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La storia del trasporto pubblico di Roma raccontata con passione e per passione. Sito fondato da Vittorio Formigari, online dal 1999 |
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Rotabili della rete romana degli autobus |
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I FIAT 666, 672 E 680 |
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I primi rotabili nuovi appaiono nel 1948 e si tratta di un piccolo gruppo di autobus su telaio Fiat 666 a due assi derivati dall'omonimo telaio prodotto fin dal 1940. Sono quindi autobus costruiti sulla tecnologia anteguerra, che montano però delle carrozzerie più moderne. Montano motore Fiat 366 da 113 CV e cambio a quattro velocità e riduttore; gli autobus appaiono in due serie, 1901-1919 con carrozzeria Garavini e 1921-1939 con carrozzeria Macchi. Sono usati inizialmente sulle linee centrali a scarso traffico, quali la 124, per finire ben presto relegati a linee periferiche o a servizi a carattere sussidiario. Fiat 672 a tre assi - 3577-3599 Ancora nel primo dopoguerra l’ATAC, nonostante l’acquisto del piccolo gruppo a due assi di cui sopra, resta fedele al veicolo a tre assi, sia autobus che filobus, tendenza del resto che si manifesta, sia pure in misura minore, in altre reti italiane. Dal novembre del 1948 circola per le vie di Roma un autobus Fiat 672-RN a tre assi; si tratta un veicolo dato in prova dalla Fiat all’ATAC e, come tutti i 672 autobus e filobus, si presenta con una carrozzeria elegante e di costruzione molto curata, di produzione CaNSA (Novara). È dotato di motore Fiat 368 da 123 CV, cambio meccanico a quattro velocità con riduttore e di freni pneumatici a comando idraulico, con una disposizione tipica dei rotabili Fiat dell’epoca. Il nuovo autobus non suscita particolare entusiasmo all’ATAC. Non gli assegna un numero di esercizio, mantenendolo in esercizio e lo fa circolare per qualche tempo col solo numero di targa. Lo scarso interesse per questo tipo di autobus è poi confermato dall’acquisto di un piccolo gruppo di sole dodici vetture con carrozzeria Viberti anziché CANSA, che circoleranno scarsamente utilizzate numerate 3577-3599 a seguito dei Fiat 656 a tre assi anteguerra (che però terminavano a 3577: una vettura è stata evidentemente radiata). Questi autobus fanno servizio quasi esclusivamente sulle linee 91, 92 e 95; la vettura 3585 (o 3599?) sarà trasformata in epoca imprecisata in sottostazione elettrica ambulante e come tale utilizzata fino i primi anni Settanta.
In previsione della gestione in proprio delle linee celeri, istituite a partire dal 1948, l’ATAC torna ai rotabili a due assi, ordinando nel 1950 venti autobus alla Fiat del tipo 680-RNU, con carrozzeria Stanga, che apparvero in esercizio verso la fine dell’anno. Numerati 1941-1979, vengono largamente pubblicizzati per la loro comodità. In realtà, l’unica differenza rispetto ai precedenti gruppi, ad esempio nei confronti dei Fiat 666, è che i sedili sono provvisti di una modestissima imbottitura in vinil pelle verde, tutto quanto l'ATAC concedeva in fatto di maggiore comodità per le linee celeri. In attesa di utilizzarli per il fine per cui erano stati acquistati fanno servizio per circa un anno sulla Roma-Tivoli, dimostrandosi però insufficienti per la ridotta capacità. Dotati del motore Fiat 368 da 123 CV e di cambio a quattro velocità con riduttore, si rivelano ottimi come meccanica e carrozzeria, tanto che l’ATAC ne ordina successivamente altre due serie, queste con carrozzerie Casaro (1981-2009) e CANSA (2011-2057).
Fiat 666, 680, 672
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Ultimo aggiornamento: sabato 20 gennaio 2024 |