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Rotabili della rete tranviaria di Roma. Materiale dell'azienda municipale

LE MOTRICI MRS, DATI DA ORDINI DI SERVIZIO

     
 

Vettura tramviaria 2P1. Estratto da ordine di servizio ATAG n. 833 del 30 novembre 1936.

 
  E’ entrata a far parte del parco tramviario dell’Azienda una vettura esperimentale automotrice a due ordini di posti.  
  La detta vettura, unidirezionale, è montata su due carrelli, uno motore e l’altro portante (già appartenenti all’automotrice n. 2233) ed ha una carrozzeria completamente metallica costruita dalla Ditta Carminati e Toselli, su brevetti della Ditta Macchi (vedere osservazioni a fine pagina).  
  Tutte le caratteristiche riguardanti i carrelli e l’equipaggiamento elettrico e pneumatico della vettura sono identiche a quello delle vetture a carrello dal n. 2205 al n. 2263 e pertanto anche le norme per la condotta e la manutenzione, sempre per quanto riguarda dette parti della vettura, rimangono quelle stesse del gruppo di vetture sopra indicate.  
     
 

In realtà, sia molte immagini che da altre fonti, la vettura appare dotata di impianto di accelerazione automatica con comando PCM, lo stesso montato sulla vettura MRS 2203.

 
     
  Per quanto riguarda i freni (a dischi), oltre che con il solito comando ad aria compressa (sistema Westinghouse ad una sola condotta), essi sono azionabili a mano a mezzo volantini con rimando a vite, posti uno sulla piattaforma anteriore agente soltanto per la frenatura del carrello motore, l'altro sulla piattaforma posteriore, per la frenatura del solo carrello portante. Va tenuto presente che, per sfrenare la vettura non basta abbandonare il volantino ma è necessario allentarlo a mano perchè esso, dato il rimando a vite, resta automaticamente fermo anche se con freno tirat  
     
  Per quanto riguarda la carrozzeria essa è costituita da una parte centrale ai due ordini di posti e da due piattaforme di estremità. I posti a sedere, orientati nel senso trasversale della vettura, sono disposti su doppia fila lungo il lato sinistro della vettura e su semplice fila lungo il lato destro.  
     
  La parte centrale della vettura ha, in corrispondenza dell’ordine inferiore dei posti, cinque finestrini per ogni lato, muniti ciascuno di tre cristalli dei quali quello centrale fisso e i due laterali scorrevoli; lo stesso dicasi per l’ordine superiore. In corrispondenza dei finestrini superiori dovranno trovarsi sempre apposte delle targhette con la dicitura Pericoloso sporgersi.  
     
  Le due piattaforme di estremità sono munite ciascuna di una porta doppia a libretto con comando dal conducente a mezzo di motorini Brown Boveri ad aria compressa del tipo già in uso su altre vetture. I rubinetti di comando delle porte sono posti sulla destra del conducente e precisamente: quello più avanti per la porta posteriore, l’altro per la porta anteriore. Alla porta posteriore è collegata una indicazione luminosa: con luce verde per indicazione porta chiusa, con luce rossa per indicazione porta aperta.  
     
  Il cielo della vettura è a botte e discendente verso l’estremità anteriore posteriore della vettura. I posti offerti dalla vettura sono:
  • posti a sedere n. 66,
  • posti in piedi piattaforma anteriore n. 4,
  • id. corsia n. 20,
  • id. piattaforma posteriore n. 10,
  • totale posti offerti n. 100.

Dimensioni di massimo ingombro della vettura:

  • lunghezza tra gli attacchi di trazione m 13,40;
  • lunghezza massima della carrozzeria m 13,00;
  • altezza massima m 4,45;
  • larghezza massima m 2,35:
  • altezza delle piattaforme m 0,75;
  • altezza dei montatoi m 0,40.

Pesi:

  • totale della vettura in ordine di marcia kg 13,100;
  • sulle rotaie, in corrispondenza del carrello motore kg 8,300;
  • id. in corrispondenza del carrello rimorchiato kg 4,800;
  • cassa kg 7,900.

Agli effetti dei computi chilometrici questa vettura sarà considerata come una ordinaria vettura a carrelli.

 
     
 

Norme per la condotta e l'esercizio.

 
     
  Sono le stesse di quelle prescritte per le vetture a carrelli dell’ultimo gruppo e cioè, come sopra detto, dalla vettura n. 2205 alla vett. n. 2263, con l’avvertenza che le curve dovranno essere sempre percorse a velocità ridotta.  
  Per quanto riguarda la transitabilità della vettura, data la sua altezza, essa non dovrà passare nelle seguenti località:
  • sotto i ponti ferroviari sulla via Prenestina, della Ferrovia Roma-Napoli, della Ferrovia Roma-Pisa sulla via Ostiense, della Ferrovia Roma-Ostia in via Grotta Perfetta, sulla via Scalo S. Lorenzo, a S. Bibbiana;
  • sotto i fornici di S. Croce,
  • sotto l’arco di porta Metronia,
  • sotto l’arco di ponte Milvio,
  • sotto i fornici delle Fosse di Castello.

Pertanto la detta vettura, che viene assegnata al deposito della Vittoria, non potrà essere ricoverata nei depositi del Littorio e di Porta Maggiore, nè presso le Officine Centrali senza speciali avvertenze ed accorgimenti. In conseguenza di quanto sopra dovrà sempre trovarsi sulla piattaforma di manovra, in posizione ben visibile ai conducente, una targhetta con la seguente dicitura:

 
     
 

Questa vettura (2P1) non può transitare nei sottopassaggi Ferroviari di Via Prenestina, Viale Scalo S. Lorenzo, Via S. Bibiana, Via Ostiense e Via Grotta Perfetta nè sotto i fornici di S. Croce, Porta Metronia, Ponte Milvio e Fosse di Castello.

 
     
  Le curve devono essere percorse a velocità ridotta.  
     
  Sempre a motivo dell’altezza della vettura dovrà essere provveduto affinché i rami degli alberi sulle strade ove esistono, siano tagliati in modo da trovarsi a debita distanza dalla vettura stessa.  
     
 

Esperimento in servizio di carrelli Brill 84EL su vettura 2233. Ordine di servizio ATAG n. 261 del 17 aprile 1937.

 
     
  Dal 1° aprile è stata posta in servizio la motrice tramviaria a carrelli distinta col n. di esercizio 2233 alla quale, in via sperimentale, sono stati sostituiti i carrelli con altri di tipo Brill 84EL aventi le seguenti caratteristiche.  
     
  I due carrelli sono uguali ed entrambi motori. Ciascuno di essi è munito di due motori per ogni sala [errore: è per ogni carrello] del TIBB tipo OL/MO/200-1936, potenza oraria 34 HP a 550/2 V, giri/min 1750 con indotto su cuscinetti a rulli.  
     
  Ogni motore ha quattro poli principali, quattro secondari [poli ausiliari], quattro spazzole ed è sospeso al telaio completamente molleggiato. Il moto viene trasmesso attraverso albero munito di doppio giunto Hardy e riduzione ad ingranaggi (rapporto 1:9); gli ingranaggi sono contenuti in apposito carter e lavorano in bagno di olio.  
     
  I due motori di ciascun carrello formano un gruppo essendo permanentemente collegati in serie e la regolazione serie-parallelo viene fatta co1legando tra loro, in serie o in parallelo, i due gruppi corrispondenti ai due carrelli.  
     
  Il diametro delle ruote dei carrelli è di 0,660 m.  
     
  Il freno è a ceppi (un ceppo per ruota) ed agisce su tutte e quattro le sale; è dì tipo idropneumatico azionato da aria compressa ottenuta mediante un motocompressore della CGE tipo CP25. Sulla piattaforma sono posti due manometri, uno che dà la pressione dell’aria nei serbatoi principali e l’altro per la pressione dell’olio nei cilindri dei freni.  
     
  Sui medesimi ceppi si può agire per mezzo del freno a mano comandabile:
  • per il carrello anteriore, da apposito volantino posto sulla piattaforma anteriore;
  • per il carrello posteriore, da apposito volantino posto vicino al posto del fattorino.

L'avviamento della vettura e la regolazione della marcia sono eseguiti per mezzo di un equipaggiamento automatico tipo PAV del TIBB del tutto simile, per quanto le manovre per la condotta della vettura, al sistema PCM in uso sulla vettura 2003 [errore: è la 2203, non la 2003].

 
     
  Sulla piattaforma anteriore è posto il regolatore di manovra provvisto di due manette, una piccola e una grande, che possono assumere le varie posizioni seguenti, a fianco delle quali è riportata la manovra corrispondente.  
     
  Manetta piccola (invertitore e comando freno elettrico):
  • posizione neutra, tutti i circuiti di trazione sono aperti e la manetta può essere tolta dalla sua sede;
  • posizione in avanti rispetto alla posizione neutra, marcia in avanti;
  • posizione in avanti rispetto alla posizione precedente, 1° punto del freno elettrico;
  • posizione in avanti rispetto alla posizione precedente, 2° punto del freno elettrico;
  • posizione in avanti rispetto alla posizione precedente, 3° punto del freno elettrico;
  • posizione indietro rispetto alla posizione precedente [errore: è rispetto alla posizione neutra]: marcia indietro.

Manetta grande (manovella di avviamento e regolazione):

  • posizione zero, circuito dei motori aperto;
  • posizione di tenuta, i due gruppi di motori sono in serie con tutte le resistenze incluse (posizione da tenere per le manovre e per brevi tratti al fine di non fare riscaldare troppo le resistenze);
  • posizione serie, i due gruppi di motori sono in serie e le resistenze vengono escluse automaticamente (a tale posizione corrisponde la marcia a velocità ridotta);
  • posizione parallelo (bassa accelerazione), i due gruppi di motori sono in parallelo e le resistenze vengono escluse automaticamente (la vettura raggiunge la velocità di regime con valore basso dell’accelerazione);
  • posizione parallelo (media accelerazione), i due gruppi di motori sono in parallelo e le resistenze vengono escluse automaticamente (la vettura raggiunge la velocità di regime con valore medio dell’accelerazione);
  • posizione parallelo (alta accelerazione), i due gruppi di motori sono in parallelo e le resistenze vengono escluse automaticamente (la vettura raggiunge la velocità di regime con valore alto dell’accelerazione).

Pertanto le posizioni 4, 5 e 6 corrispondono tutte alla marcia in parallelo della vettura e differiscono solo per il valore dell’accelerazione con cui si raggiunge la piena velocità.

 
     
  Per azionare il freno elettrico è necessario anzitutto portare a zero la manovella grande di avviamento e quindi agire sulla manetta piccola (invertitore).  
     
  Per l’esclusione dei motori si provvede a mezzo di appositi coltelli sezionatori situati nella custodia del regolatore automatico posto sul lato sinistro della vettura. E’ da tenere presente che l’esclusione dei motori avviene per gruppo e cioè non viene mai escluso un solo motore ma sempre un gruppo di due motori e cioè il gruppo dei due motori di un carrello od il gruppo dell’altro carrello.  
     
 

L'esperimento con i carrelli Brill 84EL non deve avere convinto l'ATAG, visto che successivamente la 2233 recupererà i carrelli Carminati e l'equipaggiamento elettrico normale; non è nota la data della riconversione, ma esiste una immagine della vettura nel 1942 con gli usuali carrelli.

 
 
 
 

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Ultimo aggiornamento: mercoledì 27 dicembre 2023