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La storia del trasporto pubblico di Roma raccontata con passione e per passione. Sito fondato da Vittorio Formigari, online dal 1999 |
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Approfondimenti di carattere generale |
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1900-2010: DA TERMINI A SAN PIETRO: LA PIU' ANTICA LINEA DI ROMA ANCORA ATTIVA |
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La 64, la più famosa tra le linee della rete romana, origina dalla linea tramviaria 1, posta in esercizio nel 1903 a seguito della fusione di due linee, precedentemente esercitate a cavalli, da piazza Venezia per via Nazionale a Termini e per corso Vittorio Emanuele a San Pietro. Con l'entrata in vigore della riforma tramviaria il 1° gennaio 1930, la linea tramviaria 1 è sostituita dalla linea autobus MB, Termini-San Pietro, che, pur mantenendo lo stesso itinerario, assume il ruolo di linea diametrale, collegamento di due nodi sul percorso della circolare interna. Il capolinea di Termini è spostato da piazza dei Cinquecento a piazza Indipendenza (nodo Macao), quello di San Pietro rimane al momento in piazza Rusticucci, con gli autobus che seguono il precedente itinerario dei tram per i Borghi, con coincidenza con la circolare interna a ponte Vittorio Emanuele (nodo Borgo).
Come era prevedibile, il servizio automobilistico si rivela insufficiente per capacità alle esigenze della più importante linea romana: la MB è esercitata con i Lancia Omicron L, le più capienti vetture autobus al momento disponibili e si rende necessaria l'istituzione della linea limitata MB barrato della quale la documentazione ATAG ci dà soltanto la data di soppressione (7 luglio 1931).
Dal 1931 sulla linea appaiono i nuovi autobus di maggiore capienza di costruzione Fiat e Alfa Romeo, particolarmente quelli a tre assi, ma si hanno anche alcune immagini che documentano un utilizzo sporadico degli autobus sperimentali a due piani. La situazione resta la stessa fino al 29 ottobre 1936, quando iniziano le demolizioni per l'apertura di via della Conciliazione. Gli autobus continuano a seguire l'itinerario dei Borghi, Vecchio e Nuovo, fino al completamento delle demolizioni da piazza Pia a piazza Scossacavalli e, dopo una breve limitazione a piazza Pia, la MB è attestata nell'area della ex piazza Scossacavalli, in corrispondenza dell'ultimo isolato della spina di Borgo ancora da demolire, lavoro che viene completato entro l'8 ottobre 1937. Tale sistemazione è peraltro provvisoria, dal momento che il lavoro prevede l'allineamento e la ricostruzione monumentale delle facciate degli edifici laterali, ma nel frattempo (10 giugno 1940), l'Italia entra in guerra. Le risorse economiche sempre più scarse, già inficiate fin dal 1936 dal piano dell'esposizione del 1942, rallentano i lavori, che si bloccano poi col rapido precipitare degli eventi bellici già nella primavera del 1942 e quello che doveva essere un capolinea provvisorio rimane in sito fino al 1950. Nel frattempo, dal 25 novembre 1940, la linea è stata trasformata in filobus e per l'inversione di marcia delle vetture è costruito un bifilare che dall'area della ex piazza Scossacavalli prosegue fino a quella della scomparsa piazza Rusticucci. Nello stesso giorno il capolinea opposto è spostato da piazza Indipendenza a piazza dei Cinquecento, di fronte al cantiere della nuova stazione Termini.
Il progetto Piacentini-Spaccarelli per via della Conciliazione è ripreso nel 1947 e completato in tempo per l'anno santo del 1950. La MB è quindi deviata da ponte Vittorio per via San Pio X, via della Traspontina, Borgo Pio, via di Porta Angelica ed attestata in piazza della Città Leonina, a quello che sarebbe diventato il suo storico capolinea per i successivi cinquant'anni. Dall'anno successivo, con la rinumerazione delle linee, la MB diviene 64. Nel 1965 la linea torna ad essere esercitata con autobus, e per la seconda volta vede l'impiego di vetture a due piani, ora in pianta stabile coi Fiat 412 Aerfer. Il loro utilizzo su questo itinerario fondamentale (per ovvie ragioni di capienza), caratterizzerà il 64 al punto da far dimenticare che queste vetture circolano anche sulle linee 85 e 88: per tutti, romani e forestieri, il 64 non è più solo l'autobus che porta a San Pietro, ma è l'autobus a due piani per antonomasia, particolarmente apprezzato dai turisti per il percorso panoramico dal secondo piano della vettura. Caratteristici quanto si vuole, gli autobus a due piani si adattano poco alle linee romane. Il pubblico occupa mal volentieri il piano superiore per il timore di non poter raggiungere per tempo l'uscita alla fermata desiderata e, dal momento che su queste vetture si accede dalla porta anteriore per l'accesso al piano superiore e dalla centrale per rimanere all'inferiore, accade che il grosso dei passeggeri si accumula in quest'ultimo (a grande capienza per il ridotto numero di posti a sedere), creando difficoltà sia per la discesa dalla porta posteriore, sia per chi cerca di raggiungere il piano superiore sul quale è vietato viaggiare in piedi. Sul 64 accade quindi che il piano superiore è occupato dai turisti per raggiungere San Pietro, con quello stesso percorso panoramico che oggi viene assicurato da speciali vetture. L'impiego dei Fiat 412 si protrae fino alla progressiva radiazione di questo materiale e già dal 1978 ai bipiano iniziano ad affiancarsi vetture ordinarie. Le immagini dell'epoca ci restituiscono un panorama per lo più caratterizzato dai Fiat 410, particolarmente quelli delle ultime serie del 1970-72, con qualche residuo Lancia 703 ormai sul finire del servizio. Completata la radiazione degli autobus a due piani, nel 1981, la 64 è esercitata per un breve periodo coi Fiat 418 e 421, passando ben presto all'impiego delle vetture da dodici metri che giungono a partire dal 1980. Nel 1998 la 64 è la prima linea romana ad utilizzare le vetture cosiddette di nuova generazione, i Busotto Autodromo approvvigionati, sembra, per il rinnovo del parco in vista del Giubileo (gruppo 2501-2560), che destano immediatamente feroci polemiche per la scarsa capacità di trasporto, dovuta all'assurda scelta della disposizione 2+1 dei sedili. Il difetto è comune al restante materiale che entra in servizio in quel periodo, al punto che l'ATAC è costretta a provvedere in fretta e furia alla rimozione di una fila di posti e a modificare il regolamento di esercizio, consentendo la salita e la discesa indifferentemente da tutte le porte. Nello stesso periodo, approssimandosi il giubileo del 2000, è allo studio la possibilità di tornare ad esercitare la linea con autobus a grande capacità, ora i BMB articolati che l'ATAC ha imprudentemente acquistato in vista di una riforma della rete (il cosiddetto piano Vaciago), mai entrata in vigore. Per farlo è però necessario modificare l'itinerario da ponte Vittorio, non potendosi impiegare tali vetture sul percorso fino a piazza della Città Leonina. Il problema è risolto con l'istituzione di una linea express parallela, denominata 40, che segue l'itinerario Termini-piazza Pia con ritorno per via della Conciliazione, via San Pio X, lungotevere in Sassia, piazza della Rovere, ponte Principe Amedeo Savoia Aosta, via degli Acciaioli, attivata dal 27 marzo 2000 ed esercitata coi veicoli articolati. Dallo stesso giorno la 64 abbandona dopo cinquanta anni il capolinea di piazza della Città Leonina: da ponte Vittorio è deviata per il lungotevere in Sassia e la galleria PASA raggiungendo la stazione San Pietro, con un itinerario di poco diverso rispetto a quello seguito dalla linea 62, che allo stesso capolinea si attesta fin dagli anni Trenta come NB. Tale modifica provoca una serie di polemiche da parte dei residenti di Borgo, che si dicono danneggiati dalla soppressione dello storico capolinea e chiedono il ripristino del precedente itinerario. Per risolvere la situazione, essendosi rimosso il capolinea di piazza Città Leonina anche su pressioni vaticane, l'ATAC decide di limitare la 62 a piazza Pia, che va così ad attestarsi assieme al 40 express dal successivo 12 giugno, con la 64 che mantiene il prolungamento e, dallo stesso giorno, segue l'itinerario andata e ritorno precedentemente seguito dalla 62. La situazione è ancor oggi la stessa, ma anche se collega la zona dalla parte di piazza Porta Cavalleggeri, la 64 è comunque rimasta l'autobus che va a San Pietro, con la differenza che oggi passa da piazza del Sant'Uffizio invece che da piazza della Città Leonina.
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Ultimo aggiornamento: giovedì 11 gennaio 2024 |