finanziate in Italia e la Societè d'Entreprise General de Travaux (la finanziaria che diventerà la capofila di molte imprese belghe in Italia) viene costituita soltanto nel 1880.

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(1) Angelo Colombo. La verità sulla società anonima dei tramways e ferrovie economiche di Roma, Milano, Bologna, ecc., o Lo stellionato dei signori Luciano Tant e Maurizio Le Tellier di Bruxelles, suoi fondatori. Milano, 1878 (a spese dell'autore).
(2) E per questa situazione che nel 1899 i belgi della Societè d'Entreprise e i francesi della Thomson, Houston de la Mediterranèe sono obbligati a costituire una società italiana con sede a Roma (la STFER) per la costruzione della Rete tranviaria dei Castelli Romani.

 
     
 
 
     
  In Londra si costituì una Società, sui primi giorni dello scorso anno, la quale si annunziò sotto la ragione "The Milan Tramways Company Limited". Si propose un statuto e si proclamarono dei membri di un Consiglio d'Amministrazione, la cui onorabilità appariva giustificata da titoli reboanti. Chi però fosse procuratore di tutto ciò, nè lo statuto, nè altro atto lo disse mai. Fu adunque una società che sorse per generazione spontanea, come un fungo o una mala erba.

Chi si conobbe fu un signor Carl Bernard, venuto a Milano intorno a quel tempo a gettare le fondamenta tra noi della società. Fallitagli la concessione della linea Milano-Monza, della quale aveva ottenuto la concessione dal signor Ingegnere Angelo Luè, perché non ha fatto in tempo il richiesto deposito di cauzione, potè conseguire in ricambio quella di Milano-Saronno della nostra Deputazione Provinciale, e allora stabilì la sua sede in via Alessandro Manzoni n. 7, nominandovi un vice-direttore e subalterni impiegati.

Se non che parve subito non persuadere a taluno fra noi codesta società, la quale aveva chiamata su di se l'attenzione principalmente per una polemica ch'erasi aperta sulla prevalenza dei diritti alla concessione della linea Milano-Monza, che le veniva contestata dal signor Cavaliere Osculati nell'interesse della Società Anonima degli Omnibus, ed alla quale, infatti, veniva definitivamente deliberata con quella specie di tacita transazione che accordava alla The Milan Tramways Company Limited la Milano-Saronno.

La polemica si fè viva e il Pungolo [altro quotidiano milanese, n.d.a.] che si era fatto innanzi paladino di quest'ultima, a sgomberare ogni dubbio intorno alla società di essa che s'era sollevato, recò in mezzo il nome del Presidente della medesima, il barone Eugenio Cantoni, troppo noto nel mondo commerciale e industriale pè suoi fasti nella istituzione del cotonificio, cui impose il nome, del lanificio, della Banca di Costruzioni e di altre imprese, e per di più Console Austriaco e Commendatore dei Santi Maurizio e Lazzaro, ecc, ecc.

E il Barone Cantoni inviava al suo carissimo amico Fortis [direttore del quotidiano il Pungolo, n.d.a.] la lettera 27 gennaio 1876, pubblicata nel Pungolo del dì successivo, nella quale tenevasi in debito "di far conoscere che difatti egli accettava la Presidenza di The Milan Tramways Company Limited quando ebbe la sicurezza che l'intero Capitale era formato all'estero, e che questa era stata la espressa condizione che aveva posto alla sua accettazione."


Eugenio Cantoni (1824-1888)

Nè pago di ciò soggiungeva: "ora la società del cui Consiglio d'Amministrazione, formato da rispettabilissime individualità, io sono Presidente, è legalmente e seriamente costituita a Londra, una sessione del suo Consiglo D'Amministrazione, composta da egregi nostri concittadini, amici miei, risiede in Milano e le pratiche pel legale riconoscimento della Società in Italia sono già debitamente iniziate".

Questo era l'amo, questa l'esca a cui fu presa la buona fede pubbli-ca e d'allora in poi cessò la polemica e vennero i sottoscrittori della Compagnia e la negoziazione anche di quelle liberate che erano date in corrispettivo della cessione di concessioni, di rinunzio, prestazioni d' opera, ecc.

E il signor Mc Keone [ingegnere della TFE, n.d.a.] stipulò il suo contratto per la costruzione della ferrovia, il materiale necessario perfino arrivò, e si fecero pratiche e sollecitazioni per ire più in la di Saronno, e della Deputazione Provinciale di Como nel 23 maggio scorso si ebbe infatti la concessione di una seconda linea da Mazzate a Tradate.

Intanto venivano eseguiti i versamenti dei decimi richiesti e si distribuivano i certificati interinali delle azioni, e tutto pareva procedere nel migliore dei modi possibili, quando ecco invitarsi gli azionisti ad intervenire a Londra ad una assemblea generale per discutersi della cessione delle concessioni e di tutte le attività della Compagnia ad una società Belga.

Un tale invito venne recapitato agli azionisti di Milano nel giorno medesimo. Taluno non lo ricevette neppure. La Banca Agricola di Firenze, posseditrice di molte azioni, telegrafò protestando, ma tutto ciò non valse a impedire che in una seconda convocazione, che ebbe gli uguali caratteri di nullità, si effettuasse il mercato, pel quale il valore delle azioni della The Milan Tramways Company Limited veniva sostituito da altre azioni della nuova società Belga, colla perdita di una parte del capitale.

Delle quali cose però gli azionisti non furono direttamente informati, ma ora ne vennero in cognizione per l'arrivo nello scorso dicembre in Milano del sullodato signor Bernard, qui giunto appunto per riportare dalla nostra Deputazione Provinciale l'approvazione del trapasso delle concessioni della The Milan Tramways Company Limited alla società Belga, che agisce sotto la ragione SOCIETE' ANONYME DES TRAMWAYS ET CHEMINS DE FER ECONOMIQUES DE ROME ET SES EXTENSION e della quale esso Bernard si chiarì rappresentante.

Cosi questo messere, che probabilmente fu anche l'inventore, certo il manipolatore della The Milan Tramways Company Limited, passò armi e bagagli alla nuova società, come ne passò l'egregio Barone Eugenio Catoni divenutone il Presidente, ad edificazione universale.

Ma il fatto più importante che emerse da tutto questo si è che non fu punto vero "che l'intero Capitale della The Milan Tramways Company Limited fosse formato all'estero",che vi fosse "una sessione del suo Consiglio d'Amministrazione composta da egregi nostri concittadini residenti in Milano", come aveva spacciato il Barone Commendatore, Console Generale Austriaco signor Cantoni, e che fu ben lungi dall'essere stata quella compagnia e seria e solida come aveva da Londra, ove era stato espressamente mandato, scritto il signor S. John Mil- dmay, viceconsole austriaco e addetto al signor Cantoni.

Noi non sappiamo se gli azionisti italiani della The Milan Tramways Company Limited, cosi indegnamente mistificati e frodati, si rassegneranno al sacrificio senza aprir bocca: sappiamo però aver essi tenuto diverse riunioni per deliberare se e quali procedimenti e contro chi promuovere in sede civile ed anche in sede penale, poiché veramente a noi sembri che se ne dovrebbe immischiare un tantino l'autorità.

Va detto nondimeno come al giungere a Milano nel mese scorso [dicembre 1876, n.d.a.] del signor Bernard per chiedere alla nostra Deputazione Provinciale il trapasso summentorato della concessione, il signor Ravizza, vice-direttore della sede di Milano della The Milan Tram ways Company Limited, e mistificato egli pure, si affrettasse a far conoscere il tutto con istanza alla Deputazione Provinciale ed a porre ostacolo al trapasso, se prima non fossero stati salvaguardati gli interessi degli azionisti italiani; ma pare che la Deputazione Provinciale non tenesse conto di si importanti notizie e proteste, se la Societè Anonyme des Tramways et Chemins de Fer Economiques et ses extension è già inoltrata nè suoi lavori della linea Milano-Saronno, della quale è pur costruttore il summentovato sign. Mc Keone, passato egli pure alla nuova compagnia.

 
 
 
 

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Ultimo aggiornamento: giovedì 04 gennaio 2024