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Una emettitrice di biglietti Ohmer.
Da ordine di servizio n. 56 del 6 febbraio 1932
A partire dal 15 febbraio 1932 l'ATAG sperimenta, per la prima volta su un autobus, il servizio ad
agente unico con automatizzazione della vendita dei biglietti. E' solo uno
dei tanti tentativi di diminuire il fabbisogno dei fattorini e quindi le
spese di esercizio della rete, specie con l'aumento seguito
alla riforma tranviaria del 1930 e all'aumento del costo dei carburanti
conseguenza della crisi economica del 1929.
Questo ed altri tentativi non
ebbero però seguito per alcune difficoltà intrinseche, dalla difficoltà di
predisporre gli apparecchi secondo le tratte tariffarie all'epoca in vigore
all'arretratezza tecnologica di dispositivi basati sui contemporanei
registratori di cassa in uso negli esercizi commerciali, che non prevedono
l'incasso automatico della vendita. L'unica automazione è la stampa e
l'emissione del biglietto (parimenti all'emissione degli scontrini), ma
l'apparecchio deve essere predisposto ed azionato ad ogni fermata
dall'autista similmente al lavoro dei cassieri: manovrando apposite leve,
infatti, l'autista deve far si che ad ogni partenza l'apparecchio stampi il
senso di marcia al momento seguito, la zona o le zone (tratte tariffarie),
per cui il biglietto è valido (e quindi l'importo da pagare), nonché l'ora
di emissione arrotondata al quarto d'ora precedente quello di effettivo
rilascio.
Giorno, mese e anno sono predisposti da apposito personale in
rimessa prima dell'uscita della vettura. Dalla parte del passeggero l'apparecchio reca una feritoia da dove esce
il biglietto e un visore dove viene visualizzato l'importo da pagare.
La vettura prescelta per l'esperimento è la B.719, Lancia Omicron del 1930, alla quale necessita
apportare diverse modifiche. Dovendo l'autista effettuare mansioni di
fattorino e quindi controllare anche biglietti di corrispondenza e
abbonamenti, la salita e la discesa dei viaggiatori è stabilita dalla sola
porta anteriore, il cui accesso viene diviso in due. L'entrata e l'uscita
sono stabilite, rispettivamente, alla destra e alla sinistra del
corrimano di salita e all'altezza del piano di calpestìo sono installati
due cancelletti che recano le indicazioni ENTRATA e USCITA e
si muovono nei due sensi. I passeggeri sono obbligati a
passare in fila davanti al conducente, superando l'apposita sbarra che delimita la piattaforma anteriore; i viaggiatori che devono acquistare un biglietto sono tenuti a dichiarare al
conducente il percorso che intendono effettuare, in modo che lo stesso possa azionare le levette a disposizione per impostare le stampigliature del biglietto.
Installazione di un apparto Ohmer su un autobus Lancia Omicron.
L'accesso anteriore è diviso in due.
A, leva per azionamento meccanico della porta anteriore.
L'esperimento, inizialmente previsto sulla linea 231 (porta San Pancrazio-Casaletto, o.s. 57 del 6 febbrio), sarà poi attuato sulla 234 (o.s. 66 del 13 febbraio), un percorso ultraperiferico nella zona D del 1930 (linee non integrate nella rete)
a scarsissimo traffico, dalla Madonna del
Riposo lungo la via Aurelia fino ai confini del territorio del governatorato*. Dalla scelta definitiva della linea si
desume che non si crede molto nella reale praticità di questo rudimentale
apparecchio, che tra le altre cose non consente l'emissione dei biglietti di coincidenza ma solo quelli di corsa semplice, anche a causa del tempo necessario al suo azionamento rispetto alle richieste
dei viaggiatori.
Sulla linea 234 le tratte tariffarie previste sono solo
due, con frazionamento in via della Pineta Sacchetti e possibilità di rilascio
di due tipi di biglietto, di mezza corsa e corsa intera: l'azionamento
dell'apparecchio si limita quindi a una sola delle sei leve disponibili, che
consentono di impostare fino a dodici zone tariffarie; l'autista effettua due
soli movimenti (leva, pulsante per l'emissione o, in caso di interruzione
dell'alimentazione elettrica, manovella di azionamento). L'esperimento andrà
avanti per almeno due mesi, durante i quali saranno poste allo studio varie
migliorie, ma l'inevitabile perdita di tempo ad ogni fermata porterà al rapido
abbandono dell'esperimento, che troverà una prima soluzione di pratico utilizzo
soltanto nel 1971
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